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Morrone: "Marani saldamente al timone della C. Riforma? Istituzioni deboli"

25.07.2024 17:00 di  Redazione TC  Twitter:    vedi letture
Morrone: "Marani saldamente al timone della C. Riforma? Istituzioni deboli"
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Alfonso Morrone, presidente dell'ADICOSP, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C' per analizzare il momento della Lega Pro legata al futuro del sistema calcistico italiano. Fra elezioni e una riforma che tarda ad arrivare:

Direttore, ora regna il calciomercato, ma in autunno sarà il momento dell'Assemblea Elettiva della Serie C. Cosa c'è da attendersi?
"Marani credo goda della fiducia dell'unanimità delle società della Serie C. È stato bravo a proseguire e migliorare il lavoro iniziato da Francesco Ghirelli, dando una visibilità incredibile al movimento grazie anche all'accordo con SkySport che adesso copre l'intero torneo e linfa agli stessi club che possono adesso contare su un respiro molto più ampio per le società che le sponsorizzano. Per questo credo che Marani sarà saldamente alla guida della Lega Pro anche per il prossimo quadriennio".

Poi sarà la volta delle elezioni federali che dovranno decidere il futuro di Gabriele Gravina.
"Sul piano nazionale, invece, con la legge Mulé che punta ad disegnare un nuovo equilibrio interno alla Federazione, oltre che istituire un organismo di controllo governativo per le società, mi aspetto un autunno intenso. Tanto che l'appuntamento del 4 novembre difficilmente sarà quello elettivo, bensì sarà il momento giusto per rivedere i pesi specifici all'interno della Federazione. Con la Serie A che chiede maggiore potere. Per questo mi aspetto un confronto decisamente intenso nelle prossime settimane".

Tutto questo con la tanto attesa riforma del sistema calcistico alla quale ci sono sempre meno persone che credono
"Sono d'accordo ed è proprio questo che ha permesso al mondo della politica di entrare in quello dello Sport in quanto è evidente la debolezza delle istituzioni calcistiche. Purtroppo la disinformazione, in questo caso, recita anche un ruolo importante perché permette a tutti di sparare sentenze senza conoscere le cose. Non voglio difendere Gravina, ma senza il consenso delle Lege la Federazione può fare poco. Per questo il 4 novembre oltre a rivedere i pesi in federazione sono convinto che si dovrà discutere dell'abolizione del diritto di veto da parte delle varie Leghe. Perché puoi avere anche le migliori idee del mondo, ma se poi hai le mani legate non riesci a fare nulla. Perché l'abitudine tutta italiana è quella di guardare al proprio orticello. L'esempio migliore in questo senso è il progetto seconde squadre che così com'è non serve a nulla, se non per le tasse dei club. Prendiamo per esempio la Juventus che è in campo dal 2018 mi dite quanti calciatori italiani ha fatto emergere? Miretti e Fagioli in sei anni. Con il Milan, che ancora non ha neanche iniziato a giocare, che tessera calciatori di 32 anni per una squadra che dovrebbe servire per far crescere i talenti del proprio settore giovanile. Purtroppo siamo bravissimi a copiare male le idee altrui: in Spagna, infatti, le seconde squadre ci sono ma sono composte solo da giovani calciatori spagnoli. E infatti all'ultimo Europeo c'era Lamine Yamal titolare prima ancora di compiere 17 anni. Qua invece si prendono giocatori da altre nazioni e, invece, elementi come Camarda giocano in C quando se fosse stato spagnolo sarebbe stato già aggregato in Prima Squadra. A tutto questo aggiungo, infine, che dobbiamo fare passi avanti anche sul piano legislativo per lo 'ius solis' per lo sport perché se Yamal o lo stesso Nico Williams fossero stati italiani non avrebbero vissuto la maglia azzurra ma quella della Guinea o del Ghana. Tutte cose che ho detto due settimane fa in udienza al Senato".