ADICOSP, Morrone: "Classifiche di C verranno alterate. In FIGC servono parametri più restrittivi"

Il presidente dell'ADICOSP, Alfonso Morrone, è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com per analizzare la situazione della Lega Pro.
Un commento alle parole di Gravina.
"Le parole del Presidente Gravina post Consiglio Federale della scorsa settimana le condivido in toto. Il calcio italiano e le società della Lega Pro hanno bisogno di sostenibilità. Vedere quest’anno diversi club penalizzati di molti punti ci fa tornare indietro di diversi anni e questo non va bene. Gravina punta molto sulla politica dei ricavi e sull’irrigidimento dei parametri economici finanziari in sede di iscrizioni. Io aggiungerei anche più garanzie per salvaguardare appunto la gestione della stagione. In poche parole: il calcio lo deve fare solo chi ha veramente le potenzialità economiche per farlo".
È sempre ora di riforme in Lega Pro.
"Credo che una riduzione delle squadre nel format del terzo livello professionistico italiano serva ma da sola non basta. Stamattina ero relatore ad un convegno al Senato dove si parlava dei valori dello sport e degli investimenti in questo settore. Ho ravvisato l’estrema urgenza di dare impulso agli investimenti sulle infrastrutture sportive. Bisogna sburocratizzare gli iter per ristrutturare e/o costruire nuovi impianti. Per noi del calcio il pensiero va ai nostri stadi ormai vecchi e obsoleti. Investendo in tal senso andremmo a favorire maggiori introiti che andranno a beneficio delle casse dei club. Lo stadio non può essere utilizzato solo ed esclusivamente la domenica in occasione delle partite. Esso deve diventare un asset che porti servizi".
Taranto e Turris: che ne pensa?
"Si è già detto e scritto troppo. Ribadisco che far rispettare i parametri contemplati nelle licenze nazionali non basta perché abbiamo una fotografia della società riferita a giugno che poi può cambiare radicalmente durante la stagione. Bisogna inserire maggiori garanzie sulla gestione. Il mio augurio è che questi due club dalla grande tradizione calcistica possano in poco tempo tornare protagonisti nel calcio professionistico".
In casa Lucchese, dopo sei anni, si profila nuovamente il rischio di finire gambe all'aria.
"Stesso discorso fatto per Taranto e Turris vale per la Lucchese e per le altre consorelle. Ho letto che a Lucca abbiamo visto tre proprietà diverse in un mese e stiamo vedendo gli effetti. Non conosco a fondo la situazione ma leggere che per andare in trasferta si son mossi titolari di esercizi commerciali della città mi ha addolorato molto. Serve una maggior selezione da parte della Commissione FIGC che vigila sulle variazioni delle partecipazioni societarie. Anche qui bisogna applicare parametri più restrittivi. Spero che tra mille peripezie la Lucchese possa salvare la categoria ed avere tempo poi per sistemare le cose. Lucca è stata per me sempre una piazza che mi ha attratto in particolar modo; un po’ per la città che è bellissima un po’ per la sua nobile tradizione calcistica".
Nuove penalizzazioni in arrivo: toccherà anche alla Triestina.
"Non so se e come sono stati pagati gli emolumenti né gli F24. Il lavoro certosino della Covisoc ed eventualmente della Procura Federale accerteranno, laddove dovessero esistere, le eventuali irregolarità. Per la classifica che ha, la Triestina non può permettersi una penalizzazione perché sta risalendo la china grazie anche al prezioso lavoro che sta facendo mister Tesser".
Gli sforzi sul campo vengono così vanificati.
"Sono le regole del gioco e dobbiamo accettarle. Dico solo che eventuali estromissioni di squadre andrebbero ad alterare, e voglio essere buono, le varie classifiche. Io sono per il ritorno al passato. Non si possono togliere punti conquistati sul campo nel rush finale di campionato. Fino a qualche anno fa questo succedeva se una squadra si ritirava o veniva estromessa dal campionato entro il girone di andata. Se si verificava durante il ritorno si dava lo 0-3 a tavolino. Il calcio è anche strategia e si gioca anche in base la classifica. Se alla fine questa cambia si altera tutto".
Come tutelare i tifosi che pagano i biglietti?
"Il calcio è dei tifosi e non voglio fare retorica perché lo penso veramente. Alcuni Presidenti a volte si dimenticano che i club, anche se sono proprietà private, custodiscono un patrimonio che appartiene alla comunità del territorio specifico. Il calcio ha bisogno certamente di competenze imprenditoriali ma non sempre si agisce in funzione della passione e dell’amore collettivo".
Come proteggere i giocatori senza stipendio?
"Da Presidente di ADICOSP aggiungerei anche i direttori e segretari sportivi. Per calciatori e tecnici una sorta di protezione c'è con il fondo di solidarietà che va ad ammortizzare di gran lunga il danno provocato da crisi societarie. Per la categoria che rappresento invece, non avendo questo strumento a disposizione, dobbiamo sperare che le garanzie depositate possano sostituirsi almeno in parte agli omessi pagamenti degli stipendi. Approfitto per informare che abbiamo inviato alla Lnd l’invito ad accelerare le procedure per la sottoscrizione degli accordi collettivi perché ormai sempre più direttori abilitati, in quanto lavoratori sportivi certificati dalla Legge, si rivolgono ai Tribunali ordinari per far valere i propri contratti. Come Presidente ADICOSP ringrazio tutti i nostri fiduciari che assistono a bassissimi costi i nostri associati e che quasi tutte le controversie sono andate a favore dei direttori e collaboratori sportivi iscritti all’Elenco Speciale della FIGC. Sarebbe giusto che queste situazioni vengano decise tramite lodi arbitrali della Lnd anche in nome di quella autonomia dello sport tanto acclamata e difesa, giustamente, dalle istituzioni sportive".
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore Responsabile: Ivan Cardia
© 2025 tuttoc.com - Tutti i diritti riservati