Reggiana in B, l'anatomia di un successo: l'analisi della vittoria granata

La festa a Reggio Emilia può iniziare, la vittoria contro l’Olbia e il pareggio dell’Entella certifica matematicamente il primo posto in classifica della Reggiana che vince il Girone B con una giornata d’anticipo davanti ai liguri e al Cesena, dietro di quattro punti. I granata tornano in Serie B dopo due campionati di Serie C condotti sempre al vertice. L'anno scorso arrivò la beffa finale con la promozione persa a favore dei rivali del Modena. Quest’anno, invece, gli emiliani sono riusciti a respingere l'assalto degli avversari.
Gli ultimi mesi sono stati difficili, con i tifosi che hanno temuto di perdere tutto con il calo tra fine febbraio e marzo (due vittorie in sette partite), la sconfitta nello scontro diretto contro l’Entella e poi qualche pareggio di troppo che aveva fatto evaporare tutto il vantaggio accumulato e permesso agli avversari di portarsi anche al primo posto con solo tre giornate da giocare. La reazione è stata forte con due vittorie pesanti nel momento decisivo che sono valse il contro-sorpasso.
Fondamentale l'apporto di un pubblico appassionato che non ha mai fatto mancare il suo appoggio e che in casa e in trasferta è stato sempre numeroso. Impossibile non applaudire una società che ha dichiarato fin dall'inizio l'obiettivo della promozione, non nascondendosi neanche nei momenti difficili e ha costruito con il direttore sportivo Goretti una rosa competitiva rinforzandosi anche a gennaio. Applausi anche per Aimo Diana che ha dovuto ricostruire e rilanciare ad inizio anno un ambiente deluso, la Reggiana ha giocato a lungo il miglior calcio del campionato ed è riuscito a tenere la squadra compatta e concentrata sull'obiettivo anche nel periodo più complicato nonostante le tante critiche che gli sono piovute addosso.
Poi i protagonisti principali, i giocatori, a partire dall'attacco con Jacopo Pellegrini reggiano doc arrivato per completare il reparto offensivo e invece, grande sorpresa capace di imporsi e di concludere il campionato come il capocannoniere della squadra. Ad inizio anno i trascinatori sono stati Montalto e Lanini che nonostante le difficoltà, qualche infortunio di troppo hanno segnato gol pesanti. Fondamentale anche l’apporto di Varela Djamanca utilizzato spesso come spacca partite nella ripresa e capace di dare sempre una scossa. Impossibile non elogiare il centrocampo con gli esterni Guglielmotti e Guiebre che hanno fatto la differenza con i gol (dell’esterno sinistro quello decisivo in Sardegna), le accelerazioni e gli assist.
Una citazione la merita anche Libutti, sempre utile quando è stato chiamato in causa e messo ko solo da un brutto infortunio. Kabashi e Nardi sono state le sorprese, un rendimento da veri trascinatori che è andato forse oltre le aspettative iniziali condito anche da cinque gol a testa, molti dei quali pesantissimi. Un reparto guidato dalla regia di Rossi e Cigarini, rientrato a dicembre da un lungo infortunio e che ha avuto un contributo importante anche da giocatori come Fiamozzi, Vallocchia e Muroni. Infine, la difesa, la migliore del campionato con Venturi numero 1 che ha sbagliato pochissimo ed è stato spesso decisivo con le sue parate e Rozzio, il capitano, che ha dato sicurezza a tutto il reparto in cui si sono alternati ai suoi fianchi giocatori come solidi come Luciani, Cauz, Laezza e anche chi come Cremonesi e Hristov ha giocato di meno.
Un trionfo meritato nato dall'unione tra società, squadra e città. Ora arriveranno giornate di festa poi al direttore sportivo Goretti il compito di costruire una squadra che possa affrontare in maniera competitiva anche la Serie B.
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