Casertana, Iori: "Pareggio al sapor di vittoria. Chi rifiuta di entrare in campo non esulta"

24.08.2024 17:15 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
Casertana, Iori: "Pareggio al sapor di vittoria. Chi rifiuta di entrare in campo non esulta"

Manuel Iori, tecnico della Casertana, ai canali ufficiali ha analizzato il pareggio col Latina all'esordio in campionato: "Ho visto una buona Casertana. A parte il primo quarto d’ora in cui, bisogna essere onesti, non siamo andati a prenderli come volevamo ed abbiamo un po' ballato, anche se senza soffrire particolarmente. Dopo ci siamo sistemati e abbiamo avuto le nostre occasioni per sbloccarla. Secondo me con un po’ di pazienza in più avremmo portato a casa un risultato più rotondo, non quello che è arrivato alla fine. Però ai ragazzi cosa devo dire stasera? Che questo pareggio ha il sapore di vittoria. Perché, anche in inferiorità numerica, abbiamo giocato a calcio e provato a fare le nostre cose. Mettendo in difficoltà il Latina anche in inferiorità numerica. Siamo rimasti 3-4-2, coraggiosi. Abbiamo provato a fare la nostra partita. A me la Casertana è piaciuta. Portare a casa un pareggio in questo modo, lottando fino all’ultimo secondo, creando anche altre occasioni: non posso che fare i complimenti alla squadra”.

“Sono convinto che i ragazzi che abbiamo preso daranno soddisfazioni a Caserta. Dall’inizio siamo stati chiari. Oltre l’età: se hanno delle qualità perché non far giocare loro. Oggi ha giocato Salomaa che aveva solo fatto la rifinitura con noi. Non era ancora nei meccanismi, ma avevo bisogno di un uomo che attaccasse la profondità. L’ho messo in difficoltà per quello non è il suo ruolo, è un esterno, ma ha dato tutto. Il direttore ha fatto un lavoro eccezionale. Abbiamo dovuto ricostruire tanto e lui ha portato elementi di assoluto valore. Bisogna dargliene merito”.

“Cosa è successo in panchina? Se un ragazzo (Tavernelli NdR) si rifiuta di entrare, non comportandosi da professionista, non esulta al 98’! Perché se ti sei rifiutato di entrare in campo a dare una mano ai compagni, poi ti assumi le tue responsabilità e non vai ad esultare come se non fosse successo niente”.

“La partita la vivo così. Partecipo, sono dentro con loro. Vivo questo mestiere di emozioni e quindi è naturale. Vivo il calcio con grande passione e cerco di trasmetterla. So che il quarto uomo di turno mi maledirà perché vado avanti e indietro davanti alla panchina. Ma sono così”.