Latina, Bindi a TLP: "Promozione e Coppa da brividi. Uniti per spettacolo e risultati. Tifoseria di grande valore, spero di rimanere"

Latina, Bindi a TLP: "Promozione e Coppa da brividi. Uniti per spettacolo e risultati. Tifoseria di grande valore, spero di rimanere" TMW/TuttoC.com
L'esultanza di Bindi
© foto di Federico Gaetano/TuttoLegaPro.com
martedì 18 giugno 2013, 16:00Interviste TC
di Sebastian DONZELLA

Con le sue parate ha blindato la porta del Latina, portando i neroblu alla conquista della Serie B e della Coppa Italia di Lega Pro. Giacomo Bindi, classe '87, si è preso la cadetteria sul campo, dopo due stagioni a Crotone. Un'ottima annata per il portiere cresciuto nell'Inter. TuttoLegaPro.com lo ha intervistato in esclusiva.

Per conquistare la cadetteria avete sudato fino a giugno. Ma ce l'avete fatta.

"E' una soddisfazione massima e unica. Ci siam presi tutta la posta in palio. Arrivare a questo punto della stagione con tanti colleghi già in vacanza e poi non vincere sarebbe stata una grossa delusione. Sarebbe rimasta l'amarezza di arrivare fino in fondo senza cogliere l'ultimo obiettivo. Invece ci siam riusciti ed è stato bellissimo".

Il prossimo anno non potrete difendere la Coppa Italia di Lega Pro. Un peccato, viste le fatiche per conquistarla...

"Molto merito va a mister Pecchia e alla sua mentalità. Ci ha sempre detto che dovevamo essere vincenti in tutto, disputando al meglio ogni competizione. Per questo siamo riusciti a conquistare la Coppa Italia prima (Pecchia è stato esonerato prima della finale di ritorno NdR) e il campionato poi". 

A dicembre eravate con un piede in Serie B. Poi la crisi e l'esonero  di mister Pecchia, con il ritorno di Sanderra. Come mai?

"Siam stati per buona parte del campionato primi. Giocavamo benissimo, credo che abbiamo espresso il miglior calcio del nostro girone. Ci veniva tutto semplice e all'inizio non avevamo problemi. Secondo me l'essere competitivi su due fronti ha portato al calo: noi giocavamo spesso il turno infrasettimanale di Coppa mentre i nostri avversari domenicali no. Il cambio di allenatore ci ha scombussolati, è normale. Il gruppo però è rimasto concentrato e compattato perché c'era ancora in palio il campionato. Rispetto a tutti gli altri noi eravamo un gruppo più forte. Anche in campo: credo che una panchina di valore come la nostra abbia fatto la differenza". 

Quando avete capito che potevate vincere i play off?

"Paradossalmente dopo aver perso a Nocera. Molti pensavano che la delusione ci avrebbe portato all'eliminazione ma noi, al contrario, ci siam detti bravi. Avevamo perso con un solo gol di scarto una partita che si era messa male. Quel risultato risicato poteva tranquillamente essere ribaltato al ritorno. Sapevamo di avere tutte le carte in regola per realizzare una rete e così è stato".

Quest'anno hai beccato due dei gol più belli del campionato. La rovesciata di Essabr contro il Prato e la punizione di Barberis nella finale di ritorno contro il Pisa...

"Mio malgrado sono stato testimone di un paio di gran gol. Peccato averli subiti ma restano due reti di ottima fattura. Ho provato comunque a prenderli ma era impossibile farlo. Per fortuna quello con il Pisa non è stato decisivo". 

Qual è il tuo rapporto con il tifo di Latina?

"Il pubblico è il simbolo di questa stagione. Siam cresciuti come squadra, siam cresciuti come società e con il bel gioco e le vittorie abbiam portato tanto entusiasmo, avvicinando tanta gente allo stadio. Stimo i tifosi e credo la cosa sia reciproca, il prossimo anno in B questa tifoseria sarà sicuramente superiore a molte altre già in cadetteria"

Il prossimo anno sarai ancora nel Lazio? 

"Son tornato in Serie B sul campo. Ancora con la società non abbiam parlato, di sicuro a me piacerebbe rimanere. La scelta di Latina a inizio anno è stata sofferta, perché si trattava di scendere in Lega Pro. Ma ho capito che ho preso la decisione giusta e spero nella riconferma".

Una stagione ottima anche per l'associazione benefica Live Onlus, di cui sei Testimonial...

"Mi son sentito alcuni giorni fa con il presidente, Andrea. Ci siam detti 'Cavolo che stagione!'. Bonucci ha vinto lo scudetto con la Juve, Lambrughi con il Livorno è salito in Serie A, io e Bruscagin abbiam conquistato la Serie B a Latina, insieme a Danilevicius che ci ha dato una grossa mano. Tra i cadetti sono arrivati anche Terigi del Carpi che mi ha molto aiutato nella raccolta delle maglie e Fumagalli dell'Avellino. E di sicuro sto dimenticando qualcuno. Questo è positivo anche dal lato solidale perché giocando in categorie più alte la mole di materiale che può essere procurato e messo all'asta è maggiore. Abbiam allargato la cerchia di aiuti a tutta Italia, siamo arrivati anche a Catanzaro. Live adesso è una bella realtà, non più un semplice progetto".