ESCLUSIVA TLP - Real Vicenza, pres Diquigiovanni: "La Serie B? Non è come andare al supermercato. Tifosi? Non puoi comprarli, però... Ecco i retroscena del nostro mercato estivo e di quello invernale"

ESCLUSIVA TLP - Real Vicenza, pres Diquigiovanni: "La Serie B? Non è come andare al supermercato. Tifosi? Non puoi comprarli, però... Ecco i retroscena del nostro mercato estivo e di quello invernale"TMW/TuttoC.com
Lino Diquigiovanni
© foto di Marcello Casarotti/TuttoLegaPro.com
sabato 22 novembre 2014, 09:20Interviste TC
di Sebastian DONZELLA

E' la squadra più giovane e più piccola del professionismo italiano. Ed è anche in testa al campionato. Il Real Vicenza, anno dopo anno, non smette mai di stupire. Per dare l'idea del miracolo vicentino basti pensare al tris che i biancorossi hanno rifilato al Novara nell'ultimo week-end: quattro anni fa quest'ultimi conquistavano la Serie A mentre il Real era appena nato e si districava in Eccellenza. TuttoLegaPro.com ha intervistato il deus ex machina del club veneto, l'uomo che dal nulla rischia di arrivare in Serie B: il sempre schietto e mai banale presidente Lino Diquigiovanni.

Sappiamo che non ama i giri di parole. Quindi ci dica in breve se vuole arrivare subito in Serie B o aspettare ancora almeno un altro anno...

"Non è come andare al supermercato e comprare un kilo di pasta. Non puoi scegliere, per andare nella categoria superiore bisogna vincere il campionato. E vincere è sempre molto duro e molto difficile visto che tutti vogliono farlo.
I ragazzi li lascio tranquilli e sereni. Sta a loro decidere cosa vogliono fare: ogni volta che inizia la stagione prometto un premio per la vittoria del campionato perché l'obiettivo deve essere sempre quello. E l'ho fatto, naturalmente, anche quest'anno...".

Si aspettava di guardare tutti dall'alto in basso dopo un terzo del campionato?

"Intanto è giusto ricordare che siamo primi ma con il Bassano che ha una partita da recuperare. Per arrivare in fondo al campionato ancora ce ne vuole, c'è il mare da superare. Però non sono sorpreso della classifica ma dalla forza di volontà di questi ragazzi: sapevo che ne avevano molta ma non immaginavo a tal punto. Meglio così".

Intanto avete asfaltato il Novara...

"Noi scendiamo in campo con la consapevolezza di essere una buona squadra che può giocarsela con tutti. Con i piemontesi abbiam fatto una gran partita: anche loro giocano a calcio ma stavolta c'è riuscito meglio a noi. Non abbiam rubato nulla, è stata una vittoria meritatissima".

Vista da circa 300 spettatori. Il vostro record di sempre. Non è un mistero che siate il team con meno tifosi tra i club professionistici. Non ne vorrebbe qualcuno in più?

"Certamente. Però non puoi comprarli, devi aver pazienza e fare un buon lavoro. Poi si può anche fare calcio senza tanti tifosi: in campo non è la stessa cosa ma si ha maggior tranquillità. L'ultima partita, però, c'erano alcuni supporters del Vicenza, pian piano ci stiamo facendo conoscere".

Con mister Marcolini che rapporto c'è?

"Anche se fosse brutto non potrei mica dirlo (ride NdR). A parte le battute è abbastanza buono con lui, la squadra lo segue e io sono soddisfatto".

Un po' tutti gli addetti ai lavori si sono chiesti come abbiate fatto a prendere bomber Bruno...

"La trattativa è nata così: lo contattammo quest'estate ma all'inizio declinò l'offerta, aspettando proposte dalla cadetteria. Poi noi prendemmo Dalla Bona, suo ex compagno a Modena che ci diede molte referenze positive. Parlando tra di loro Bruno si è convinto che questa fosse una buona società. E posso dire senza problemi che tutti e due si stanno trovando benissimo".

Due anni in Lega Pro e due partenze da urlo. Non ha paura che possa finire la benzina a metà strada come l'anno scorso?

"La passata stagione avevamo costruito una squadra per far bene in Serie D quando arrivò il ripescaggio in 2^ Divisione. Diversi tesserati, mister compreso, non avevano mai provato il professionismo. All'inizio andò benissimo perché c'era grande entusiasmo. Poi iniziò una lunga serie di infortuni: ricordo che con la Vecomp giocammo senza sette titolari. Se non hai giocatori cominci a perder colpi e senza grande esperienza non riesci più a risollevarti.
Quest'anno abbiamo una squadra con gente che ha fatto la Serie B, quasi tutti da anni nei professionisti. Penso che faremo molto meglio dell'annata in 2^ Divisione. Abbiamo perso solo una partita, al debutto. Non perché fossimo più scarsi della FeralpiSalò o perché avessimo giocato peggio di loro ma perché era la prima partita in una categoria nuova, non sapevamo il nostro valore e c'erano tanti giocatori nuovi. A questi ultimi, a me e anche al mister tremavano le gambe. Poi abbiamo scoperto il nostro potenziale e abbiamo inanellato, finora, 12 risultati di fila".

I due mister scelti da quando siete in Lega Pro sono entrambi giovani. Un caso?

"Nulla di calcolato. A metà della passata stagione dovevam cambiare aria, non perché Vittadello avesse fatto male ma perché serviva una sterzata e volevamo qualcuno che avesse già avuto esperienze nel professionismo. Zauli venne scelto in una rosa ristretta perché a metà campionato devi adattarti a quel che resta sul mercato: devi cogliere l'occasione. Quest'anno, con più calma, avevamo contattato quattro tecnici: Asta, Colella, Favaretto e Marcolini. Alla fine, tra vari colloqui e informazioni captate in giro, abbiamo scelto quest'ultimo. Se è stata la decisione giusta? Al momento la classifica dice di si".

A gennaio interverrete sul mercato?

"In questo momento ho un grafico davanti a me. Dice che oltre alle vittorie e all'unica sconfitta abbiam ottenuto ben cinque pareggi. Che per me sono dieci punti persi, non solo perché voglio sempre vincere ma anche perché un paio di questi match li abbiam stradominati passando più di 70 minuti in attacco. Sarebbe bastato un giocatore forte, in qualsiasi reparto, che avesse fatto la differenza e a quest'ora avremmo 4 o 6 punti in più in classifica. Non voglio trovarmi a giugno con un punto in meno della capolista pensando che con un calciatore in più magari avrei chiuso al primo posto. Quindi la risposta alla sua domanda vien da sè".

Quali squadre si contenderanno con voi la vittoria del campionato?

"Il campionato è molto incerto, aperto a tante soluzioni. Al momento un terzo delle squadre può puntare al primo posto ma a dicembre potrebbero essere di più: ricordo l'anno scorso la Torres che rivoltò la squadra nel mercato di riparazione e dal fondo della classifica, per poco, a fine anno non ci superava. Domenica, ad esempio, siamo ad Arezzo. Loro sono stati ripescati a campionato iniziato eppure son partiti molto bene. La sorpresa è sempre dietro l'angolo".  

La sua personale ricetta per la vittoria?

"Molta coerenza, voglia di porsi un obiettivo, puntare tutti nello stesso verso, un bel po' di fortuna perché in Lega Pro le partite sono molto equilibrate e si decidono per un episodio. E non bisogna mai abbattersi: puoi vincere immeritatamente e perdere dopo aver dominato l'avversario. L'importante è capire cosa si vuole nella vita".

Nessuna scaramanzia o rito propiziatorio prima della gara?

"Per nulla, sono molto realista. Credo che essere scaramantici non serva anche perché c'è solo una fortuna nella vita: avere la salute. Io purtroppo qualche anno fa ho avuto dei problemi e non ho le energie di un tempo. Però non rinuncio ad andare in panchina: mi copro bene e via, dritto in campo".

Chiudiamo con una battuta: il derby che non avete potuto giocare in Lega Pro con il Vicenza potreste disputarlo in Serie B...

"(ride NdR) L'ha detto lei, io non mi esprimo..."