Top & Flop di Pro Vercelli-Renate

Top & Flop di Pro Vercelli-RenateTMW/TuttoC.com
Calì, TOP Renate
© foto di Jacopo Duranti/Tuttolegapro.com
Ieri alle 20:22Girone A
di Francesco Moscatelli

Doveva vincere la Pro Vercelli, a sentire il canto delle motivazioni. Ha vinto invece la testa, la razionalità, le serie di risultati delle ultime settimane che andavano incontro al pronostico "del cuore". E così ha vinto il Renate (2-1), bravo a scappare via con Calì al 9', e poi ancora più formattato a cercare la vittoria al di là dei risultati altrui (l'AlbinoLeffe, in vantaggio negli scontri diretti, ha preso il quarto posto), trovandola sempre grazie a Calì (con la complicità dei poco-difensori locali) dopo che i piemontesi erano riusciti inizialmente a riequilibrare il tabellino con l'eterno Comi. La Pro Vercelli probabilmente è stata anche condizionata dal risultato di Crema (con la Pergolettese che ha messo fin da subito in chiaro la propria legittimità di salvezza diretta), ma è indubbio che una nuova sconfitta certo non fuga la matassa di dubbi e paure che sembra attanagliare la squadra di Banchini. 

Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nella partita disputata questo pomeriggio allo stadio "Silvio Piola" di Vercelli.

TOP:

Rutigliano-Comi (Pro Vercelli): è una Pro Vercelli che, in questa stagione, tra i punti di forza che annota (e che ci sono, nonostante il periodo più che bruttino), vede la proposizione ciclica di ragazzini interessanti. Oggi molto bene Rutigliano, centrocampista di piede mancino che, dalla destra ha servito Comi per l'1-1 e che è stato anche autore di sgroppate interessanti. In effetti la squadra vede al proprio interno tanti diamanti grezzi da lavorare: forse quest'anno sono mancati, nella costruzione, un altro paio di elementi più esperti così da garantire un giusto mix. Ad ogni modo, se la Pro Vercelli è quella vista nella seconda parte di primo tempo e in alcuni spezzoni della ripresa, è una "Pro" forse anche un pizzico superiore all'altra "Pro" che invece veste il biancoblu. Quindi, al di là della primavera nera come a pece, i playout danno una possibilità importante di riscatto. E, teoricamente, è una Pro Vercelli che arriva al tavolo finale con ancora qualche carta buona da giocare. Oltre ovviamente a Comi, l'essenza di questa realtà: per personalità, carisma, voglia di abbattere gli ostacoli. Aggrappati a Gianmario, ancora una volta. PLAYOUT: (NONOSTANTE TUTTO) SI PUO' FARE

Calì, fortissimamente Calì (Renate): tanto affezionato a questa sezione da apparire quasi stufoso. Eppure il "sergente" (così viene chiamato nell'ambiente nerazzurro per quel suo modo di festeggiare ogni gol) rappresenta una storia molto interessante. Onesta mezzala di categoria (un acquisto importante in estate, ma non più importante di altri), ai box lungo buona parte del girone di andata, compie un "click" concettuale nel momento in cui Foschi decide di spostarlo qualche metro più avanti, in quello che ormai non è più un classico 3-5-2. Così Delcarro e, soprattutto, Calì, si trasformano in veri e propri bomber. Eppure, quasi a sorpresa, viene fuori che Calì era riuscito ad andare in doppia cifra con la maglia del Ravenna in serie D e, mediamente, segnare con una discreta continuità. A questi livello però no, è un fatto del tutto nuovo. Ed è bello che la serie C non lanci solo diciottenni di belle speranze ma faccia passare dei bei secondi treni a chi ha lottato una vita (calcistica) intera. Copertine assolutamente meritate, dunque. Ma tanti sono i singoli che stanno caratterizzando questo buon finale di stagione nerazzurro: Nobile oggi ha rispolverato il suo repertorio, Riviera è incredibilmente costante, Kolaj ha confezionato un cioccolatino e i suoi piedi, ora che sembra che l'italo-albanese stia bene, saranno importanti perché playoff non vuol dire solo corsa e quantità. SE IL FATTORE-CHIAVE DELLA STAGIONE HA UN NOME...E': MICHELE, CHE SIGNIFICA "CHI E' COME DIO?"

FLOP:

Buchi, anzi voragini (Pro Vercelli): in tante occasioni è difficile trovare una caratteristica che spicchi su tutte le altre analizzando gli andamenti di questa o quella squadra. Tante volte una stagione si sviluppa bene o procede di male in peggio per un insieme di concause che, sommate, portano o alla moltiplicazione dei pani e dei pesci oppure alla pallina da neve che si ingrossa fino a diventare valanga mortale. Bene, oggi la Pro Vercelli ha mostrato con la chiarezza di una radiografia i pregi e i limiti, i punti di forza e quelli di criticità. I "plus" non mancano (vedi sopra) e, forse, sono anche di più rispetto a quelle delle altre squadre coinvolte nei playout. Ma sono "bonus" che vengono completamente azzerati dai buchi difensivi che hanno permesso a Calì di battere Franchi due volte senza contare un'altra "dimenticanza" del "sergente" sul finale di primo tempo. Insomma, a lasciare solo davanti alla porta per tre-quattro volte un avversario che sta dimostrando di vedere abbastanza bene la via della rete, i risultati non possono che essere questi. E, lo ripetiamo, è anche un peccato perché la Pro Vercelli...ha fatto anche cose buone. A livello di singoli, lasciamo parlare la guida tecnica vercellese: Anton e l'ex Stefano Marchetti sostituiti all'intervallo, prove nettamente insufficienti. UNA CURA D'URTO PER UNA FASE, QUELLA DIFENSIVA, CHE E' ALLA BASE DEL CALCIO

Un calendario che potrebbe illudere (Renate): bene questo ultimo mese nerazzurro fatto di gol (finalmente) e di soddisfazioni (quelle non sono mancate anche in altre fasi della stagione). E' una Pantera che arriva ai playoff con buono spirito, buona condizioni fisica e consolidata fiducia nei propri mezzi. L'unico scrupolo allora da seguire è di soppesare bene il calendario, perché il rischio è che si sovrastimi questa serie di buone prestazioni nate in un finale di stagione dalle dinamiche particolari. E poi trovare troppo duro il pane dei playoff, come del resto è successo in passato proprio al Renate, arrivato dalla stagione regolare con tanti favori del pronostico e poi scivolato nelle sere di maggio ad analizzare gli episodi. Dopo la bella e meritata vittoria contro il Padova oggi campione, i nerazzurri hanno oggettivamente affrontato un calendario piuttosto semplice: va messo in conto. E anche oggi, pur nella bravura di essere scesi in campo con il piglio giusto, i ragazzi di Foschi sono stati aiutati da errori difensivi altrui che non dovrebbero vedersi in questa categoria. Insomma, sono prove che vanno contestualizzate, se si vuole affrontare questi playoff a testa bassa. FESTEGGIARE...CON SOBRIETA', COME SI E' DETTO OGGI PER ALTRI CONTESTI