Top & Flop di Renate-Atalanta U23

Con l'Atalanta U23 in campo poteva essere una partita ricca di gol e invece...ha avuto ragione il Renate. In primis perché ha vinto e poi perché ha vinto a suo modo, nell'unico modo probabilmente in cui il Renate di quest'anno può vincere. 1-0, si passa in vantaggio e poi difesa strenua a portare a casa il bottino pieno. E' una Pantera ancora tra luci e ombre, eppure è una Pantera che si regge in piedi e comincia a muoversi. E' una vittoria che arriva da un singolo (din don ha segnato Bocalon!), è una vittoria che vede il gol di vantaggio gestito quantomeno con un'applicazione al sacrificio che può suggerire una primavera un po' più clemente. Atalanta U23 punita un po' dalla sfortuna ma un po' anche da se stessa, con un rigore fallito e tante occasioni che, con meno frenesia, avrebbero potuto portare almeno ad un onesto punticino. Ma per crescere serve una strada lastricata di fatica: vale per tutti, vale dovunque.
Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nella partita disputata questa sera allo stadio "Mino Favini" di Meda.
TOP:
Bocalon-Nobile (Renate): anzi, facciamo Nobile-Bocalon, esattamente l'asse che costituisce l'azione del gol. Raro che il portiere confezioni l'assist, ma il rilancio lungo dell'ex-Sambenedettese porta proprio il "Doge" di fronte alla porta. Ed è giusto che questa azione, poi decisiva, porti a commentare questi due nomi. Per Bocalon premio meritatissimo nel giorno del suo compleanno: professionista come sempre esemplare, ha gestito con serietà tante panchine (forse anche troppe, vista anche la scarsa vena realizzativa della squadra? Via al televoto) e si è fatto trovare pronto in questa partita che chiedeva la sua esperienza. Sì, perché quel gol, con un corpo a corpo con Obric prima e con Vismara a tu per tu poi, lo fai solo se sei un attaccante vero. Lunga vita al "Doge"...e buon compleanno. Copertina meritata anche per Nobile. Stagione non sempre sugli scudi quella disegnata dal portiere campano che, tra l'altro, sente il fiato sul collo di un collega, Ombra, che scalpita e che, contro il Vicenza, non aveva nemmeno demeritato. Però in questa che si rivela una partita-chiave, Tommaso non sbaglia e non solo offre l'assist per Bocalon che va a segno ma para un rigore a Panada, nemmeno battuto così male. E almeno produce un altro paio di interventi decisivi. Sì, c'è indubbiamente la firma del ventottenne guardiapali nerazzurro in questo sofferto, ma fondamentale, 1-0. CHE COS'E' IL MESTIERE?
Vismara e il palleggio della squadra (AtalantaU23): è una partita dove si è tirato molto e si è segnato poco. E visto che la mira non era neanche da disprezzare, è evidente come sia stata la serata dei portieri. Nobile decisivo a conservare l'esiguo vantaggio, ma se il Renate non ha mai seminato i rivali il merito va a Vismara, estremo difensore nativo di Seriate, classe 2003 che dice di no a tentativi da lontano e tentativi da vicino. Nazionale U20, è senza dubbio uno degli elementi di forza della squadra di Modesto. Più in generale rimane la sensazione di una squadra dal grande potenziale, con una proprietà di palleggio piuttosto rara in questa categoria. E' una Atalanta U23 con gli alti e i bassi della giovane età, ma vedere gli scambi sullo stretto e le verticalizzazioni repentini di ragazzi del 2004 e del 2005 è un toccasana per gli occhi. La base da un punto di vista tecnico è davvero notevole, l'elemento decisivo per la riuscita o meno di un progetto relativo ad una seconda squadra sta con ogni probabilità...nel saper aspettare questi ragazzi. E, in questo, solo il tempo potrà dare parole di verità. RESTA UNA BELLA IMPRESSIONE
FLOP:
Il gioco (Renate): tornare ad avere idee non è un'attività che si può maturare da una settimana all'altra. Ora c'è ancora la paura, dopo un inizio di 2025 sostanzialmente orribile, e la paura impedisce di immaginare pensieri di bellezza. Come si può guarire da un periodo che dice "3 punti in 8 partite"? Partendo da vittorie così: senz'altro non belle, senz'altro con poco stile e tanta vis pugnandi, tratto che stasera finalmente si è visto in tutti i giocatori (con menzione speciale ai più esperti) e questo è un dato positivo, un dato da cui ripartire. Diciamo che questo tipo di vittorie, risicate e sudatissime, sono la fiammella che si riaccende. Ora, per trasformare la fiammella in fuoco, ci vuole un po' di gioco e provare a mettere in campo idee. Gli uomini ci sono, da Bocalon a Kolaj che sta entrando sempre più nel vivo del gioco fino a giocatori di qualità che, nel turbinio di moduli, sono scivolati un po' nelle retrovie (Siega, Di Nolfo, Mazzaroppi...). I punti, da stasera, sono 40. Il numero giusto per ritrovare un po' di serenità e provare a tracciare qualcosa in campo. UNA COSA PER VOLTA
Vlahovic, il rigore di Panada, la considerazione di sempre (Atalanta U23): partiamo da quest'ultima. Una seconda squadra, fatta ovviamente da giovanissimi, o è discontinua...o non è. E' una condizione da accettare e la serata di Meda conferma quello che è un dato di fatto. Pur con una tecnica superiore anche agli occhi di un neofita che non ha mai visto il pallone rotolare, il calcio è materia che contempla tanti fattori. La tecnica e la velocità non bastano. E, in quanto seconde squadre, è giusto che la crescita di questi ragazzi (di valore, titolari e subentrati non hanno marcato differenze) passi da serate come queste. Dove sei condannato da un paio di errori decisivi, serate dove il potenziale non è stato "messo a terra", tanto per usare un'espressione di questi tempi abusata. Niente processi, le (discusse) seconde squadre -che ad ogni modo non sono l'unico viatico per crescere la meglio gioventù- servono a questo, non a ricavare plusvalenze. Pesante l'errore di Vlahovic (ma anche questo fa parte del percorso personale), mentre il penalty sbagliato da Panada (o ben parato da Nobile? Via alle telefonate) è una sorta di compensazione con la decisione, molto generosa e discutibile, dell'arbitro Peletti. Che, a sua volta, è una sorta di compensazione con il probabile rigore del primo tempo, con un contatto Nobile-Vlahovic non sanzionato. Già, pure il fischetto Peletti, anche male assistito, finisce in fondo a questo articolo. TAPPE CHE FANNO CRESCERE
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