Alessandro Marotta ❤ Corinne Ceccarelli

Alessandro Marotta, attaccante classe 1986 attualmente in forza al Benevento, una delle squadra a cui da sempre è legato. E tutta la città è legata a lui, a quel bomber di razza che per la Lega Pro è un lusso, quello che tutti vorrebbero avere. Alle sue spalle 10 anni nei campionati professionistici dove è sempre riuscito a brillare, ma anche 10 anni di vita sentimentale che gli hanno cambiato in meglio la vita. Ed è proprio la sua compagna Corinne Ceccarelli, che ai lettori di TuttoLegaPro.com racconta la loro storia d’amore, tra passato, presente…e un lieto futuro!
Corinne, come vi siete conosciuti tu e Alessandro?
“Ci siamo conosciuti nel 2005 a Spoleto, la mia città, nell’anno in cui ha giocato nella squadra cittadina. Frequentava il bar dove lavorava la mia migliore amica e il giorno del mio compleanno ci incrociammo perché ero là a festeggiare con lei che altrimenti non avrebbe potuto stare con me. Colpo di fulmine? Sì, direi di sì!”.
Parlando con Alessandro ho saputo che siete sposati…
“Ti fermo subito. Lui dice sempre “mia moglie”, ma in realtà ancora non siamo sposati…”.
E non rientra nei progetti vostri il matrimonio?
“Nei miei in realtà sì, nei suoi un po’ meno…ma tanto per l’estate del 2015 lo convinco (ride, ndr). Spesso dicevamo che ci saremmo sposati dopo 10 anni di fidanzamento, poi quando nostra figlia Maddalena avrebbe compiuto 3 anni di modo che ci portasse le fedi… e il 2015 è l’anno x”.
Con Maddalena che tipo di padre è Alessandro?
“Fantastico, è innamorato perso di lei. Inizialmente voleva il maschio, ma quando poi l’ha presa in braccio la prima volta…”.
Ci dici invece un pregio e un difetto del tuo futuro marito, perché possiamo azzardare a dire così, come uomo?
“O mio Dio, non ero preparata. Sicuramente il suo più grande pregio è quello di essere altruista, mentre il difetto… di difetti non ne ha, sono sincera. Vorrei anzi essere anche un po’ maligna nel dare questa risposta, ma davvero non me ne viene in mente nemmeno uno”.
Un difetto allora te lo suggerisco io, anche se appartiene in generale alla categoria dei calciatori: per lavoro girano tanto per tutta Italia. E' stato difficile per te seguirlo?
“La prima volta che abbiamo convissuto è stato a Spoleto nel 2008, volevamo provare per vedere come andava e io, avendo già anche un figlio da una precedente storia, vedevo troppo rischioso lo spostarmi troppo da casa. Invece poi è andata bene, e adesso seguiamo sempre Alessandro, con le piccole difficoltà che i traslochi possono portare: bagagli, scuole nuove, amicizie da fare. Ma alla fine non ci sono problemi, siamo molto uniti e soprattutto mio figlio non si separerebbe mai da Ale”.
Un passo indietro all’Alessandro uomo: quale è il regalo più bello che ti ha fatto?
“Dirti qualcosa di materiale mi sembra sciocco, non è quello che conta anche se lui mi accontenta sempre quando sa che mi piace qualcosa. Il suo primo grande regalo è stato quello di accettare me e mio figlio Lorenzo, che oggi ha 13 anni, poi la nostra bambina”.
Tu invece glielo fai il regalo di seguirlo sempre allo stadio?
“Sono la sua più grande tifosa. Il calcio mi piaceva già prima di conoscere lui, mi piace molto respirare l’aria dello stadio, sono ambienti carichi di emozioni”.
Quindi il calcio non ha mai influenzato la vostra vita di coppia…
“No, per nulla. Io poi lo assecondo molto, lui chiede consigli in famiglia ma io non lo vincolo, la scelta finale spetta a lui”.
Quale è stato il momento calcisticamente più bello per Alessandro?
“Ovunque sia andato Alessandro ha avuto grandi soddisfazioni perché ama il suo lavoro e mette sempre tutto sé stesso in quello che fa, vuole regalare gioie ai tifosi. Mette sempre tanta passione in mezzo al campo. E una bella soddisfazione gliel’hanno regalata i suoi attuali tifosi quando però lui non giocava ancora a Benevento: lo scorso anno i giallorossi affrontarono il Grosseto, dove Alessandro giocava, e, nonostante il goal che lui segnò, i tifosi lo applaudirono. Pianse dall’emozione, e anch’io ho i brividi al solo raccontarlo. Ma tra lui e Benevento c’è sempre stato un rapporto speciale”.
A proposito di goal: quanti te ne ha dedicati?
“Abbastanza, quasi tutti…almeno, a quanto dice (ridiamo, ndr). A parte gli scherzi, a volte li dedica anche ad altri familiari, ma quando è per me lo capisco perché ha un’esultanza particolare”.
C’è qualcosa in particolare che vuoi dirgli tramite questa intervista?
“Voglio dirgli che sono orgogliosa di lui prima di tutto come uomo, poi anche come calciatore. E che, anche dopo 10 anni, sono pazzamente innamorata di lui”.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore Responsabile: Ivan Cardia
© 2025 tuttoc.com - Tutti i diritti riservati