Mancini, ora basta: eviti di essere il nuovo Manenti. AIC, farai scendere in campo la Lucchese?

Mancini, ora basta: eviti di essere il nuovo Manenti. AIC, farai scendere in campo la Lucchese?
Ieri alle 01:00Il Punto
di Sebastian Donzella

A Lucca la situazione è ormai disperata. Se fosse un film, il protagonista in questo momento sarebbe ferito, circondato dai nemici e pronto a capitolare. Se fosse un film, Benedetto Mancini sarebbe l’aiutante positivo che arriva e salva tutti. Al momento, però, è difficile pensare al patron dei rossoneri (ma poi avrà davvero la maggioranza delle quote?) come alla Fata Turchina che aiuta Pinocchio. Anzi, dalle parti di Lucca la paura è che Mancini stia raccontando bugie come lo stesso protagonista del romanzo di Collodi, se non peggio, comportandosi più come il Gatto o la Volpe. Soldi, al momento, non se ne sono visti e saremmo lieti di essere smentiti. I conti in banca dei giocatori, però, non mentono. E, al momento in cui vi scriviamo, dalla Lucchese dicono che soldi non ne sono arrivati. Intanto i suoi continui rinvii delle conferenze stampa hanno portato qualcuno sul web a pensare che non voglia fare la fine di Giampietro Manenti in quel di Parma nell'anno del Signore 2015. Eviti, dopo le tante trattative intavolate in questi anni e i tanti nulla di fatto, di essere accomunato all'ex numero uno degli emiliani.

L’impressione diffusa è che l’obiettivo sia arrivare al termine della stagione, per evitare l’ennesima esclusione che falserebbe ancora di più il campionato. Ma l'Assocalciatori e i calciatori rossoneri stessi, però, hanno deciso di far saltare il banco. Basta scuse, nel 2025 sembra che i soldi si siano volatilizzati. E allora via all'istanza di fallimento da parte dei tesserati e via all'istanza di fallimento addirittura da parte del sindaco revisore del club stesso. Quest'ultima è una presa di posizione molto forte, poiché l'istanza non proviene dall'esterno ma proprio da chi è deputato al controllo della gestione della società. Serviranno diverse settimane per arrivare a un risultato, il che non andrà a scalfire la parte sportiva.

Nel frattempo, infatti, c'è da capire se i giocatori scenderanno in campo o meno: l'Associazione Italiana Calciatori ragiona con i suoi assistiti sul da farsi: troppe promesse non mantenute, troppi stipendi non pagati, troppi problemi tutti in una volta. Ma la possibilità di salvarsi sul campo, per sperare poi in un benefattore che paghi tutto e subito, è ancora presente nel cuore dei tifosi. Chissà, quindi, se questa volta lo sciopero della rosa sarà messo in atto o se verrà ulteriormente ritardato. Il Girone B, insomma, potrebbe restare zoppo.