Il fatto della settimana - Taranto e Turris: la cronaca di un’esclusione annunciata. Le voci della protesta: un campionato falsato

Il fatto della settimana - Taranto e Turris: la cronaca di un’esclusione annunciata. Le voci della protesta: un campionato falsatoTMW/TuttoC.com
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Ieri alle 00:00Il Punto
di Valeria Debbia

Il Girone C della Serie C si trova sull’orlo di un precipizio, con Taranto e Turris che sono ormai condannate a un’esclusione imminente dal campionato. Una vicenda che non solo scuote due piazze importanti del calcio italiano, ma che mette a nudo le fragilità di un sistema calcistico in profonda crisi, tra inadempienze finanziarie, regole blande e un coro di proteste che si leva da presidenti e addetti ai lavori. Analizzando nel dettaglio gli sviluppi dell'ultima settimana e le voci dei protagonisti, emerge un quadro a tinte fosche, dove il destino delle due società appare appeso a un filo sempre più sottile.

La situazione dei due club è ormai critica: concluse le indagini da parte della Procura Federale, i deferimenti sono attesi  a ore, con una decisione del Tribunale Federale Nazionale prevista intorno all’8 marzo. Si parla oramai apertamente di un Taranto “verso l’esclusione”, tanto che la gara contro il Crotone è già stata rinviata, segnale inequivocabile del punto di non ritorno. Tuttavia, il proprietario della società rossoblù, Rinaldo Zerbo, ha cercato di gettare acqua sul fuoco: “Non si parla di radiazione, il 3 marzo sistemiamo tutto”, ha dichiarato, aggiungendo che “il Taranto non va verso l’esclusione ma verso una penalizzazione”. Una posizione ribadita con forza anche in un altro intervento: “Se ci saranno discriminazioni per il Taranto possiamo chiedere il blocco del campionato”. Parole che tradiscono una certa fiducia, ma che cozzano con l’evidenza di una situazione finanziaria fuori controllo.

La Turris, dal canto suo, non è messa meglio: la società corallina si è appellata al “legittimo impedimento” per giustificare i ritardi nei pagamenti, un ultimo disperato tentativo di guadagnare tempo. Ma il clima intorno al club campano è surreale: il direttore sportivo del Giugliano, Domenico Fracchiolla, ha definito la vicenda “allucinante”, sottolineando come “vedere bonifici che arrivano il 21 è qualcosa di assurdo”. Nonostante le difficoltà, l’allenatore del Giugliano, Valerio Bertotto, ha cercato di mantenere il focus sul campo, dove ha poi battuto la squadra di Torre del Greco per 3-1, pur esprimendole solidarietà.

Il caso Taranto-Turris ha scatenato un’ondata di reazioni tra gli addetti ai lavori, accomunati da un senso di frustrazione e impotenza. Il presidente del Trapani, Valerio Antonini, non ha usato mezzi termini: “Sono nauseato, questo campionato è una buffonata”, ha sbottato, aggiungendo che “è evidente che questo campionato è completamente falsato”. La sua rabbia si è concentrata su un sistema che, a suo avviso, tiene in vita “squadre senza soldi senza motivo”, falsando la regolarità della competizione. Una critica condivisa dal presidente del Crotone, Gianni Vrenna, che ha praticamente lanciato un ultimatum: “Senza riforme il Crotone non intende più investire, la Lega Pro è insostenibile”.

Anche il presidente della Cavese, Alessandro Lamberti, si è unito al coro, con un misto di rammarico e accuse: “Turris e Taranto? Dispiacere per due piazze importanti, ma servivano controlli più severi”. Il già citato Fracchiolla del Giugliano ha rincarato la dose, denunciando un sistema permissivo: “Le sanzioni sono troppo basse, dare un -2 per ogni inadempienza è poco, perché mette le società nelle condizioni di non pagare senza rischiare troppo”. E ancora: “Tutto questo è difficile da commentare, se vado oltre mi deferiscono”, un’ammissione che rivela il clima di tensione che aleggia sulla Serie C.

Mentre Taranto e Turris si avviano verso un epilogo che sembra inevitabile, il Girone C rischia di trasformarsi in un caos a livello di classifica. L’esclusione delle due squadre comporterebbe la cancellazione di tutti i risultati ottenuti contro di esse, stravolgendo la lotta per la promozione e la salvezza. Zerbo, pur difendendo la sua squadra, ha riconosciuto indirettamente il problema: “Campionato falsato? Ritirarsi è anche peggio”. Ma la domanda resta: come si è arrivati a questo punto? Le risposte puntano tutte nella stessa direzione: un sistema di iscrizioni troppo lasso e controlli insufficienti. Come sottolineato da Fracchiolla, “questa estate sono state liberate le catene, alleggerite le maglie per l’iscrizione delle squadre e questi sono i risultati”.

Sul fronte Taranto, il fondo statunitense Apex è tornato a farsi sentire dicendosi nuovamente pronto a intervenire: “Pronti ad investire anche in Eccellenza, non ci interessa la serie”, un’apertura che potrebbe rappresentare una lifeline per il club, ma solo dopo un probabile reset. Per la Turris, invece, il silenzio della società e le voci di irreperibilità del presidente Ettore Capriola lasciano poco spazio all’ottimismo.