Campobasso, l'ex Dt Michele Ciccone a TLP: "Certi personaggi dovrebbero scomparire dal calcio. Buttati al vento sofferenze e sacrifici"

Campobasso, l'ex Dt Michele Ciccone a TLP: "Certi personaggi dovrebbero scomparire dal calcio. Buttati al vento sofferenze e sacrifici"
giovedì 4 luglio 2013, 14:00Interviste TC
di Sebastian DONZELLA

Il Campobasso è fuori dalla Lega Pro. Una decisione che cancella una salvezza raggiunta con le unghie e con i denti dai lupi. Troppi debiti pregressi e situazioni poco chiare hanno portato all'addio dei molisani al professionismo. TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva Michele Ciccone, direttore tecnico nella stagione da poco conclusa. Un fiume in piena, senza peli sulla lingua. 

"Sono deluso e amareggiato per quanto accaduto. Già nei mesi scorsi, quando il presidente Capone si incontrò con il nuovo acquirente, il signor Di Palma, ebbi dei grossi dubbi. All'epoca presenziai a un paio di incontri e a uno di questi, tenutosi nell'ufficio del notaio Giordano, mi alzai dal tavolo della riunione, andando via disgustato. Ero contrario al modo in cui il nuovo acquirente aveva intenzione di fare calcio a Campobasso".

Perché questa contrarietà verso i nuovi proprietari?

"Al signor Di Palma non interessava minimamente sapere in quale categoria avrebbe giocato il Campobasso nel prossimo campionato. Quando ho sentito pronunciare certe frasi mi sono sentito offeso sia per la città che per il lavoro svolto con grandi sacrifici e in condizioni precarie. Campobasso è una piazza importante, non merita di essere trattata in questo modo da avventurieri che sanno poco o nulla di calcio".

Tanta amarezza per una salvezza raggiunta con tanta fatica...

"Lo staff tecnico e i giocatori della stagione appena passata hanno portato a termine quanto io avevo promesso alla piazza: una salvezza ritenuta dai più impossibile. Sono arrivato il 7 novembre con 5 punti in classifica, raggiungendo la permanenza in Lega Pro con due giornate d'anticipo e chiudendo il campionato a 44 punti. Sono amareggiato perché stiamo vedendo che tutti gli sforzi, fatti da un gruppo di uomini veri prima ancora che giocatori, stanno per essere gettati al vento. Io stesso non voglio meriti per la salvezza disperata che siamo riusciti a conquistare, ma esigo rispetto per quanto fatto".

Eppure il Campobasso, prima dell'iscrizione, sembrava essersi messo già all'opera...

"Avevo letto che era già presente in queste settimane un nuovo Direttore Sportivo vicino al proprietario che prometteva mari e monti addirittura in conferenza stampa, prendendo in giro piazza e tifoseria. Ma in tutto questo i soldi dove erano? Quali imprenditori li mettevano e che solidità avevano? Ebbene, questi personaggi devono scomparire dal mondo calcistico, fanno solo del male a chi ha voglia di mettersi in gioco seriamente e onestamente".

Il futuro quale sarà?

"Faccio una richiesta a titolo personale alle istituzioni e all'imprenditoria locale, per poter far sì che Campobasso prosegua il suo cammino nelle categorie che gli competono. Personalmente ho avuto alcune richieste e le sto vagliando, ma attualmente la priorità va al Campobasso. Per il sottoscritto quello con i molisani è stato un percorso di vita calcistico molto importante, una città alla quale mi sono legato particolarmente, alla quale ho dato tanto e ricevuto tanto".