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Fontana: "Diverse società mi hanno contattato, ma devo essere convinto"

24.10.2024 11:45 di  Antonino Sergi   vedi letture
Fontana: "Diverse società mi hanno contattato, ma devo essere convinto"
TMW/TuttoC.com

Durante l'appuntamento odierno con A Tutta C sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Gaetano Fontana. Queste le sue parole: 

Che momento sta vivendo?
“Sono in un momento di studio. Bisogna approfittare del tempo a disposizione e non sprecarlo. Il nostro mestiere è in continua evoluzione e di cerca di stare al passo con le nuove proposte e le nuove idee”. 

Ci può raccontare la sua volontà di salire di categoria e l’estate che ha vissuto?
“Assolutamente, si lavora per questo. Essendo stato un atleta professionista ho sempre mirato alla massima categoria, ho faticato per farlo e da allenatore è la stessa cosa. Bisogna fare un percorso, da anni sto tribolando nella terza serie per poter poi arrivare nelle categorie superiori. C’è stata questa proposta in tempi stretti, la mia società sapeva di questa opportunità, nel momento in cui Sottil ha deciso di rinunciare all’incarico Petrachi si è presentato con forza per convincermi, ma ero fortemente gratificato perché Salerno è una grande piazza. In più l’apprezzamento di un professionista come Petrachi mi gratifica e adesso l’obiettivo è quello di trovare un progetto ambizioso che mi possa permettere di puntare alla categoria superiore”. 

Cosa sta cercando nella sua prossima avventura?
“C’è un discorso, io diffido dalla filosofia spicciola. La domanda è semplice, cosa avrebbero fatto altri miei colleghi? Io credo che a Latina dovevano essere gratificati dell’interessamento di una società come la Salernitana per un loro tesserato. Così non è stato, ho deciso di aspettare. Ci sono state diverse società che mi hanno contattato, ho voluto rinunciare perché devo essere convinto di quello che andrò a fare perché l’obiettivo è chiaramente quello di salire”. 

Come si spiega tutti questi esoneri in Serie C?
“Perché è la soluzione più facile e immediata. Quando le cose non vanno le attenzioni cadono sull’allenatore. Partirei però da un assunto fondamentale, quando si sceglie un allenatore viene fatta un’analisi e una scelta su ogni giocatore per metterlo in condizione di fare il massimo per raggiungere l’obiettivo. Questo non viene fatto con l’allenatore, sia in C che in B, non si studia la proposta e la metodologia dell’allenatore. C’è chi ha bisogno di tempo, non è semplice fare arrivare la propria proposta in alcune situazioni. Quando c’è questo cambiamento non sempre arriva il risultato, se hai una società e un direttore che segue il tuo percorso riesci ad arrivare all’obiettivo. Faccio l’esempio di Maurizio Sarri, ha vissuto delle stagioni complicati e a Empoli non è partito forte. Alcune società lo avrebbero esonerato dopo 8-10 giornate, la società invece ha creduto nel suo metodo ed è diventato Maurizio Sarri. Spesso gli allenatori non si aspettano e si creano delle etichette che sono difficili poi da smentire”.

In Italia è sempre l’allenatore il primo a pagare. 
“Questo è un modo di pensare errato, gli altri paesi sono nettamente più avanti. Quando dovevano costruire hanno iniziato a costruire. Il cambiamento non può iniziare dall’oggi al domani, serve tempo. Noi purtroppo siamo figli di questo pensiero, in Italia vogliamo tutto e subito, siamo dipendenti dai risultati. Questo cambiamento deve avvenire all’interno delle società. Così sei in balia dei risultati e delle piazze, spendi tanti soldi e non ottieni i risultati”.

Si criticano anche giovani come Camarda.
“Parliamo di giovani che giocano in top club e vengono criticati, non tutti però hanno la fortuna di giocare in club così grandi. C’è un problema, si pretende tanto dai ragazzi ma molti non sono neanche pronti. Tanti giovani giocano per un discorso anche economico, ma bisogno partire dalla formazione del ragazzo anche dal punto di vista mentale. Ci sono delle pressioni diverse in prima squadra, quando ho giocato io chi meritava giocava, senza alcuna riforma. Un giovane deve sbagliare e bisogna sostenerlo. La nostra cultura ci dice che vogliamo tutto e subito, ma se vogliamo far giocare i giovani bisogna aspettarli e accettare gli errori. Non esiste un filo comune tra la crescita dei giocatori e gli obiettivi delle società, si vuole tutto e subito”. 

Quali società la stanno sorprendendo maggiormente? 
“Nel girone C sicuramente Monopoli, Cerignola e Picerno. Per molti sono novità, ma stanno facendo un lavoro importante da anni e stanno ottenendo risultati nonostante nel girone C ci siano squadre importanti come Catania, Trapani, Avellino e Benevento. Anche l’Alcione sta facendo un grande campionato, da neopromossa è la terza forza del girone A. Nel girone B tante grandi stanno deludendo, devono aggiustare le loro dinamiche ma sono convinto che ci riusciranno. Credo che Spal, Perugia e Ascoli devono trovare la giusta dimensione per tornare nei campionati che le competono, così come Avellino e Catania nel girone C. Fa male vedere Padova e Vicenza giocare tanti anni nella terza serie, sono società che meritano di giocare in campionati più importanti e spero possano farlo nel giro di poco tempo”.