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Padova, Mirabelli: "Eravamo considerati la quarta forza, ora pensiamo a noi"

Padova, Mirabelli: "Eravamo considerati la quarta forza, ora pensiamo a noi"TMW/TuttoC.com
Oggi alle 12:30Primo piano
di Marco Pieracci

Nella puntata odierna di 'A Tutta C' in onda su TMW Radio, è intervenuto Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo del Padova, per analizzare il momento della squadra e discutere di alcuni temi legati alla Serie C e al futuro del calcio italiano.

Direttore, il suo collega Corradini della Virtus Verona ha definito il Padova la favorita per la promozione. Come state vivendo questa situazione, con il Vicenza che insegue?
"Abbiamo intrapreso un percorso straordinario e siamo molto soddisfatti. Non dobbiamo dimenticare che all'inizio della stagione eravamo considerati la quarta forza del campionato, quindi essere stati in testa sin dalla prima giornata è motivo di grande orgoglio. Affrontiamo il rush finale con serenità, consapevoli della nostra forza. Se ci avessero detto all'inizio dell'anno che ci saremmo trovati in questa posizione, avremmo firmato subito, anzi due volte. Ora pensiamo solo a noi stessi, senza farci influenzare dalla pressione".

Nelle ultime cinque partite avete perso qualche punto, tra cui la sconfitta contro la Virtus Verona e il pareggio con la Feralpi. Si tratta di episodi isolati o di un campanello d'allarme?
"Nel calcio è impossibile vincere sempre. Sappiamo di avere una squadra forte e i pareggi contro la Virtus e la Feralpi ci lasciano rammarico più per il punteggio che per la prestazione. In entrambe le gare avremmo meritato la vittoria. L’importante è mantenere la nostra identità e continuare a giocare per i tre punti, sia in casa che in trasferta. Chi era considerato super favorito all’inizio del campionato dovrebbe sentire la pressione, non noi, che siamo stati sempre un gradino sotto nelle previsioni. Questo momento lo viviamo con entusiasmo, senza farci condizionare dagli ultimi risultati".

Si torna a discutere della riforma del sistema calcistico e della possibile riduzione delle squadre in Serie C. È questa la soluzione ai problemi della categoria?
"Si parla di riforma da anni, ma non cambia mai nulla. La riduzione delle squadre può essere un'opzione, ma il vero problema è garantire che ogni club abbia solidità finanziaria. Servirebbero regole più severe per evitare che, a stagione in corso, alcune squadre scompaiano, falsando il campionato. È necessario fare un’analisi seria e trovare soluzioni concrete per rendere la Serie C più sostenibile. Non possiamo ridurre il numero di squadre e poi riempire la terza serie con le seconde squadre dei club di Serie A, trasformandola in un campionato riserve. Servono riforme strutturali e un lavoro di coordinamento da parte della Federazione".

Dal punto di vista tecnico, cosa pensa degli altri due gironi di Serie C? Ci sono squadre, allenatori o giocatori che l’hanno colpita particolarmente?
"Seguiamo con attenzione anche gli altri due gironi, che sono altrettanto competitivi. Non credo ci siano grandi differenze di livello tra i tre raggruppamenti. Magari al Sud ci sono più squadre blasonate con un passato importante in Serie A, ma alla fine il valore tecnico è simile. In Italia ci sono tantissimi allenatori validi, eppure spesso si va a cercare all'estero. Dovremmo valorizzare di più i nostri tecnici, che preparano le partite in modo eccellente e hanno idee innovative. Uno su tutti è Vincenzo Italiano, che sta facendo benissimo in Serie A ed è passato anche dalla Serie C."

 Parlando di mercato, si discute molto del futuro di Fortin. Può ancora restare a Padova o partirà per una grande squadra?
"Il futuro di Fortin dipenderà molto dall’esito della nostra stagione. È un ragazzo che seguiamo e valorizziamo da tre anni. Ha qualità tecniche, ma soprattutto una mentalità da professionista vero. Ha solo 21 anni ma sembra un veterano, e per questo sono certo che avrà una carriera importante. Per ora deve continuare a lavorare e a difendere la porta".