"Una seconda squadra per ognuna delle 20 di Serie A". Una proposta che fa emergere dubbi e domande. Oltre al rischio di cancellare l'identità della Serie C

04.12.2024 00:00 di  Tommaso Maschio   vedi letture
"Una seconda squadra per ognuna delle 20 di Serie A". Una proposta che fa emergere dubbi e domande. Oltre al rischio di cancellare l'identità della Serie C
TMW/TuttoC.com

“Sono favorevole alla partecipazione delle seconde squadre perché c è una convenienza generale. Io addirittura costringerei tutte le squadre di Serie A ad avere una propria Under-23 in Serie C, a costo di allargare il numero di squadre. Partecipando dovrebbero poi pagare un obolo importante da destinare a tutti i club di C”. Così nella giornata di ieri l’esperto dirigente Pietro Lo Monaco si è esposto sulle seconde squadre lanciando l’idea che tutte le formazioni della massima serie si dotino di questa formazione che al momento ha nelle sole Juventus, Milan e Atalanta delle rappresentanti, con altri club – dalla Roma al Sassuolo passando per Inter e Fiorentina – che ci pensano da tempo senza però arrivare al dunque.

Una proposta che però accende qualche domanda e qualche dubbio. Innanzitutto sul numero visto che già sessanta squadre sembrano essere troppe da sostenere da parte di una Lega che, non ce ne voglia il presidente, non naviga certo nell’oro e dove molte proprietà sono costantemente in affanno come dimostrano i già molti punti di penalizzazione arrivati per irregolarità finanziarie. Ok che l’obolo versato da 20 squadre di Serie A sarebbe un importante introito, ma probabilmente non basterebbe a coprire le spese visto anche l’aumento delle partite e un probabile calo dei ricavi del botteghino visto che la maggioranza delle tifoserie si è da sempre schierata contro i cloni delle formazioni più celebri giudicate delle intruse nella terze serie.Pensare poi di sostituire 20 formazioni radicate sui territori con 20 che non hanno seguito sarebbe un controsenso per una Lega che da sempre sottolinea l’importanza di essere il campionato dei campanili

L’altro interrogativo è: che fine farebbe la seconda squadra dopo la retrocessione in Serie B della principale? Sarebbe sostituita dalla seconda squadra di chi viene promosso dalla cadetteria? O resterebbe in corsa con un’altra che si aggiungerebbe facendo via via, col passare degli anni, aumentare a dismisura il loro numero? Si rischierebbe una confusione totale oltre che di cancellare l’identità di una categoria solo per fare un piacere ai club di massima serie che otterrebbero quasi certamente ottime plusvalenze portando però alla fine dei conti benefici al calcio italiano.