Squadre B o società satellite? La Serie C sempre più dipendente dai piani alti

Squadre B o società satellite? La Serie C sempre più dipendente dai piani alti
venerdì 7 marzo 2025, 00:00Il Punto
di Sebastian Donzella

La Serie C non riesce ad essere autosufficiente. Non è una novità che, per sopravvivere, buona parte dei club di terza serie devono accettare gli spiccioli dei diritti TV dai piani alti e, in molti casi, ottenere contributi dallo Stato con il minutaggio. L'idea di far fronte alle spese grazie a sponsor, botteghino e plusvalenze è un miraggio che funziona in pochissimi casi. I pochi club che riescono a far fronte alle spese di tasca propria, in realtà, lo fanno attingendo a piene mani alle tasche del proprietario di turno. Ecco perché, quando quest'ultimo si stufa, salta tutto il giocattolo, con le conseguenze che conosciamo bene.

Ecco perché la Serie C è diventata sempre più dipendente dalla Serie A. Per creare un minimo di continuità aziendale si è permesso l'ingresso delle tanto odiate seconde squadre che, di anno in anno, aumentano. Per tanti anni la Juventus è stata l'unica, poi in poco tempo sono arrivate Atalanta, Milan e, domani, Inter. Oltre alle squadre B, però, potrebbe tornare in auge un altro modello, quello delle società satellite. Cioè club di Lega Pro che nominalmente sono indipendenti ma che stringono patti e accordi con una società di Serie A. Non una squadra B, per carità, ma il concetto ci si avvicina molto.

In Lega Pro il discorso delle società satellite, tornato in auge grazie alla voglia del Como di ottenerne una, non è una novità. Anzi, in passato sono stati tanti i club che hanno fatto ricorso a tale pratica: lo scrivente ricorda, per averlo vissuto di persona, addirittura un accordo Catania-Milazzo di ben 15 anni, sotto la gestione Lo Monaco, con gli etnei allora in massima serie e i rossoblù arrivati a sfiorare l'allora 1^ Divisione da neopromossi. Una pratica che consentì a un certo Pietro Terracciano di farsi spazio per sfondare definitivamente in terza serie e prendere l'ascensore che lo ha portato a essere, ancora oggi, in Serie A.

Ed ecco, in conclusione, come il cordone ombelicale che unisce Serie A e Serie C è destinato a diventare ancora più spesso. Se da un lato tendi a risolvere i problemi economici, dall'altro ne va dell'indipendenza della terza serie.