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Riforma sì o riforma no? Abbiamo ancora bisogno di Serie C1 e Serie C2

Riforma sì o riforma no? Abbiamo ancora bisogno di Serie C1 e Serie C2
Nunzio Danilo Ferraioli
© foto di TC
Oggi alle 00:10Il Punto
di Nunzio Danilo Ferraioli

Sono giorni caldi in Serie C, anche in virtù di ciò che sta succedendo a Taranto, Torre del Greco, Messina e Lucca.
Situazioni assurde, che fanno male. Fanno male perchè si tratta di piazze blasonate, calde e che soprattutto meritano rispetto.
Perchè il calcio va oltre il mero aspetto sportivo, specialmente se si tratta di terza serie.
Ogni anno in Serie C avviene una storiella simile, ogni anno in terza serie ci sono sentenze di giustizia sportiva che ledono o comunque compromettono seppur in parte il normale andamento del campionato.


E quindi cosa fare?
E’ un decennio che parliamo di riforma in terza serie. Anche il sottoscritto otto anni fa propose la propria idea [LEGGI QUI]. 


Certo i tempi cambiano, ma il succo rimane sostanzialmente lo stesso. 

Serve un unico girone di Serie C1, con 18-20 club che possano permettersi anche trasferte a mille chilometri di distanza.
Una C1 che avrebbe quasi il sapore di Serie B, non prendiamoci in giro. Senza distinzioni geografiche e con un tasso qualitativo superiore all’attuale terza serie.

Immaginatevi sin da ora, che spettacolo un ipotetico Padova-Avellino in notturna oppure un bel Pescara-Catania. 
Sarebbe ancora più interessante, e remunerativo, vendere diritti tv di questa nuova categoria.

E poi? Due gironi di C2 da 18-20 club. Si parlava un tempo, parlo del presidente Gravina quando governava in terza serie, di semiprofessionismo, ed effettivamente non sarebbe male eh. Anche perchè tanti club che salgono dalla D alla terza serie hanno problemi anche nello strutturarsi (sportivamente ma soprattutto burocraticamente, ndr).
Basterebbe pochissimo eh, ma davvero poco.
In Italia ci vogliono settimane, se non mesi, per riparare una buca in una qualsiasi strada, figuriamoci ad improntare una riforma di tale dimensioni. E allora non ci resta che sognare... o forse piangere.