INTERVISTA TC - FC Messina verso addio alla D. Castiglia: "Quante difficoltà"

Dalla lotta coi rivali dell’ACR Messina per la Serie C alla rinuncia del campionato di Serie D. L’FC Messina, che milita nel girone I di Serie D è a un passo dall’esclusione in campionato, per cui i giocatori rimasti tra poco tempo saranno presto liberi di trovare un’altra sistemazione. Tra questi Ivan Castiglia, esperto centrocampista classe ’88 che vanta numerose esperienze in Serie B e Serie C e che ha da poco aperto una scuola calcio, che si è confessato ai microfoni di TuttoC.com.
Ivan un campionato iniziato tardi e con determinate premesse che poi alla fine non si sono rivelate tali. Come sta andando questo periodo e com’è stata la stagione fin adesso?
“Ho iniziato tardi perché inizialmente dovevo recuperare da un vecchio infortunio e poi occuparmi della mia scuola calcio a Reggio Calabria. Poi è arrivata la proposta del Messina in Serie D, il progetto era interessante e mi permetteva sia di giocare sia di occuparmi - appunto - della mia società. Ho fatto sette partite segnando pure un gol e finché si giocava è andato tutto bene, anche perché avevamo uno splendido gruppo che voleva vincere tutte le partite e il mister ci ha sempre voluti e trattati bene”.
Quando avete capito che c’era qualcosa che non andava e che sarebbe finito tutto?
"Già dall’inizio la situazione non era semplice, c’erano delle difficoltà oggettive dovute anche al periodo Covid-19 per cui ci siamo dovuti un po’ adattare. Poi è successo che il presidente ha lasciato e via via le difficoltà sono aumentate fino alla rinuncia della gara contro la Cavese".
Sei un giocatore duttile e che vanta numerose esperienze in carriera tra Serie B e C. Raccontaci un po’ chi sei e quali sono stati i momenti più importanti della tua carriera.
"Sono cresciuto nelle giovanili della Reggina, con la quale ho anche esordito in Serie A. In carriera ho giocato in piazze importanti come Cittadella, Vicenza, Como, Catania, Trieste, Catanzaro, Salerno, Messina e appunto Reggio Calabria. Con la Reggina ho pure giocato a San Siro in Coppa Italia contro il Milan qualche anno fa. Ho fatto principalmente Serie B e Serie C ricoprendo tutti i ruoli del centrocampo, principalmente come mezz'ala, ma anche regista, esterno e trequartista. Momenti salienti sicuramente la promozione in B col Como nel 2015 e l’esordio in A con la Reggina qualche anno fa".
Se guardiamo la Nazionale vincitrice di Euro 2020 vediamo dei giocatori che hanno militato assieme a te: Acerbi, Pessina e Di Lorenzo. Che effetto ti fa vedere loro sul tetto d’Europa?
"Vedere il loro lavoro premiato fa sicuramente enorme piacere. Acerbi è un bravissimo ragazzo e con lui ho condiviso un anno importante alla Reggina in B sfiorando la Serie A ai playoff per un soffio. Di Lorenzo invece veniva aggregato spesso in prima squadra dalla primavera e si vedeva che aveva le doti giuste per affermarsi sia in Serie A che in Nazionale. Pessina invece l’ho avuto per metà anno a Catania essendo arrivato in prestito via Milan. Aveva delle grandi doti pure lui ma per via della giovane età veniva preso davvero poco in considerazione. Un vero rimpianto, dato che adesso abbiamo visto tutti che calciatore è diventato".
Puoi ancora dare tanto sul campo, ma hai anche aperto la tua nuova scuola calcio. Come sta andando questo progetto?
"Il progetto è nato un anno fa ed era un corso per tecnica individuale, poi considerate le numerose iscrizioni avute ho deciso di farla diventare una vera e propria scuola calcio e devo dire che visti i risultati posso essere davvero soddisfatto. È davvero bello trasmettere la mia passione a questi ragazzi,spero in futuro di vedere qualcuno di loro calcare palcoscenici importanti".
Futuro a breve e lungo termine?
"Se il Messina rinuncia a giocare anche la prossima partita scatta automaticamente lo svincolo e sono libero di poter trovare un’altra squadra. Le offerte non mancano, l’ideale sarebbe giocare vicino casa per potermi occupare della scuola calcio, ma sono comunque pronto a valutare tutte le proposte che mi verranno fatte”.
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