Avellino, festa...a metà: peccato aver negato l'esodo di una tifoseria pronta ad esplodere di gioia. Onore alla Lucchese

Avellino, festa...a metà: peccato aver negato l'esodo di una tifoseria pronta ad esplodere di gioia. Onore alla LuccheseTMW/TuttoC.com
Oggi alle 00:00Il Punto
di Luca Esposito

Editoriale di oggi che si apre con una riflessione sul "caso Avellino". In queste ore, salvo sorprese, gli irpini celebreranno il ritorno in cadetteria a distanza di 7 anni da quel fallimento che lasciò di stucco una tifoseria che aveva appena festeggiato la salvezza conquistata sul campo. E proprio la tifoseria avrebbe meritato di gioire vivendo il derby col Sorrento in prima persona e non a distanza. Per carità, è bellissimo vedere città e provincia che si vestiranno di biancoverde e che si uniranno in ogni dove per assistere al match grazie alla diretta tv in chiaro. Tuttavia immaginate che spot sarebbe stato per la serie C vedere uno stadio totalmente pieno e ribollente di tifo, passione ed entusiasmo come solo le piazze del Sud sanno fare. Considerando che si gioca sul neutro di Potenza e non a Sorrento anche i problemi di ordine pubblico sarebbero stati facilmente gestibili, al netto di quel "qui non si festeggia" che è stato striscione isolato, non firmato dai gruppi ultras e che non poteva destare preoccupazione. Anche per il Sorrento, costretto a giocare lontano da casa da tempo, è una vera e propria beffa; la società avrebbe potuto contare su un incasso record e utile a rimpinguare le casse societarie. Insomma, una sconfitta per lo sport e una querelle che andava gestita diversamente e forse in anticipo, visto che da tempo era evidente a tutti che potesse essere questa la partita della promozione aritmetica. Bene hanno fatto, comunque, Sindaco e istituzioni a lanciare un appello al popolo avellinese: partire senza biglietto o alimentare tensioni rischierebbe soltanto di rovinare un pomeriggio destinato a restare nella storia. Ci saranno luoghi, tempi e modi per dire "bentornata" a una realtà che aveva iniziato malissimo la stagione, ma che ha saputo rimettersi in carreggiata grazie ad una società ambiziosa e coraggiosa. Peccato davvero che un girone che ha visto l'Avellino trionfare, il Cerignola giocare un gran calcio e realtà come Monopoli e Picerno confermarsi tra le big sia stato sporcato da tante situazioni extrasportive. Turris e Taranto sono fuori dai giochi da tempo, a Foggia il caos è totale dopo il passo indietro della proprietà, a Messina si cambia allenatore a ridosso di una gara e a 180 minuti dalla fine senza capire se ci sarà una società che possa fornire garanzie. Due piazze top del Sud che tremano all'idea di ripartire di nuovo dal basso. A Lucca (girone B) le cose non vanno meglio.

Mentre sul campo la squadra vince e convince, fuori dal rettangolo verde è un pianto greco. Stipendi non pagati, penalizzazioni, trasferte pagate addirittura dal presidente avversario: nel professionismo è accettabile uno scenario del genere? Sul piano tecnico, invece, complimenti alla Virtus Entella che taglia il traguardo ed è la prima promossa in cadetteria. Brava la società che, dopo anni di spese importanti, ha puntato soprattutto su giovani affamati e gente di categoria. A facilitare il compito dei biancazzurri il suicidio sportivo della Ternana. Non ci trova d'accordo Liverani quando dice che "ormai mentalmente già pensavamo agli spareggi". Il mister è stato chiamato proprio per alimentare le speranze promozione diretta e quest'atteggiamento di rassegnazione non aiuta un gruppo che non ha digerito l'esonero di Abate. Lo ribadiamo: era il caso di esonerarlo preferendogli un tecnico reduce dalla retrocessione di Lecce e dagli esoneri di Parma, Cagliari e Salerno, con contratto pluriennale? Infine si è giocata ieri la penultima giornata nel girone settentrionale. Vicenza e Padova soffrono con Triestina e Union Clodiense (ultimi sul campo, ma encomiabili per moralità, impegno e professionalità) e, a questo punto, i giochi sembrano fatti. I biancoscudati, a Lumezzane, hanno due risultati su tre a disposizione mentre la squadra di Vecchi sarà di scena a Trento. Per continuità e rendimento riteniamo che Andreoletti e i suoi ragazzi meritino di più di arrivare in B senza passare dall'infinita lotteria dei playoff. In coda la Pro Patria ha cambiato marcia nell'ultimo mese, senza ovviamente nulla togliere a Colombo che avrà modo di rifarsi. Chiudiamo con l'augurio di una serena Pasqua ai lettori di TuttoC e agli appassionati di calcio. Senza tifosi lo sport non avrebbe senso ed è giusto tributare un abbraccio virtuale a chi consente al pallone di rotolare ancora. Nonostante tutto.