INTERVISTA TC - Preparatori portieri contro i minimi federali, il pres: "Così è un insulto, era meglio non averli"

I nuovi minimi federali stabiliti in Serie C per gli allenatori non vanno giù ai preparatori dei portieri. A criticare la novità, attraverso un comunicato diramato sui propri canali ufficiali è stata APPORT, la principale associazione che rappresenta i preparatori dei portieri italiani. Raggiunto da TuttoC, parla Claudio Rapacioli, preparatore dei portieri del Piacenza e presidente dell'associazione di categoria: "Lega Pro e AIAC, l'associazione che dovrebbe rappresentare tutti gli allenatori, hanno concordato dei minimi salariali. Io penso che Ghirelli stia cercando di valorizzare la Serie C, però questi accordi fanno sì che i preparatori dei portieri, magari persone che lavorano a 4-500 km da casa, guadagnino circa 6.000 euro nette. Meglio prendere il reddito di cittadinanza. In media, un allenatore dei portieri lavora circa 40 ore a settimana: vuol dire guadagnare 3 euro all'ora, una cosa incredibile. Da parte dell'AIAC è un'offesa alla nostra professionalità".
Da molti la novità è stata vista come una cosa positiva, anche perché in generale sono stati rialzati altri minimi pre-esistenti.
"Sì, sono stati rialzati altri che ci sono da anni. I minimi federali per gli allenatori esistono da tempo per la B, non per la A e fino a pochi giorni fa non c'erano neanche per la C. Ma se dovevano essere questi, tanto valeva non darli. Tenga conto che l'iscrizione al corso professionale a Coverciano costa 2.500 euro, ai quai sono da aggiungere le spese di trasporto e di soggiorno: si arriva a 4/5.000 euro. Così, ne arrivano 6.000 netti all'anno, senza considerare che per fare l'allenatore dei portieri a livello professionistico servono due patentini: UEFA B e quello professionale da preparatore dei portieri. Noi chiederemo un incontro con Lega Pro il prima possibile, abbiamo sfiduciato chi ha trattato in nostro nome: è un'offesa alla nostra professionalità. Chi vuole lavorare a queste cifre o è ricco, penso ai tanti ex calciatori, oppure fa qualcosa di impensabile. Tutti i preparatori dei portieri sono arrabbiati neri con l'AIAC".
Però sono dei minimi: se prima non esistevano, la loro introduzione è soltanto una garanzia per voi che sotto quella soglia non si possa lavorare. Poi ciascuno è libero di trattare per sé.
"Vero, però l'insulto arriva se si guarda il quadro generale: il preparatore atletico della Primavera in Serie C guadagna, come minimo, più del preparatore dei portieri della Prima Squadra. Da che mondo e mondo, sono ruoli con stipendi analoghi: per l'AIAC, invece, il preparatore dei portieri vale il 30 per cento in meno rispetto alle altre figure professionali. Cosa assolutamente non vera viste le competenze che la categoria ha e che ci vengono richieste".
Per lei era meglio non introdurli?
"Se fatti così, tanto valeva non introdurli. Meglio una cosa non fatta che una fatta male, a quel punto si sarebbe rimasti come prima e amen. Invece così si svilisce il nostro ruolo rispetto agli altri".
I rapporti con l'AIAC ora come sono?
"Noi non riconosciamo l'AIAC, è intervenuta soltanto dopo mille richieste. È l'associazione che dice di rappresentare tutti gli allenatori, dopo questa cosa qui non ci riconosciamo più in loro: siamo stati trattati male".
Non siete stati coinvolti in alcun modo?
"No, del resto fa tutto Ulivieri… Sinceramente ci sono altre scelte che non ho capito, ma parlo ovviamente di quella che interessa la mia categoria".
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