U.Clodiense, Boscolo Bielo: "Inesperienza generale società. Non posso fare il pres all'infinito"

U.Clodiense, Boscolo Bielo: "Inesperienza generale società. Non posso fare il pres all'infinito"TMW/TuttoC.com
Ivano Boscolo Bielo
© foto di luca.bargellini
Oggi alle 00:00Girone A
di Valeria Debbia

Quest'oggi c'è stato il canto del cigno dell'Union Clodiense che si è congedata dalla Serie C con il ko interno contro il Caldiero Terme. In sala stampa la lucida analisi del presidente Ivano Boscolo Bielo: "Un anno fa eravamo tutti contenti per aver raggiunto l’obiettivo, ma quest’anno, purtroppo, è andata male. Credo che il problema sia stato un’inesperienza generale della società. Quando affronti qualcosa di nuovo, pensi che le scelte fatte siano giuste, ma poi ti scontri con la realtà del campionato e ti accorgi che alcune decisioni non erano corrette, portandoci a questa situazione. 

Quali scelte in particolare? In generale, perché tutti abbiamo delle responsabilità, me compreso. Non c’è un solo colpevole: né il mister, né i giocatori, né la società. Le colpe derivano principalmente dall’inesperienza. A livello strutturale e gestionale, credo che abbiamo fatto tutto il necessario. Sul piano tecnico, invece, abbiamo commesso qualche errore: all’inizio del campionato abbiamo puntato molto su giocatori nuovi, senza inserire elementi di esperienza. Col senno di poi, il mercato fatto con il mister precedente (Andreucci, ndr) è stato sbagliato. Forse andava pianificato con il tecnico che lo ha sostituito (Tedino, ndr). Sono dettagli che, messi insieme, fanno la differenza. Pensi di fare bene, ma poi ti accorgi che non è andata così.

Da dove si riparte? Oggi è finito il campionato. Ho sempre detto che non voglio più fare la Serie D, perché come presidente mi sento una persona che deve puntare alla crescita. Fare la Serie D per me sarebbe un passo indietro. Ora ci riposiamo, riflettiamo e decidiamo cosa fare. L’estate scorsa ho parlato di un progetto triennale che coinvolge tre componenti: la società, l’amministrazione e la città. La società c’è, l’amministrazione finora ha fatto la sua parte, ma la città non si è mai fatta sentire. Da solo non si può fare tutto. Ci prenderemo qualche settimana di riflessione per decidere il da farsi. Sono qui da 20 anni, ma non posso fare il presidente all’infinito, anche perché a Chioggia non c’è nessuno che mi sostituisca. C’è anche il discorso dell’Isola dell’Unione: ho presentato un progetto, ma ad oggi non ho ricevuto risposte ufficiali. Per fare calcio come si deve, servono strutture idonee, soprattutto se vogliamo che il settore giovanile sia il serbatoio della prima squadra".