Una Lucchese encomiabile in campo, ma appesa a un filo sottilissimo. Gli sforzi dei ragazzi di Gorgone potrebbero non bastare a salvare la Serie C. A causa di una società sempre più assente

Una Lucchese encomiabile in campo, ma appesa a un filo sottilissimo. Gli sforzi dei ragazzi di Gorgone potrebbero non bastare a salvare la Serie C. A causa di una società sempre più assente
Oggi alle 00:00Il Punto
di Tommaso Maschio

Nonostante gli stipendi non pagati da ottobre, una società assente e inadempiente che – salvo il presidente Giuseppe Longo rispuntato nelle scorse ore – non si è praticamente mai vista in città, la trasferta di Sestri Levante pagata da una pescheria locale e la raccolta fondi dei tifosi per pagare le spese correnti (luce, acqua, gestione logistica delle partite sia casalinghe sia esterne) e una nuova penalizzazione all'orizzonte che pare inevitabile allo stato attuale delle cose, la Lucchese è ancora viva e lotta restando aggrappata con le unghie e i denti a una Serie C che potrebbe comunque essere persa se dovesse concretizzarsi lo spettro del quarto fallimento negli ultimi 17 anni.

Il destino societario delle Pantere è infatti appeso a un filo sottile che si chiama 'composizione negoziata' ovvero un istituto teso a trovare un risanamento alla conclamata profonda crisi, attraverso una procedura complessa, portata avanti dalla stessa Camera di commercio. Una strada che anche la Turris – club già escluso dal campionato per le continue inadempienze – ha percorso senza fortuna alcuna. Per per giungere a questo istituto serve per prima cosa che l'attuale presidente dia l'autorizzazione al sindaco revisore Ahmed Liban Varetti e successivamente che la Camera di Commercio accetti la richiesta nominando un suo perito di fiducia che esamini la situazione debitoria nei confronti dei fornitori e degli enti mutualistici, ma non quelli nei confronti della Lega Pro (che si aggirano attorno ai 2 milioni di euro). Se dovesse andare in porto questa soluzione si cercherà di abbattere il debito per rendere più appetibile la società a un eventuale acquirente. L'alternativa sarebbe quella di portare i libri in tribunale, dichiarare fallimento e ripartire dall'Eccellenza con una nuova società totalmente sanata dai debiti di quella attuale.

Sul campo la squadra di mister Gorgone è però determinata a vendere cara la pelle dimostrando un attaccamento alla maglia e alla piazza encomiabile e forse neanche dovuto visto che da mesi non percepiscono lo stipendio e sono a rischio sfratto dai propri alloggi. Se contro il Pescara è arrivata infatti una sconfitta pesante, con la squadra che solo poche ore prima di scendere in campo aveva saputo della penalizzazione di sei punti, nelle gare successive sono arrivati un pari contro la capolista Virtus Entela e un successo in uno scontro diretto come quello del Campobassso che ha proiettato i rossoneri a +6 dall'ultimo posto occupato dal Legnago e a -7 dall'Ascoli e dalla salvezza diretta. Se però non arriverà un compratore che risolva la complicatissima situazione finanziaria in cui versa la Lucchese c'è il rischio che tutti questi sforzi siano vani e il club venga così cancellato dalle mappe calcistiche. Magari in favore di un'altra seconda squadra, ma questa è un'altra storia che speriamo di non dover scrivere.