Serie C come banco di prova per l'FVS: la tecnologia si scontra con stadi dove il Wi-Fi è un miraggio

Serie C come banco di prova per l'FVS: la tecnologia si scontra con stadi dove il Wi-Fi è un miraggio
Oggi alle 00:00Il Punto
di Luca Bargellini

La lettera con cui la FIGC ha chiesto alla FIFA di fare da banco di prova per il Football Video Support (FVS) in alcuni dei suoi campionati, in primis Serie C e Serie A Femminile, è senza dubbio una notizia positiva.

L'FVS, semplificando, è una sorta di "VAR a chiamata" che può essere utilizzato solo dopo che l’arbitro ha preso una decisione (anche l’indicazione di far proseguire il gioco è considerata una decisione) e una squadra ha richiesto la revisione dell'episodio.

Uno strumento, dunque, che avvicinerebbe il torneo di terza serie ai campionati superiori, dove l’introduzione della tecnologia ha cambiato profondamente il gioco, al punto che spesso Serie A e B sembrano un altro sport rispetto alla C. Il VAR, infatti, può influenzare in modo significativo l’andamento e l’esito delle partite, riducendo gli errori arbitrali e aumentando la credibilità del torneo.

Un passo avanti verso una Serie C più equa e giusta? Senza dubbio, ma sarà fondamentale definirne con precisione i contorni. Soprattutto a livello economico. La FIGC, almeno nella fase di sperimentazione, fornirà un contributo, ma resta il nodo infrastrutturale: per utilizzare tecnologie simili, infatti, gli impianti devono rispettare standard minimi, con reti cablate adeguate (il Wi-Fi questo sconosciuto!) e altre dotazioni tecniche essenziali.

Potrà sembrare una banalità, ma quando si parla di Serie C, meglio considerare anche i dettagli più insignificanti. Dopotutto, non sarebbe la prima volta che una partita venga rinviata per blackout improvvisi, allagamenti o altri problemi strutturali. sebbene la situazione sia migliorata negli ultimi anni.

Ben venga la tecnologia, dunque, anche se spesso e volentieri, in Serie C, mancano proprio gli stadi.