Pagni: "La C sta recuperando credibilità tecnica. Ternana la più forte del B"
Durante l'appuntamento odierno con 'A Tutta C' sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il direttore Danilo Pagni. Queste le sue parole.
Che campionato stiamo vedendo?
“Stiamo vedendo una qualità tecnica che si è equiparata nei vari gironi. Si diceva spesso che il girone C fosse più forte, l’ho vinto spesso, ma adesso anche al nord si sta facendo molto bene. È chiaro che vince una sola squadra, poi raggiungere i playoff è diventato molto più semplice. È una C che a mio avviso sta recuperando credibilità tecnica rispetto al passato, credo serva un girone di C2 con le seconde squadre. Molte squadre fanno minutaggio come la massaia facendo i conti per convenienza non per merito”.
Cosa manca per valorizzare realmente i giovani?
“Dobbiamo fare una valutazione. Ho letto tutti i principi della proposta Zola, per investire nelle strutture non servono solo le norme, ma servono gli appoggi degli enti. Come trend a livello europeo si è abbassata l’età media e sta succedendo anche in Italia. Sono del parere che bisogna incentivare chi fa giocare i giovani, ma devono giocare i giovani forti. Se la sostenibilità di una società si deve basare sull’utilizzo dei giovani allora non sei solida. Il Cesena ci ha insegnato che prendendo 4-5 giocatori dal settore giovanile si può vincere la C a mani basse. Il presidente mecenate è una figura ormai passata, io ho vinto sia con presidenti così sia con presidenti più oculati. A Gallipoli ho fatto la scalata dai dilettanti alla Serie B passando anche per la C2. Dobbiamo far prevalere l’arte e l’ingegno cercando i giovani nelle categorie minori. È facile andare da Juve, Roma e altre società e prendere i giovani della Primavera. Non bisogna usare solo le piattaforme ma andare a vedere i giocatori. Quando presi Ciciretti lo conoscevo dall’under 12, a L’Aquila non giocava ma sono andato a vederlo, poi ha fatto una grande carriera. Se hai la voglia e la pazienza di andare a vedere le partite si trovano ragazzi interessanti. Lo scorso anno l’Altamura aveva 3-4 giovani veramente bravi nel girone H della Serie D, se poi devi fare i conti con il numero di giovani che devono giocare per il minutaggio allora viene meno l’emozione”.
Cosa pensa della Ternana?
“Le Fere mi sono tanto care, ma serve un’analisi aziendale. Se nella precedente gestione sono in difficoltà economica, perché prendo 5-6 giocatori che guadagnano 200 mila euro lordi? O sono sicuro di vincere, o sono sicuro di vendere la società. C’è stata una mala gestione, quando subentra questa nuova società che non conosco ma che sta facendo benissimo e sta facendo quadrare i conti. Per me la Ternana è la squadra più forte del girone B, il Pescara è una buona squadra e ha un mister che mi piace molto perché tocca le corde giuste. L’Entella penso che possa vantarsi di uno dei presidenti più equilibrati del calcio italiano, fortunato chi ha potuto lavorare con lui. Se l’Entella nel mercato all’italiana di Serie C non si fa prendere dalla bramosia di fare acquisti con 2-3 elementi che possono spostare gli equilibri è l’unica squadra che può dare fastidio alla Ternana”.
Cosa pensa del progetto seconde squadre?
“Le seconde squadre fino a qualche anno fa erano un fallimento perché giocavano giocatori di 32-33 anni. La Juve ha l’obbligo non solo di far bene ma di eccellere in Serie C per gli investimenti fatti prima dell’era Giuntoli e anche adesso. Sono stati fatti degli investimenti importanti, ora bisogna vedere cosa succederà alla Turris e al Taranto, ma la Juve deve vincere e convincere. L’Atalanta sta facendo benissimo, Modesto è stato fortemente voluto da Gasperini. Io gli ho offerto la panchina a Taranto quattro anni fa. Per il Milan vale lo stesso discorso della Juve, quando andavo in Africa si inginocchiavano appena sentivano la parola Milan. Non puoi fare la Serie C in questo modo, sono stati fatti degli investimenti importanti. Tra acquisti e stipendi devi fare di più, non siamo all’Under 16 e devono iniziare a dominare le partite”.
C’è troppa confusione in questo momento al Milan?
“Bisogna scindere le figure, il direttore sportivo che parla con l’allenatore ed è il responsabile dell’area tecnica, poi c’è il responsabile dell’area scouting che deve occuparsi di altro. Lo scout deve andare in giro, deve vedere i giocatori non stare al centro sportivo. Servono le intuizioni, io all’Aston Villa in Serie B vidi Grealish e dissi subito al Milan di comprarlo. La figura del ds pura che lavora a stretto contatto con la squadra non c’è più. Con queste proprietà straniere è tutto freddo, uno che lavora con Lotito è agevolato. Lotito ha fatto la fortuna dei direttori sportivi, è un lavoro diretto, c’è un confronto one to one, stessa cosa con De Laurentiis. La figura pura del direttore sportivo è importantissima. Se un ds sbaglia un giocatore e c’è un rapporto diretto si può sbagliare. Andai a vedere tre volte Lobotka al Celta Vigo e lo bocciai. Era leggermente cicciottello, si parlava di cifre monstre dal punto di vista economico, poi Gattuso mi ha detto che lo ha rimesso al mondo perché gli ha fatto perdere 4-5 chili e poi con Spalletti ha fatto la differenza”.