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Dg Gubbio: "Entro domani l'ultimo paio di colpi. Rapisarda? No"

29.08.2024 19:50 di  Redazione TC  Twitter:    vedi letture
Giuseppe Pannacci
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Giuseppe Pannacci

Giuseppe Pannacci, direttore generale del Gubbio, ha fatto una panoramica sulla stagione appena iniziata. Lo ha fatto a Tmw Radio, durante la trasmissione 'A Tutta C'.

Come sono nate le scelte di Taurino come allenatore e di Degli Esposti come direttore sportivo?
“Noi siamo molto attenti al concetto di senso di appartenenza. Degli Esposti è umbro, ha lavorato bene e la società ha di conseguenza optato per questo tipo di soluzione. Per Taurino invece venivamo da quattro anni con allenatori di categoria, che hanno dato una linfa per impostare determinati tipi di situazione. Quest’anno si è cambiato questo concetto e si è andato su un emergente molto bravo”.

Che giudizio date al momento del vostro mercato?
“Fino ad oggi abbiamo fatto un ottimo mercato. Come input societario abbiamo l’obbligo di fare un mix di giovani e di elementi esperti. Speriamo di chiudere entro oggi e domani l’ultimo paio di colpi. Ultimamente sono arrivati Faggi e Rovaglia, che sono due giovani molto promettenti, e prima ancora era arrivato Maisto, che potrà dire la sua. Abbiamo poi completato il tutto con giocatori di grande esperienza nella categoria, come Venturi in porta, che non scopro certo io, così come Bolletta dall’Ascoli. Sono poi arrivati Zallu dal Cagliari, Proietti, Franchini e Tomassini dal Pescara. La nostra è una buona squadra”.

Rapisarda e Iaccarino possono essere gli ultimi colpi?
“Rapisarda no, Iaccarino invece è il tormentone dell’Estate. Ormai mancano poche ore”.



Che rapporto sta nascendo con Taurino e più in generale in società?
“Il rapporto è molto schietto e sincero, sia con il presidente che con il direttore sportivo. Le sinergie da noi sono abbastanza snelle e questo è un grande vantaggio. Anche nei colloqui e nei momenti di confronto si arriva sempre ad un denominatore comune, che è il bene del Gubbio”.

Lei è al Gubbio dal 2008, quanto ha visto crescere il club?
“Negli ultimi due anni siamo arrivati quinti, con un settimo posto l’anno ancora prima. Vorremmo consolidare questo trend, cercando quelle che possono essere le valutazioni per capire ciò che la piazza può dare. Gubbio comunque ormai è nel palcoscenico professionistico da circa trent’anni. È una città che si raggiunge a fatica, ma una volta raggiunta ci si innamora. C’è anche grande concentrazione sull’attenzione per i giovani; i genitori dei ragazzi da fuori ci mandano molto ben volentieri i loro figli”.

Contro il Sestri avete rischiato poco, un buon presupposto in vista del prossimo match.
“Finché c’è il mercato aperto è difficile giudicare, però ciò che ci ha colpito è l’attenzione nell’interpretazione della partita. Nel finale abbiamo segnato con Tommasini appena entrato e abbiamo portato a casa i tre punti. È un giocatore importante per la categoria, abbiamo fatto un bell’investimento per lui, con un contratto di tre anni. Ora a Lucca sarà una partita insidiosa, ma ci presentiamo con la consapevolezza di voler fare bene”.

Il fatto di essere in continua crescita a livello di risultati è un peso o una spinta?
“Deve essere una spinta per cercare di fare sempre meglio”.