Top & Flop di Vicenza-AlbinoLeffe

12.01.2025 18:37 di  Francesco Moscatelli   vedi letture
Rolfini, TOP Vicenza
TMW/TuttoC.com
Rolfini, TOP Vicenza
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Alla fine ce l'ha fatta. Meritatamente, nessuno può storcere il naso ad una prova, quella sviluppata dal Vicenza, volenterosa, caparbia, nel secondo tempo anche rabbiosa. Che poi, se fosse passato in vantaggio nel primo tempo, magari l'AlbinoLeffe avrebbe colpito nella ripresa con una ripartenza (come è capitato in altri contesti più e più volte) e allora non saremmo qui a celebrare un Vicenza paziente, maturo, concreto, saggio. Ogni processo ha il suo tempo e allora forse era destino che, per avere ragione di una "Celeste" come sempre ordinata, ostica e concentrata, si dovesse aspettare il minuto 68, con Rolfini premiato finalmente dopo un pomeriggio a lottare tra palloni sulla linea e fischi dell'arbitro. Questo è un primo segno che racconta la perseveranza, mentre il secondo vede un Vicenza che entra nella carne ferita dei seriani per compiere quello che tante squadre non finalizzano: chiudere la partita, spegnere ogni velleità altrui. E' Rauti a girarsi, è Rauti a servire indietro, è Capone a dire che sì, non è finita. Non è Padova. E' Padova contro Vicenza. Che tutti se lo segnino nella propria agenda. 

Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nella partita disputata questo pomeriggio allo Stadio "Romeo Menti" di Vicenza.

TOP:

Rolfini-Costa-l'arte di pazientare (Vicenza): non per forza le "grandi vittorie" sono le più spettacolari, quelle ricche di gol in cui una squadra sotterra di centri i malcapitati avversari. A volte "grandi vittorie" sono questo tipo di prove. In cui sei comunque chiamato, predistinato, additato, condannato a vincere. Che se solo pareggi è una sconfitta, per i più. Entri in campo e provi, riprovi, ora destra, ora (più frequentemente con un inesauribile Costa) sulla sinistra. Passa il tempo, il tabellino dice sempre 0-0, sale l'angoscia anche perché quando hai fatto tutto e anche di più (compreso vedere per una volta il guardalinee senza il braccio alzato) c'è comunque sempre Marietta a sottolineare di essere di altro avviso. E qui si è ad un bivio: o innervosirsi sporcando una partita di cui si perde presto il filo o provare. Provare e riprovare. Ecco perché quella di oggi, per il Vicenza, è una prova da grande squadra. Perché è un gruppo che è venuto a capo di un problema che si stava ingarbugliando, con i mezzi (non pochi, in questa serie C) e le idee di cui si poteva disporre. Nessuno infine può dire che Rolfini non meritasse di essere nel tabellino: per voglia, caparbietà, presenza nel seguire ogni azione. Da un potenziale -12 a un effettivo -8. Padova campione? Quante cose cambiano nell'arco di novanta minuti, figuriamoci in tre mesi. UN POMERIGGIO CHE RACCONTA MOLTO

Marietta-una buona ora di gioco (AlbinoLeffe): è una "Celeste" che ha fatto ciò che doveva fare. Non sono queste le partite che determinano la stagione di una squadra come quella seriana. L'obiettivo era, al di là dell'ovvio dichiarato, dare una buona impressione, ossia dare modo che si riconoscesse una identità di squadra. E questo c'è stato, per oltre un'ora di gioco. In fondo all'intervallo era un Vicenza superiore sì ai punti, ma comunque su un risultato di equilibrio. Poi ci sono anche, giustamente, i valori tecnici e qui bisogna ricoscere la totale supremazia, almeno sulla carta, del Vicenza di Vecchi. Supremazia forse anche nei confronti del Padova capolista, perché non dirlo? se è vero che gli ultimi minuti hanno visto gli ingressi di Ronaldo, Ferrari, Laezza...Ognuno con motivazioni e giustificazioni differenti, ma la panchina biancorossa oggi recitava quei nomi. Punto. Entrati nella ripresa dopo che i titolari avevano mostrato, seppur a sprazzi, un bagaglio tecnico non consueto per la categoria. Dunque poco ha da incolparsi l'AlbinoLeffe, forse da mettere dietro la lavagna quasi più per il primo tempo contro l'Arzignano che per il crollo di oggi sul finale. Crollo che, a livello psicologico, è anche comprensibile: hai lottato, ci hai quasi creduto e alla fine sfuma tutto nel momento del "dunque". Amen, petto in fuori e testa a Crema. Con un super-Marietta, sperando di regalare al portierino ex-Alessandria una domenica...un po' più tranquilla. I VALORI NON SI POSSONO INVENTARE    

FLOP:

Un gioco un po' monocorde (Vicenza): in un pomeriggio che offre tanta sostanza per le ambizioni dei biancorossi, è da sottolineare una grande prova a livello di "testa", mentre a livello squisitamente di gioco non è stata senz'altro la migliore performance di stagione. Tanto gioco sulle fasce, soprattutto sulla sinistra, mentre il centrocampo ha palleggiato sostanzialmente poco finendo per occludere le vie centrali. Dunque una prova semplicemente ordinaria (ma comunuque sufficiente) per Carraro e, in parte, Della Latta. Però è davvero difficile trovare il pelo in un uovo che sa già di dolce zabaione: alla fine il merito della squadra di Vecchi è stato quello di mettere la "sicura" alla rete del vantaggio con un nuovo gol che ha lanciato i titoli di coda alla partita. Lì poteva nascere un problema. Il destro, violento, di Capone, lancia invece i titoli di coda anche a questo scarno e un po' raffazzonato Flop. QUESTIONI DI LANA CAPRINA. RESTA LA SOLIDITA' DEL 2-0, SOLO QUESTA SI PRENDE TUTTA LA SCENA 

La mancanza di alternative offensive (AlbinoLeffe): classico caso in cui le considerazioni generali si possono trovare nei TOP come nei FLOP, due facce di una stessa medaglia, dipende da quale lato si vuole guardare. E' vero che c'è stata una mini-pausa natalizia (nemmeno troppo lunga, peraltro), ma l'impressione è che qualcuno sia sovrasollecitato e avrebbe bisogno di un meritato turno in panchina. Soprattutto in avanti, dove è da inizio novembre che la coppia è praticamente obbligata. Anche perché, se proprio dobbiamo parlare di parziali delusioni, nessuno dei rincalzi nel pacchetto offensivo sembra costituire una valida e reale alternativa ai soliti Zoma (che, ammonito e già diffidato, salterà Crema) e Mustacchio, lui sì ultimamente davvero sotto pressione. E' arrivato in settimana un esterno mancino (Ambrosini), forse qualche ritocco è ancora possibile. In attesa che ritorni Longo. Dunque da una parte c'è una tenuta atletica che riguarda alcuni singoli (non la squadra nella sua interezza, perché oggettivamente anche settimana scorsa l'AlbinoLeffe ha dimostrato gamba anche nell'ultimo quarto d'ora), dall'altra una attuale impossibilità di Lopez a cambiare registro in corso d'opera nel corso di una partita. Gennaio è lungo, la fiducia è ottima e abbondante. DENTRO E FUORI DAL CAMPO, UNA SOLA PAROLA, MARCHIO DI FABBRICA A ZANICA: LAVORO