Novara e Trapani, svolta vincente o rischio calcolato? Cosa succede cambiando a 4 giornate dalla fine? Via con gli amuleti, le ultime annate dicono 50 e 50…

Novara e Trapani, svolta vincente o rischio calcolato? Cosa succede cambiando a 4 giornate dalla fine? Via con gli amuleti, le ultime annate dicono 50 e 50…
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Ieri alle 00:00Il Punto
di Valeria Debbia

Di questi tempi la scorsa stagione stavamo festeggiando la promozione del Cesena in Serie B, mentre quest'anno la lotta è talmente aperta (col sorpasso del Vicenza sul Padova, e i sorpassi e controsorpassi di Audace Cerignola e Avellino), che è impossibile fare ancora previsioni, al netto del Girone B dove l'Entella sembra avere la strada spianata anche grazie alla débâcle della Ternana a Lucca.

E anche la scorsa stagione, sempre più o meno, di questi tempi venivamo da un fine settimana con la sua buona parte di tensione per quanto riguarda le panchine, con gli esoneri prima di casa Renate (via Colombo, dentro Pavanel) ed Ancona (addio a Colavitto, ecco Boscaglia), poi della Vis Pesaro (allontanato Banchieri in favore di Stellone), mentre quest'anno Novara e Trapani, e sullo sfondo la già citata Ternana dove ancora nulla è stato deciso. Nel caso degli azzurri è stato l'inaspettato ko con l'ultima in classifica a far saltare la panchina di Giacomo Gattuso (anche se - pare - i rapporti ultimamente non fossero propriamente idilliaci), con Giuseppe Mascara pronoto a traghettare la squadra fino a fine stagione; mentre in casa granata regna da tempo il caos, tanto che il ritorno di Salvatore Aronica sarebbe dovuto concretizzarsi già la scorsa giornata, ma la volontà di Vincenzo Torrente di non mollare la presa aveva fatto inizialmente desistere il presidente Valerio Antonini.

Comunque sia, a 360 minuti dalla fine della regular season ci ritroviamo con il 55% delle società (più precisamente 32 delle 58 sopravvissute dopo l'esclusione di Turris e Taranto, altrimenti avremmo parlato del 56.7%) che hanno cambiato almeno una volta la propria guida tecnica per esonero o dimissioni della stessa (l'anno scorso era praticamente il 60%).

Ma quanto può essere utile cambiare a 4 giornate dal termine di una stagione? Analizzando quanto occorso negli anni precedenti possiamo tentare di dare una risposta, dati alla mano.

Come avevamo accennato l'anno scorso (a meno quattro dalla fine) era stata la Vis Pesaro ad affidarsi a Stellone, iniziando così a costruire le proprie attuali fortune con questa oculata decisione. Possiamo quindi parlare di un obiettivo ben centrato, visto che oltre alla salvezza ai playout contro la Recanatese, il tecnico sta facendo attualmente volare i biancorossi al quinto posto e con, virtualmente, la possibilità di attaccare addirittura il terzo. Dopo di loro, l'Olbia diede il benservito a Gaburro confidando in Biagioni, ma gli otto punti che li dividevano dai playout non furono colmati e i sardi precipitarono in D. Di lì a qualche giorno Oddo tornò al Padova che aveva esonerato Torrente per disputare al meglio i playoff (dato che il Mantova era già sicuro della promozione in B): obiettivo totalmente disatteso e fine ingloriosa dell'esperienza dell'attuale tecnico del Milan Futuro. Stessa scelta, anche se per motivi diversi (i playout) da parte del Potenza: via Marchionni, ecco De Giorgio (per la terza volta in stagione). Una decisione che - anche in questo caso - ha fatto le fortune dei rossoblù: salvatisi agli spareggi contro il Monterosi, i lucani sono ancora in corsa - virtualmente - per il terzo posto del Girone C. Per un totale di due exploit e due fiaschi.

Nella stagione 2022/23, la Torres decise di richiamare Alfonso Greco al posto di Stefano Sottili, con la squadra a un solo punto dai playout. Un rischio evitato con una salvezza sofferta, che ha probabilmente gettato le basi per i successi attuali del club. La Juve Stabia, invece, affidò la panchina a Walter Alfredo Novellino dopo l'addio a Sandro Pochesci, subentrato il 30 gennaio a Leonardo Colucci, inizialmente dato per dimissionario e poi dichiarato esonerato dal socio Giuseppe Langella. Le Vespe, quarte in classifica al momento dell'addio di Colucci, finirono fuori dalla zona playoff con Pochesci. Novellino riuscì a riportarle agli spareggi promozione, ma la squadra venne eliminata al primo turno con un pesante 3-0 dall'Audace Cerignola. A Monopoli, Giuseppe Pancaro fu sollevato dall'incarico dopo essere subentrato il 21 ottobre a Giuseppe Laterza. Il Gabbiano, da nono in classifica, chiuse settimo e accedette ai playoff grazie all'arrivo di Giacomo Ferrari, promosso da vice a primo allenatore. Tuttavia, i biancoverdi furono eliminati al secondo turno, ancora una volta dall'Audace Cerignola. In seguito, ci furono anche le dimissioni di Mario Somma dal Foggia, con Delio Rossi che portò la squadra fino alla finale playoff, persa contro il Lecco. Gianluca Esposito fu esonerato dalla Gelbison e rimpiazzato da Giuseppe Galderisi, che non riuscì a evitare la retrocessione in D ai playout contro il Messina. Stessa sorte per l'Aquila Montevarchi: Marco Banchini lasciò il posto ad Andrea Coppi, ma il club era già destinato a dire addio al professionismo. Tra gli altri cambi in panchina, il Pordenone richiamò Domenico Di Carlo dopo un periodo con Mirko Stefani, ma i ramarri furono eliminati ai playoff dal Lecco. Il Sangiuliano si affidò nuovamente ad Andrea Ciceri, esonerando Carmine Gautieri nel tentativo di salvarsi, ma perse i playout contro la Triestina. Infine, la Vis Pesaro esonerò Oscar Brevi per Simone Banchieri, ottenendo la salvezza diretta anche grazie alla penalizzazione dell'Imolese. In sintesi: due successi, quattro risultati a metà tra il positivo e il deludente (playoff conquistati ma senza trionfi) e tre retrocessioni.

Nella stagione precedente (2021/22), a quattro giornate dal termine, Trento e Legnago cambiarono allenatore. Il Seregno dovette gestire il passaggio da Mariani, assente per motivi personali, a Lanzaro, ma finì comunque in D dopo il doppio confronto con la Pro Sesto. Il Trento salutò Carmine Parlato dopo 21 mesi e una promozione dalla D alla C, affidandosi a Lorenzo D'Anna, fermo dal 2018. Quest'ultimo riuscì a salvare la squadra ai playout contro la Giana Erminio, salvo poi essere esonerato a inizio stagione successiva. Il Legnago esonerò Michele Serena dopo una sola vittoria in tre mesi, richiamando Giovanni Colella, che non evitò la retrocessione in D. A due giornate dalla fine, anche il Mantova cambiò guida: fuori Giuseppe Galderisi, dentro Maurizio Lauro, con salvezza conquistata grazie alla classifica avulsa. La Paganese sollevò Gianluca Grassadonia per Raffaele Di Napoli, ma non evitò la retrocessione contro la Fidelis Andria. Cinque giornate prima del termine, la Fermana esonerò Giancarlo Riolfo per Gabriele Baldassarri, arrivando comunque ai playout, persi con la Viterbese. Il club riconquistò la C tramite ripescaggio. Bilancio: tre fallimenti e due successi, confermando l'inefficacia dei cambi in corsa.

Ad aprile 2021, dalla 15^ giornata di ritorno in poi, saltarono otto panchine. La Cavese richiamò Vincenzo Maiuri ma retrocesse. Il Bisceglie affidò la squadra a Giovanni Bucaro, che la portò ai playout, poi persi. La Viterbese riprese Agenore Maurizi, senza raggiungere i playoff. La Carrarese perse Silvio Baldini, sostituito da Antonio Di Natale, che garantì la salvezza. L'Imolese si affidò a Lorenzo Mezzetti, ottenendo la permanenza in C ai playout. La Lucchese retrocesse con Oliviero Di Stefano, mentre la Pergolettese si salvò con Fiorenzo Mario Albertini. Infine, il Bari richiamò Gaetano Auteri a due giornate dalla fine, ma la promozione arrivò solo l'anno successivo. Risultato: cinque flop e tre successi, confermando che i cambi di allenatore raramente portano benefici immediati.

Difficile prendere come riferimento la stagione 2019/20, condizionata dalla pandemia. Tuttavia, prima di playoff e playout, quattro squadre cambiarono tecnico. L'Imolese si affidò a Roberto Cevoli, che centrò la salvezza contro l'Arzignano Valchiampo. La Pianese scelse Pasquale Catalano, che non evitò la retrocessione contro la Pergolettese, guidata dal rientrante Mattia Contini. Il Ravenna affrontò i playout con Claudio Treggia, ma perse contro il Fano. In questo caso, il bilancio - come nella scorsa stagione - è in equilibrio tra successi e fallimenti, unico scenario che potrebbe dare speranza alle squadre attualmente alle prese con gli esoneri.

A ben vedere, quindi, da questi esempi, contiamo 15 risposte negative (la metà dei casi analizzati) di cui 12 retrocessioni, 15 positive (l'altra metà) di cui 11 permanenze in categoria e 4 situazioni in cui si può parlare di parziale raggiungimento dell'obiettivo (26.6%). E possiamo supporre che, proprio come lo scorso anno, anche questa volta tra Piemonte e Sicilia siano già iniziati numerosi gesti scaramantici alla vista di questi dati statistici, nella speranza di rientrare nella metà favorevole.