Il fatto della settimana - L'esclusione della Turris: un'altra ferita sanguinante per la Serie C

Il fatto della settimana - L'esclusione della Turris: un'altra ferita sanguinante per la Serie CTMW/TuttoC.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
Oggi alle 00:00Il Punto
di Valeria Debbia

Questa settimana l’esclusione della Turris dal campionato di Serie C ha scosso il calcio italiano, aggiungendosi alla recente estromissione del Taranto e generando un effetto domino sulla classifica del Girone C. L'inevitabile decisione del Tribunale Federale Nazionale ha avuto conseguenze immediate e pesanti, sia sul piano sportivo sia su quello morale, lasciando sgomenti giocatori, tifosi e addetti ai lavori. Al centro della vicenda ci sono le irregolarità amministrative che hanno portato alla sanzione più dura: l’esclusione dal torneo in corso e tre punti di penalizzazione da scontare nella prossima stagione utile.

Uno stravolgimento per il Girone C. L’uscita di scena della Turris ha ridefinito la classifica, con l’annullamento dei punti conquistati contro la formazione corallina. Questo ha alterato il quadro complessivo della competizione, minando di fatto la regolarità della lotta per la promozione e la salvezza. Se già l’estromissione del Taranto aveva creato un forte squilibrio, la doppia esclusione rende il Girone C un unicum nella storia recente del calcio professionistico italiano. I club che hanno affrontato la Turris prima della sua esclusione (così come già accaduto appunto col Taranto) hanno visto i propri punti svanire, mentre chi avrebbe dovuto incontrarla nel girone di ritorno beneficerà di un turno di riposo forzato. Una distorsione che ha sollevato da più parti interrogativi sull’equità della competizione e sull’efficacia dei controlli preventivi.

La posizione della Lega Pro. Il presidente della Lega Pro, Matteo Marani, ha espresso rammarico per la situazione, sottolineando come queste esclusioni a stagione in corso rappresentino un danno enorme per l’immagine della Serie C e per tutti i club coinvolti. Marani ha ribadito la necessità di rafforzare i controlli economico-finanziari per evitare che situazioni simili si ripetano. Tuttavia, il problema resta: perché la Turris e il Taranto sono state ammesse al campionato se non rispettavano i parametri richiesti? La domanda aleggia come un macigno sul sistema di iscrizione e sulle verifiche della Co.Vi.So.C.

La rabbia del Trapani. Tra le voci più critiche si è levata quella del presidente del Trapani, Valerio Antonini, che - a più riprese - ha attaccato duramente il sistema dei controlli e le decisioni della Federazione: "Turris fuori. Alla fine quello che scrissi tre settimane fa si è avverato. E il 16 aprile tocca al Messina? (in realtà non sarà così, in quanto al prossimo controllo, anche in caso di recidiva, è prevista una forte penalizzazione ma non l'esclusione. Di fatto, però, una ulteriore penalizzazione comprometterebbe inesorabilmente le speranze dei peloritani, ndr) Senza playout chi è più interessato a prendere o meno punti di penalizzazione? Il Presidente Marani non può cavarsela con qualche comunicato. Serve una riunione d’urgenza per riscrivere le regole e trovare una soluzione per rimborsare le società danneggiate". Antonini punta il dito contro le fideiussioni e il sistema di iscrizione, chiedendo trasparenza e giustizia per chi rispetta le regole. Le sue parole risuonano come un atto d’accusa verso una governance che - a suo dire - appare incapace di prevenire situazioni di questo tipo.

Il dolore dei calciatori. A pagare il prezzo più alto di questa esclusione sono i giocatori della Turris, rimasti senza squadra e senza stipendio da un giorno all’altro. Le reazioni sui social sono state numerose e piene di amarezza. Luca Ricci ha attaccato direttamente l’ex presidente Ettore Capriola: "Il calcio merita rispetto, quello che tu non hai mai dato a chi lavorava per questa società". Il capitano Luca Giannone ha invece affidato a un post dal tono poetico il proprio addio: "Il giorno che temevo è arrivato. La mia mamma Turris non c’è più, è stato un onore rappresentarti". Marcello Trotta, ex attaccante del club, ha parlato di "pessima notizia per tutto il calcio", mentre il centrocampista Samuel Pugliese ha evidenziato la rabbia per una situazione che i tifosi non meritavano: "Non provo tristezza, ma solo tanta rabbia".

Il futuro della Turris. Il sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella, ha espresso la volontà di sostenere eventuali nuovi investitori che vogliano riportare in alto il nome della Turris. "L’esclusione è una ferita per tutta la città, ma vogliamo gettare le basi per un progetto serio. Chi vorrà investire avrà il pieno sostegno del Comune, anche in vista del nuovo stadio". Parole di speranza che però non cancellano l’amarezza per una fine che si poteva evitare. La storia della Turris si interrompe nel peggiore dei modi, vittima in primis di una gestione societaria disastrosa.