Pro Patria, pres Nitti: "Stiamo rimettendo in piedi una società che doveva essere sparita. A chi invoca il ritorno di Vavassori dico..."

Pro Patria, pres Nitti: "Stiamo rimettendo in piedi una società che doveva essere sparita. A chi invoca il ritorno di Vavassori dico..."TMW/TuttoC.com
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
venerdì 16 ottobre 2015, 16:30Altre news
di Valeria DEBBIA

L'avvocato Emiliano Nitti, presidente della Pro Patria, ha parlato oggi in conferenza stampa per analizzare la situazione in casa bustocca (squadra inchiodata all'ultimo posto in classifica a zero punti con la difesa più perforata, ndr) e rispondere alle numerose critiche ricevute.

Lungo e dettagliato l'intervento del numero uno dei Tigrotti che non ha mancato di tirare diverse frecciate, come si evince dal video pubblicato sui profili Social del club: "Il momento che la Pro Patria sta passando è delicato dal punto di vista dei risultati. Stiamo parlando di una squadra giovane costruita in poco tempo, che ha iniziato in ritardo la preparazione e questo lo stiamo pagando. Non è un mistero che siamo falcidiati dagli infortuni, anche commessi dalla precedente guida tecnica su cui speriamo di essere intervenuti e aver posto rimedio. Abbiamo perso per strada - su una rosa di giovani - soprattutto i pezzi importanti, i giocatori di esperienza: per questo i risultati hanno faticato ad arrivare. A questo si sono aggiunti gli errori arbitrali già contestati in altre sedi. A Pavia due decisioni incomprensibili, contro Feralpi e Pordenone sono arrivate sconfitte maturate sul campo, ma con lo stesso Pavia, l'AlbinoLeffe e il Lumezzane siamo stati fortemente penalizzati e non ce lo sappiamo spiegare".



"La stampa locale - ha proseguito Nitti - ha invocato il ritorno di Pietro Vavassori, nonostante nella scorsa stagione la società è retrocessa in Serie D, è stata coinvolta nel processo 'Dirty Soccer' ed è stata riammessa tra i professionisti per l'impegno dell'attuale compagine. Abbiamo risollevato una società svuotata dal punto di vista tecnico. Molti dei nostri tesserati anche nel settore giovanile sono di proprietà della Reggiana. Questa è la nostra eredità, che conoscevamo dal punto di vista debitorio, ma non dal punto di vista tecnico. Tutto quanto accaduto ha fatto sì che si fosse persa credibilità intorno alla Pro Patria e nonostante tutto qualcuno ancora invoca Vavassori. Insomma la stampa locale vorrebbe sparire, perché così è meglio. Siamo stati bollati come incapaci e ci è stato chiesto di farci da parte. Io non parlo per me, ma per chi è accanto a me ed ha vinto un mondiale e ha fatto il dirigente in Serie A e ci sta mettendo anima e cuore (Fulvio Collovati, ndr). Qualcuno poi ha detto che dietro la nostra società ci sia ancora Vavassori: allora decidetevi, volete il ritorno di Vavassori o siete convinti che è ancora dietro di noi? Non so cosa posso rispondere a tutto ciò". 

"Noi - ha quindi concluso il presidente - stiamo provando a rimettere in piedi una società che doveva essere sparita. Il nostro è un progetto serio e ambizioso e il caposaldo sono i giovani. Ci sono quattro persone che si stanno spendendo 24 ore su 24 senza prendere compensi occupandosi di tutto e pagando tutto ciò che c'è da pagare. Questo perché vogliamo essere credibili: la reputazione si ha una volta sola e non si ricompra. La Pro Patria l'ha persa ma noi vogliamo ricostruirla".