Taranto-Turris, un epilogo triste ed evitabile. Caos a Trapani: colpe da condividere tra proprietà e staff tecnico
Editoriale di oggi che si apre, purtroppo, con notizie che poco hanno a che fare con il calcio giocato, situazioni che stanno mortificando due piazze cariche di passione e che certo non meritavano di vivere una tale agonia calcistica. Stiamo parlando, ovviamente, di Taranto e Turris. L'ulteriore penalizzazione in classifica, abbinata alla scelta della società campana di ritirare la Juniores dal campionato nazionale per rimpinguare la prima squadra, fotografa perfettamente la crisi di due società chiamate a chiudere in maniera dignitosa un'annata irrimediabilmente compromessa e che potrebbe comportare conseguenze catastrofiche. Dispiace dirlo, ma la sensazione è che la retrocessione in serie D sia il male minore: all'orizzonte c'è la paura di essere cancellati anzitempo dal campionato e di non iscriversi a quello successivo, con l'obbligo di ripartire veramente dal basso e con una proprietà totalmente differente. Ribadiamo quanto esprimiamo da sempre: occorrono criteri più stringenti al momento delle iscrizioni. Stiamo parlando di un torneo professionistico, non di una partitella infrasettimanale tra amici, ed è inammissibile assistere ad uno spettacolo del genere. Ne fanno le spese dirigenti, allenatori, tesserati, tifosi, tanti giovani che hanno fatto sacrifici per ritagliarsi uno spazio e che vengono gettati nella mischia collezionando inevitabilmente risultati negativi a iosa. La speranza è sempre l'ultima a morire e l'auspicio è che, dietro l'angolo, ci sia qualche imprenditore che in extremis possa fornire quantomeno garanzie economiche in prospettiva futura; viceversa il destino è segnato e potremmo assistere ad un totale stravolgimento della classifica. Un modo indiretto per falsare il campionato e per abolire definitivamente il criterio di meritocrazia. Chi rimborserebbe i tifosi? Cosa dovrebbero fare i presidenti che investono milioni di euro per poi ritrovarsi con tre punti in meno in una fase cruciale della stagione? Passiamo ora al Trapani. Lo abbiamo detto subito che potesse essere complessa la convivenza tra personaggi dal carattere forte come Antonini e Capuano. Non entreremo nel merito di una vicenda che sta avendo risvolti piuttosto pesanti: ci sono avvocati, giudici e professionisti che si esprimeranno in futuro, sanzionando chi eventualmente ha assunto comportamenti poco opportuni. Certo, Capuano non ha vissuto un'annata semplice: esonero a Taranto, dimissioni a Foggia (dove i risultati non erano comunque positivi) ed esonero a Trapani. Sprecata, dunque, la chance di dimostrare il proprio valore anche quando l'obiettivo non era quello di salvarsi con un gruppo di giovani, ma di vincere con una corazzata per la categoria. E, ahinoi, non è la prima volta che il licenziamento del trainer del Pescopagano è accompagnato da polemiche e voci che non appartengono propriamente alla sfera tecnico-tattica.
Antonini, dal canto suo, non ha aiutato l'ambiente a vivere con serenità questa stagione visti i continui e costanti proclami anche a mezzo social tali da creare anche un pizzico di confusione o aspettative eccessive per una neopromossa che era ripartita da zero. Ben venga ci siano imprenditori che investono, che hanno entusiasmo e che dichiarano apertamente la volontà di vincere, ci mancherebbe, ma quando si cambiano quattro allenatori e due direttori sportivi (oltre a decine e decine di calciatori) è evidente che il problema sia a monte. Ma quello di Capuano non è l'unico avvicendamento di una settimana molto calda sotto questo punto di vista. Cudini ha sostituito Di Carlo ad Ascoli e ha esordito con una bella vittoria sul Carpi, il Campobasso ha silurato Braglia dopo un lunghissimo periodo senza successi, Colombo ha salutato quasi in lacrime la Pro Patria che ora rischia finanche la retrocessione diretta. Cambiare guida tecnica in pieno mercato è sempre un rischio, forse anche per questo realtà come Spal, Milan Futuro e Arezzo hanno preso tempo. Chiariamo: Troise non è a rischio, ma lo sfogo del presidente dopo la batosta interna col Pontedera lascia presagire che le prossime 2-3 gare saranno una sorta di esame finale. Infine proviamo a parlare anche un po' di calcio, con il Vicenza che ha riaperto ufficialmente un girone che sembrava già chiuso a favore di un Padova ancora imbattuto, ma meno brillante. Tra poche settimane sarà dunque decisivo il derby di ritorno, in un Menti che sarà sold-out. Nel raggruppamento B onore e merito all'Entella, capace di mantenere con merito la vetta della classifica e di distanziarsi forse definitivamente da dirette concorrenti pericolose come Torres e Pescara. Regge la Ternana, vittoriosa per 2-1 in rimonta su una Vis Pesaro che però continua a sciorinare un calcio piacevole e propositivo. In coda, invece, sarà duello tra Sestri Levante e Legnago per evitare la retrocessione senza passare dagli spareggi. Infine nel girone C fari puntati su Benevento-Monopoli, un partitone che può valere tantissimo soprattutto per i pugliesi: uscissero indenni dal Vigorito sarebbe oggettivamente riduttivo parlare di matricola. Ma, a nostro avviso, le pressioni saranno tutte sulle spalle dell'Avellino. Lescano è arrivato, la proprietà ha speso ancora tanti soldi, i big sono rimasti e il sacrificio di Gori è passato quasi inosservato.Toccherà dunque a Biancolino, alle prime armi come allenatore pur in una piazza che conosce come le proprie tasche, dimostrare di saper gestire un gruppo formato da tanta gente esperta e di personalità.
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