Intervista TC

Zichella: "C dev'essere palestra. Allenare giovani non è compito semplice"

01.01.2025 08:30 di  Raffaella Bon   vedi letture
Giovanni Zichella
TMW/TuttoC.com
Giovanni Zichella
© foto di Uff. Stampa Teramo

Ai microfoni di TuttoC.com, parola all'ex tecnico - tra le altre - di Teramo, e Derthona, Giovanni Zichella, intervenuto per dare uno sguardo da esterno al mondo della Serie C.

Un commento sul momento che sta vivendo la Lega Pro.

"La Lega Pro, come ho sempre detto su questi canali, deve essere una palestra per preparare i calciatori per le due categorie superiori, deve essere frequentata da calciatori giovani, ancora meglio se questi sono prodotti dalla stessa società. Altrimenti l’alternativa è un benefattore appassionato di calcio, ma penso che in questo momento sembra che c’è ne siano sempre di meno". 

La situazione dei giovani?

"Gli allenatori della Lega Pro devono per forza e necessità, essere istruttori che provengono dal settore giovanile, che abbiano quell’esperienza giusta per insegnare calcio, solo in questo modo possiamo salvare 100 squadre professionistiche anche per il futuro. Di giovani bravi nei tre gironi li ho notati, o meglio quelli che in prospettiva hanno margini di miglioramenti per giocare in categorie superiori".

Impressioni sui tre gironi?

"Nel Girone A ad oggi sembra che il Padova sia la più attrezzata, mentre per i playoff e retrocessione può succedere di tutto; nel Girone B fino alla fine se la giocheranno Pescara, Ternana ed Entella, mentre per quanto riguarda la retrocessione tutto in discussione; nel Girone C il Benevento ad oggi è primo ma mi aspetto ancora la sorpresa Avellino, da quando è subentrato Biancolino con il suo staff ha una media punti da promozione, mentre per la retrocessione al momento vedo in difficoltà Taranto e Turris".

Come sarà il mercato?

"Non mi aspetto dei grandi movimenti di mercato, penso a degli scambi, o cambi di squadra di calciatori non contenti, personalmente sono sempre stato contrario a cambiare molti calciatori nel mercato di gennaio, in quanto più delle volte ti arrivano calciatori che hanno giocato poco, quindi non disponibili da subito, lasciavo andare via solo quei calciatori non contenti che mi chiedevano di andare via".

Ancora sui giovani: come ci si deve comportare con loro?

"Allenare i giovani al gioco del calcio non è un compito semplice, perché occorre che il tecnico sia in grado di miscelare qualità tecniche, tattiche, educative, psicologiche e comunicative, tenendo sempre in considerazione l'età cui si rivolge. L'allenatore deve conoscere e tenere presente i vari processi che regolano la maturazione fisica e la crescita psicologica del ragazzo. Importante inoltre è sapere come dico sempre “i giovani ti danno e ti tolgono”, nel momento che ti tolgono quello è il momento di fargli capire dove stava l’errore e non accantonarli. Per l’allenatore dei giovani calciatori essere in possesso di queste qualità è determinante al fine di ottenere dei risultati gratificanti sia per i ragazzi, dal punto di vista tecnico, sia per la società dal punto di vista numerico e nello stesso tempo con la formazione di bravi calciatori che di conseguenza diventano un capitale per la società".

Per la promozione in B chi vede in pole?

"Ribadisco nel Girone A il Padova; nel Girone B sarà lotta a tre tra Pescara, Ternana ed Entella; nel Girone C sarà lotta a due tra Benevento ed Avellino".