Claudio Rastelli a TLP: "La FeralpiSalò è la squadra che voglio allenare in Prima Divisione. Nei miei pensieri non ha avversari"

Due anni di vita per la FeralpiSalò (nata nell'estate 2009 dalla fusione tra l'AC Feralpi Lonato e l'AC Salò), ma due anni vissuti intensamente e coronati da una storica promozione: dopo l'eliminazione patita nella scorsa stagione in semifinale play-off ad opera del Legnano (poi fallito), i gardesani sono riusciti a ripetersi ma questa volta l'obiettivo non è sfuggito loro di mano. Nonostante i due punti di penalizzazione che non hanno permesso di ottenere la promozione diretta, il gol di Meloni al 92' - contro la Pro Patria nella finale play-off - ha spalancato agli azzurroverdi le porte della Prima Divisione, senza dover passare dai tempi supplementari. Per commentare questo memorabile traguardo, TuttoLegaPro.com ha quindi intervistato in esclusiva il tecnico autore dell'impresa. Mister Claudio Rastelli ci ha svelato le emozioni, le ansie e le speranze che l'hanno accompagnato in questa magica stagione. E sul futuro...
Mister, partiamo con una curiosità: ci può spiegare il senso del testo che è apparso sul vostro sito ufficiale dopo la conquista della Prima Divisione. Si leggeva: "Oggi ha vinto il calcio. Altri ci han provato senza riuscirvi".
"Non saprei cosa volessero intendere di preciso, anche perché non so chi l'ha scritto. Quello che io credo che è abbiamo fatto di tutto sul campo per poter centrare questa vittoria. E fuori dal campo ci siamo caratterizzati per il comportamento lineare e attento della società. Io credo che questa sia la lettura ideale".
Anche perché questo traguardo è stato tagliato da una società sana e virtuosa in un periodo di crisi, caratterizzato anche dallo scandalo calcio scommesse...
"Io credo che sia questo il senso. Dal lavoro di gente per bene e seria, poi sul campo ne trai solo benefici".
E' stata una promozione storica considerati tanti fattori, come i due punti di penalizzazione che non vi hanno permesso di agguantare quella diretta...
"E' stata una vittoria sofferta, raggiunta dopo un campionato in cui ci sono stati alti e bassi. Credo poi che in fondo sia meritata. E' stata un'annata storica anche per la società che esiste da poco tempo, ma ha già chiaro nella mente ciò che vuole diventare".
Quale è stata la prima cosa che ha pensato dopo il gol di Meloni al 92', che ha significato promozione senza dover giocare anche i tempi supplementari?
"Non lo ricordo: penso solo che in quel momento tutta la gente allo stadio - me compreso - non ha capito più nulla. Personalmente avevo percepito soltanto che eravamo riusciti in una grande impresa".
L'essere andati in svantaggio in casa propria e per di più in inferiorità numerica erano tutti fattori che giocavano contro...
"Addirittura in nove abbiamo giocato: è stato un susseguirsi di emozioni di grandissima intensità. Aver visto la palla che rotolava in porta è stata una liberazione accompagnata da un'euforia incredibile".
Se la sente di indicare quello che per Lei è stato il maggior protagonista di questa promozione?
"Onestamente sarebbe difficile ed ingiusto parlare di un protagonista unico. Io credo che per raggiungere questi obiettivi il merito va diviso tra tutte le componenti, sia della squadra sia della società ma anche con i tifosi".
A chi vorrebbe dedicarla?
"Ieri (domenica, ndr) per me era un giorno particolare: il 12 giugno di un anno fa perdevo il mio papà. Per cui il mio primo pensiero è andato a lui e alla mia famiglia che un anno fa stava soffrendo e che oggi per merito della squadra ha potuto gioire".
Il vicepresidente Giovanni Goffi - da noi interpellato a poche ore dalla promozione - alla domanda "Mister Rastelli è riconfermato?" ha risposto sicuro: "Penso proprio di sì. Abbiamo sposato un progetto e vogliamo portarlo avanti".
"Qui c'è un ambiente eccezionale ed una società seria, difficile da trovare nel calcio di oggi. Non ci saranno problemi nel rimanere qui, in questa società e in questa cittadina che ha tutto per poter continuare a fare bene".
Qualcuno però ha anche accostato il suo nome alla panchina del Pergocrema...
"Al Pergocrema ci sono già stato l'anno scorso, ma non credo proprio che sia possibile un ritorno. La FeralpiSalò è la squadra di C1 che nei miei pensieri non ha avversari. In questo momento questa è la società che in C1 posso allenare".
Come vi muoverete ora?
"E' presto: in questo momento ci divertiremo e faremo belle serate da qui fino a lunedì, quando ci sarà la festa generale. Da lì in poi cominceremo a parlare di giocatori da prendere, conferme ed eventualmente se l'allenatore resta o va via (scoppia a ridere, ndr)".
Però la sua volontà è quella di restare, quindi non ce ne sarà bisogno.
"Sì. Però lo dovranno dire comunque il presidente e il direttore sportivo Olli".
Per chiudere, Le chiedo di fare un passo indietro per commentare meglio la penalizzazione di due punti che vi è stata inflitta. Una cosa che mi aveva molto colpito, infatti, era stata la sua dichiarazione sul ricorso al TNAS che vi è stato rigettato: "Ci avevo già messo una croce sopra". E' stato l'episodio meno simpatico di questa stagione...
"Sì, è stato punire una società che si è sempre comportata bene, soltanto per una dimenticanza. Io credo che chi lavora bene, chi paga gli stipendi e si comporta onestamente debba in qualche maniera essere ripagato. Credo anche che la società abbia sofferto molto di più della squadra: io in quel momento non potevo dare alibi ai giocatori e ho subito detto che a quei due punti non ci pensavo più e che comunque avremmo dovuto fare di tutto per poter vincere questo campionato, al di là della penalizzazione".
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