Club dei 100 - Manuel Fischnaller, il figliol prodigo di Bolzano che riabbraccia il biancorosso
“È difficile da spiegare, ma c'è un sentimento particolare che mi lega a questa maglia. Sono tifoso del Südtirol, ora faccio nuovamente parte di questo progetto”. Il calcio lo insegna: l’inizio di un giocatore coincide, spesso e volentieri, con il luogo dove si è nati. Un campo circondato da una rete metallica, tanti ragazzini come te. Succede che riesci a coronare il sogno di diventare un giocatore professionista. E magari è proprio la squadra del posto a darti questa opportunità. Poter arrivare a vestire la maglia della tua città è un’esperienza particolare. Capita però di essere costretti ad andare via. Per esigenze, per il caso, per confrontarsi con nuove sfide. Ma la voglia di tornare resta sempre. Perché d’altronde un paese ci vuole, non fosse altro che per il gusto di andarsene via e sapere che resta lì ad aspettarti, per parafrasare Cesare Pavese. A Manuel Fischnaller è andata proprio così. Un calciatore, un tifoso, che torna a Bolzano, al suo Südtirol.
“È bello poter lottare per il tuo posto, la tua città, il tuo territorio. E cercare di scrivere la storia”. Manuel Fischnaller riabbraccia la Bolzano calcistica. Il Südtirol riabbraccia Manuel Fischnaller. Un calciatore che, nonostante la giovane età, 29 anni a luglio, è già nella storia di questo club, con oltre centocinquanta presenze già collezionate. Che saranno molte di più. Perché Manuel è tornato a casa, perché, e ci affidiamo alle sue parole, “la voglia di rivestire il biancorosso era grandissima, e voglio contribuire a scrivere ancora qualche pagina di storia di questo club”.
Lì, dove tutto è iniziato, in un campo in mezzo ad altri ragazzini, quando viene indicato e, sedicenne, dagli Allievi Nazionali viene catapultato un’estate nel ritiro della prima squadra. È il 2008. Vuol fare l’attaccante Manuel, ma di punte tra i grandi ce ne sono tante. Lui è mancino e non gli manca la forza di volontà, così si adatta a fare il terzino sinistro. Ma mister Maurizio D’Angelo ci vede lungo, anche se Fischnaller ci mette del suo. “Davanti si era liberato qualche posto – racconta oggi - sono stato bravo a farmi notare, tra l'altro facendo anche gol nella prima amichevole. Ringrazierò sempre il mister”. Che lo lancia in pianta stabile in prima squadra, a diciassette anni. Un pizzico di fortuna, sempre necessaria per dare il via ad una bella storia.
Quella voglia di spaccare il mondo e di vestire il biancorosso che aveva da adolescente a Fischnaller non è mai venuta meno. Sempre presente è stata l’idea di tornare a casa, dopo alcuni anni in giro per l’Italia, di riprendere il discorso lì dove tutto era iniziato.In quella squadra vista con occhi diversi:
“Negli ultimi anni, in cui sono stato via, ho sempre seguito il Südtirol da tifoso, e ho visto un miglioramento incredibile di stagione in stagione. Una squadra che ha giocato sempre per vincere e sempre nelle parti alte della classifica, con una società molto ambiziosa”.Tornato dopo una chiamata un po’ inaspettata forse, in un mercato di gennaio che ha regalato sorprese. Un ritorno che però ha preso forma e si è concretizzato. “Sono contento di essere di nuovo qui”, dice Manuel. Non potrebbe essere altrimenti. Ma di fatto, col cuore e non solo, non se n’è mai andato. Sempre un occhio al risultato la domenica sera, dopo aver giocato, sempre uno sguardo alle novità del club, cresciuto di anno in anno, con costanza, criterio, idee. Novità: “Negli ultimi anni qui a Bolzano le cose sono cambiate tantissimo. Di anno in anno tutto è migliorato, sia per quanto riguarda il centro sportivo, poi con il progetto del nuovo stadio e anche nell'ambito della comunicazione e del marketing".
Un ritorno che è stato nell’aria a lungo, tra il detto e il non detto, la domanda tra il serio e il faceto dei vecchi amici non è mai mancata. Quegli allenamenti estivi per mantenere la forma al nuovo centro sportivo di Bolzano, con gli amici Hannes Fink e Fabian Tait. “Quando torni? Mi chiedevano”. Pensava che sarebbe capitato una delle prossime estati, è accaduto in inverno. “E forse così è anche più bello”. Le presenze di Manuel in biancorosso cresceranno ancora, magari per provare a ritornare, con il Südtirol di potersi confrontare nuovamente con quella Serie B assaggiata con la Reggina per due stagioni. “Sono tornato anche per quello. Ci proveremo sicuramente”.
Bolzano e il Südtirol sono un po’ più casa di quanto lo possa essere per un calciatore che gioca per la squadra della propria città per Fischnaller. Lì, dove c’è la famiglia che non è solo un ambiente dove ritrovarsi quando si stacca per qualche ora dall’impegno professionale. Ma è anche dentro il club stesso. Perché al Südtirol c’è un altro Fischnaller, Hannes, direttore operativo dei biancorossi, che non ha smesso di mettere al corrente Manuel di ogni novità – “In questi ultimi anni mi ha sempre aggiornato su tutto”– e chissà quali messaggi si saranno scambiati nei giorni di chiusura della trattativa, quando tutto stava per concretizzarsi.
L’obiettivo personale è ora restare davvero a lungo a Bolzano. Quanto oggi lo dice il contratto. “Ho firmato per tre anni e mezzo. Spero di poter giocare il più possibile”. Manuel Fischnaller ha superato le 150 presenze con la maglia biancorossa. Da qui a duecento il passo è davvero breve.