Intervista TC

Pagni: "Calciomercato senza colpi ad effetto, manca un po' di inventiva"

25.07.2024 16:15 di  Raffaella Bon   vedi letture
Pagni: "Calciomercato senza colpi ad effetto, manca un po' di inventiva"
TMW/TuttoC.com

Per fare il punto sulle trattative di calciomercato, a un mese dall'inizio del campionato, i microfoni di TuttoC hanno intervistato il dirigente Danilo Pagni: "Finora è stato un mercato che non mi ha sorpreso più di tanto, vedo un Avellino che punta dritto al primo posto facendo delle operazioni mirate. Il Catania si è avvalso di ottime professionalità, l'imperativo è vincere ma non è scritto da nessuna parte che arriverà primo. Per quanto riguarda il mercato dei giovani mi aspettavo almeno ad oggi, spero il 31 agosto di rimangiarmi la parola, un po' di inventiva e di mestiere da campo in più, anche perché è vero che c'è il problema delle liste per via di queste normative, ma io punterei più che al valorizzato per fare i conti della massaia al giovane di proprietà che mi vado a scovare e valorizzare oltreché a fruire del minutaggio. Per quanto riguarda poi le plusvalenze non ho ancora visto qualche colpo ad effetto".

Chi si sta muovendo meglio nei tre gironi?
"Non me la sento di dire chi si sta muovendo meglio e chi peggio, non è nel mio stile. Sicuramente le piazze blasonate che puntano a vincere stanno cercando di fare da asso pigliatutto, ma non basta, soprattutto in virtù degli ultimi verdetti visto che a Mantova, Cesena e Castellammare hanno vinto le idee e un po' di genialità calcistica, quindi attenzione perché in campo ci vanno i giocatori complementare tra di loro frutto di una mentalità d'acciaio e a volte è anche l'episodio che ti porta sulla scia della vittoria".

Favorevole alle seconde squadre in Serie C?
"Le tre squadre sono un inizio, ma è ancora troppo poco. I paletti da mettere sono quelli riguardanti l'età, ad esempio giocare con gente di 30 anni per una squadra B non ha senso, è anti-aziendale e contro ogni principio capitalistico-calcistico. Io avrei messo un girone di C2 con dei paletti sui giovani, a 20 anni giovanissimo non sei. Europeo docet".

Corretto inserire la Juventus Next Gen nel girone C?
"Da meridionale mi fa molto piacere, però non me lo sarei aspettato. Bisogna riformulare le regole, farei un solo girone di C2 con un limite d'età molto ristretto".

Cosa pensa dei direttori sportivi in Italia?
"Io penso che la categoria dei direttori sportivi italiani sia di grande livello, ho molta stima dei miei colleghi, è vero anche che negli ultimi anni molti di loro sono stati baciati dalla Dea Fortuna ricevendo incarichi inaspettati. Però io sono sempre quello che si basa sui risultati, è ovvio che ci sono dirigenti autorevoli e decisionisti sempre con l'avallo delle società e ds scaldabanco o addirittura accompagnatori. Ma in italia siamo tra i direttori sporivi più preparati".

Com'è cambiato il vostro mestiere?
"Ultimamente qualcuno si improvvisa, molti usano solo il cellulare per ricavare informazioni e innescano un meccanismo di passaparola. Io dovrei avere solo un cellulare per dare informazioni gratuite ogni giorno ma lo faccio con piacere. Bisogna ingegnarsi, avere quel talento di individuare il calciatore prima degli altri, anche quello in difficoltà, è lì che sta l'arte e la bravura del ds. Molti usano solo le piattaforme e non va bene".

Che idea si è fatto sulla crisi del nostro calcio?
"Adesso tutti se la prendono con le scuole calcio, perché non abbiamo fatto due mondiali e fatto malissimo all'Europeo ma il problema non sono le scuole calcio semmai un problema sociale perché prima i ragazzini iniziavano a giocare 5-6 ore al giorno e aguzzavano l'ingegno, adesso giocano molto poco, si fanno 40-50 minuti a seduta e il talento non viene allenato".

Il suo futuro?
"Ho avuto due colloqui molto proficui, abbiamo messo entrambi dei semi. Non vado tanto per andare, ho voglia e motivazioni, sono aggiornatissimo ma non mi piace partecipare".