Bentornato campionato. Taranto, cui prodest? Inizia la grande marcia elettorale, la vera emergenza l'ha ricordata Marani

26.08.2024 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Bentornato campionato. Taranto, cui prodest? Inizia la grande marcia elettorale, la vera emergenza l'ha ricordata Marani
TMW/TuttoC.com

Bentornata Serie C, bentornato campionato. Da queste parti, a dire la verità, siamo fan un po' di tutto. Del mercato e persino delle polemiche, ma per un'estate abbiamo fatto a meno con grandissimo piacere dei corsi e ricorsi del calcio italiano. In questo weekend, ci siamo goduti così il ritorno sui campi, che alla fine è il vero motivo per cui ci si appassiona al gioco più bello del mondo. Troppo presto, ça va sans dire, per un qualsiasi tipo di analisi. Fa rumore, per dirne una, il 4-1 del "piccolo" Picerno al "grande" Avellino, virgolette d'obbligo. Poi come finiranno in classifica non lo sappiamo, ma è un monito: la differenza, sempre di più, la fa come si lavora e non il blasone.

Restiamo al Sud. Sconfitto, di misura, anche il Taranto, che però la partita più delicata la sta giocando fuori dal campo. È di qualche giorno fa l'atto intimidatorio nei confronti di Massimo Giove, patron del club pugliese. A chi conviene? Al club e alla città di Taranto, sicuramente no. A meno che qualcuno non volesse far allontanare potenziali acquirenti, cosa puntualmente avvenuta. Solidarietà a Giove: in questa vicenda ci sono stati errori da tante parti, ma un conto è il calcio e un altro sono comportamenti criminali. O meglio, dovrebbe essere così e invece troppo spesso non lo è.

È iniziato la lunghissima marcia verso le elezioni federali, nel mezzo quelle delle singole componenti. In B si rumoreggia per la tempistica, molto veloce, scelta da Balata, mentre volano gli stracci con Gravina. Il redde rationem è dietro l'angolo, i rapporti isterici tra le nostre istituzioni ci regalano un solo risultato: qualsiasi cosa si possa pensare dell'attuale presidente, alle elezioni ci arriveremo con la riforma ancora nel cassetto. Una chimera della quale non sappiamo neanche gli animali incrociati per crearla. Al di là di tutto, è un risultato non raggiunto e che pesa anche più di due mondiali (non) visti alla TV.

In Lega Pro, ci stupiremmo di qualcosa di diverso dalla rielezione del presidente Marani, ma non voglio parlare di questo. Piuttosto, in un recente intervento a TMW Radio, proprio Marani ha sottolineato quella che credo (e scrivo da tempo) sia la vera emergenza del nostro pallone. Mi ha fatto molto piacere sentirlo "scaldarsi" sul tema e in tutta onestà mi sono dimenticato di dirglielo direttamente, quindi lo faccio qui: "Quello degli impianti è un problema scandaloso", ha detto senza usare mezzi termini. Ecco, non vale per la C ma per tutto il calcio italiano e scandaloso è la sola parola giusta. Le infrastrutture sono un'emergenza, dagli stadi che dovrebbero (?) ospitare Euro 2032 ai campi di provincia. Il calcio, dirlo è pleonastico ma va ricordato, non la può affrontare da solo: la politica non si può ricordare del pallone soltanto quando c'è da prendere.