Lega Pro 2014-15, qualche aneddoto sui nove club neopromossi. Tra grandi conferme e debuttanti con nomi e stemmi "strani". Con la Serie A pronta a fagocitarli...

Lega Pro 2014-15, qualche aneddoto sui nove club neopromossi. Tra grandi conferme e debuttanti con nomi e stemmi "strani". Con la Serie A pronta a fagocitarli...
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domenica 18 maggio 2014, 09:00Il Punto
di Alì LOLLI
Alì Lolli, allenatore di base "UEFA B" ed ex calciatore professionista, con oltre dieci anni di Serie C e Lega Pro con le maglie di Teramo, Catania, Paternò, Lanciano, Padova, Grosseto, Ternana, Taranto, Cassino e Pomezia.

Sulla carta mancano 5 nomi: le due retrocesse dalla Serie B che prenderanno il posto delle vincenti dei play-off, le due miracolate dei play-out di 2^ Divisione e il team da ripescare al posto dell'esclusa Nocerina. Poi, la griglia di partenza del prossimo campionato, il primo di Lega Pro unica, sarà definitiva (salvo estati caldissime per società con tante grane perché senza grana).

Intanto spazio alle novità: le nove squadre promosse dall'Inferno della Serie D. Novità, per modo di dire: gran parte di esse hanno fatto la storia del calcio in Italia in tempi più o meno recenti. Tutte brave, comunque, e fortunate, dal momento che hanno conquistato due categorie in una, bypassando l'eliminata 2^ Divisione.

Tra le nobili decadute, ripartite dai rispettivi fallimenti, bisogna citare le 3 vincitrici dei gironi centrali (D, E, F): Lucchese, Ancona e Pistoiese. Piazze importanti con un particolare curioso: l'anno scorso da quei raggruppamenti arrivano tre team debuttanti, figli di tre realtà piccoline ma ambiziose: Tuttocuoio, Castel Rigone e...Virtus Vecomp. Questi ultimi, infatti, ottenero la promozione grazie alla vittoria dei play-off e alla contemporanea rinuncia della Sambenedettese, vincitrice del gruppo F. In un anno la situazione si è completamente capovolta: le tre neopromosse, infatti, possono vantare campionati sia in Serie A che in Serie B.

Virando nettamente verso sud il Girone I si conferma fucina di grandi compagini: l'anno scorso salì il Messina (vincitore anche quest'anno del campionato di 2^ Divisione), ora tocca al Savoia. Il club di Torre Annunziata ha un passato importante (vice-campione d'Italia negli anni '10 del Novecento) e, come i siciliani, ha subito un brutto fallimento pochi anni fa, prima di ripartire in quarta. Oltre alla storia, però, gli oplontini possono mettere in campo un dodicesimo uomo impressionante, una tifoseria caldissima: uscire indenni dal "Giraud", la prossima stagione, non sarà per niente facile. 

Nuova puntata tra i Professionisti dopo grandi duelli per Matera e Pordenone: i sassi si sono dimostrati più cinici nel girone H, il più difficile dell'intera Serie D, superando il Taranto. Con i rossoblù non sono mancate (e non sono finite...) le pesanti polemiche, condite dall'accusa addirittura di un tentativo di combine. I tifosi lucani, comunque, sperano che non si ripeta il copione delle ultime due esperienze tra i professionisti, conclusesi entrambe (1997 e 2011) con l'esclusione per inadempienze economiche. Le ricche risorse di patron Columella, per il sollievo dei supporters biancoblù, dovrebbero scongiurare tale nefanda ipotesi. 
Altra sfida emozionante è stata quella tra Pordenone e Marano che, nel girone C, hanno fatto il vuoto dietro. Quando lo spareggio tra le due compagini sembrava dietro l'angolo, un passo falso dei veneti ha aperto la strada della Lega Pro ai ramarri friulani. Anche per loro buone disponibilità economiche, tanti campionati professionistici (oltre 20) alle spalle e lo spauracchio dell'ultimo addio ai Professionisti per colpa di un fallimento (nel 2003). 

Anche il prossimo anno, inoltre, una città italiana avrà tre squadre fra i professionisti, dopo la retrocessione della Vecomp di Verona: la Capitale, grazie alla Lupa Roma, ha fatto la sua tripletta. Con una squadra particolare già nello stemma, unione della Lupa di Roma e dell'Aquila della Lazio. Già in Serie C negli anni '70 come Lupa Frascati, cercherà di ritagliarsi il suo spazio nella città più bella del mondo: tanta la tenacia di una società che in tre anni ha vinto due campionati. 

Spazio, adesso, alle debuttanti: una al 100%, una "particolare". Il Girone A si conferma fucina di outsider: questa volta, dopo il Bra, tocca alla Giana Erminio conquistare per la prima volta nella sua storia la Lega Pro. La piccola "squadretta" di Gorgonzola (sì, quella dello splendido formaggio con la "muffa") in tre anni ha messo in riga tutte le quotate avversarie, passando dalla Promozione al professionismo in pratica con lo stesso organico. Dimostrando, quindi, di essere uno squadrone nonostante l'assenza di grandi nomi. Particolare interessante il nome del team, più unico che raro: Giana Erminio, infatti, era un alpino della zona scomparso tragicamente. Diventato, grazie allo sport, immortale.

Nel Girone C, infine, Pro Piacenza rappresenta un'assoluta novità all'interno della città emiliana, dominata sempre dal prestigioso Piacenza: sarà interessante vedere come reagiranno i tifosi a questa novità, con la squadra più blasonata in Serie D. Sono pronto a scommettere che lo zoccolo duro della tifoseria continuerà ad essere fedele alla maglia ed allo stemma ancora tra i dilettanti, ma tante famiglie e anziani saranno attratti dalla Lega Pro e dal maggior livello che garantirà. Staremo a vedere.

Nove società pronte e determinate a centrare i propri obiettivi e dare seguito alle loro programmazioni, ma che dovranno fare i conti anche con quei club di A che vorranno "sfruttarli" come serbatoio per far crescere i propri giovani. Un destino che sembra ormai prossimo per la Pistoiese, "fagocitata" dalla Roma, ma che potrebbe riguardare tante altre realtà neopromosse e non.