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Taranto, Cazzarò: "Abbiamo fatto un mese e mezzo senza nessuno"

30.12.2024 13:30 di  Giacomo Principato   vedi letture
Taranto, Cazzarò: "Abbiamo fatto un mese e mezzo senza nessuno"
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Michele Cazzarò, tecnico del Taranto per un breve periodo prima di rassegnare le dimissioni, parla a TMW Radio della messa in mora del club da parte dei calciatori: "Era una mossa possibile, anche per quella che è stata la mia esperienza. A questi ragazzi non veniva mai comunicato nulla, nessuno sapeva mai niente, e nonostante tutto ciò, loro sono stati professionisti seri fino all'ultimo".

Professionista serio è stato anche Lei, buttato sostanzialmente nella fossa dei leoni, quando tutti si tiravano indietro. A Taranto si giocava tanto...
"Mi hanno chiamato in prima squadra dopo che il precedente allenatore ha mandato certificati medici, io ero l'unico che poteva andare in panchina e son salito dalla Primavera. Sono arrivate due vittorie contro due squadroni, ma dopo la penalizzazione che è arrivata i ragazzi, anche inconsciamente, hanno mollato con la testa, non era una situazione facile convivere con 10 punti di penalità e una salvezza da raggiungere. Io ho mantenuto questa squadra in vita perché credevo sarebbe arrivato il cambio societario, ci ho messo la faccia perché credo sempre che nella vita si debba essere carne o pesce, ma quando ho capito che non c'era più bisogno di rimanere ho fatto un passo indietro: la faccia dovevano iniziare a mettercela altri". 

A tal proposito: da chi è adesso rappresentata la società?
"Il Taranto è ancora del presidente Giove, il passaggio societario, in data 13 dicembre non c'è stato. Quel che comunque posso dire, è che noi abbiamo fatto un mese e mezzo senza nessuno, senza un Ds e un Dg, eravamo solo io e la squadra: non è stato facile".

Le parole che la squadra ha speso per Lei, però, non sono casuali. Si sono spesi solo per Lei.
"Dal primo giorno ho fatto capire loro che eravamo soli, dovevamo combattere da soli e ce l'avremmo fatta solo se uniti. Voglio ancora ringraziarli perché sono stati professionisti molto più che seri".

Che fine si aspetta adesso per il Taranto?
"Ci sarà intanto da capire l'esito della messa in mora, ci sono 20 giorni di tempo per tentare di recuperare la situazione: da tifoso spero che il Taranto finisca il campionato, anche per non vanificare gli sforzi fatti, ma sicuramente arriverà un'altra penalizzazione, pesante, e non sarà facile andare avanti così".

Andando invece al suo personale, per chiarire la sua posizione: dopo le dimissioni è arrivato l'esonero o dovrà stare ormai fermo fino a giugno?
"Confermo, mi sono dimesso e non sono stato esonerato, e fino a giugno non potrò tornare ad allenare. Non volevo stare a libro paga del Taranto, non volevo pesare sulle casse societarie, non è obbligatorio rimanere sempre attaccati al contratto: la dignità non ha prezzo. Continuerò comunque a vedere partite e tenermi aggiornato, sono fatto così: quando prendo una decisione è quella. E le parole valgono ancora".