Merli Sala: "Lecco, chi avrebbe pensato che sarebbe piombato in bassifondi?"
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Ivan Merli Sala, storico capitano del Lecco, con all'attivo più di 120 presenze con la maglia bluceleste, ha provato a scuotere gli animi della squadra, scivolata in zona playout, dalle colonne de La Provincia di Lecco: "Anche domenica i tifosi hanno ribadito che il loro attaccamento è massimo andando a Renate in 500. I ragazzi lo devono capire nello spogliatoio. Con sei punti ci si gioca tutto. Facendo due vittorie, si può guardare più in là del proprio naso. Con una piccola striscia positiva ci si tirerebbe fuori dalle sabbie mobili".
La passione deve fare la differenza: "In altre squadre, non sarebbe così. Giocare a Lecco è da primi due-tre posti al Nord. E giocare qui è una fortuna che va sfruttata. Se questa cosa non ce l’hai dentro, vuol dire che non puoi giocare qui. Anche quando ci giochi contro, e magari il Lecco non è brillante, anche se va sotto, ha quella rabbia e quella voglia di non perdere le partite, che, da avversario, ti mette timore, ansia. Il tutto è dato dallo stadio. In tutte le altre società ci sono pregi e difetti. Ma a Lecco hai la gente a due metri da te che ti spinge per novanta minuti e quello ti deve dare la coscienza di capire che bisogna morire sul campo. Il timore di venire a giocare a Lecco c’è sempre stato. Da parte di tutti. Avevi quell’ansia di stare davanti a una piazza vera, dei tifosi veri, dove c’è stato il calcio vero. E può tornare. Ma dobbiamo salvarci".
Merli Sala ha anche difeso il presidente Aliberti e il direttore sportivo Minadeo: "La famiglia Aliberti ha puntato su giocatori di primo livello, che avevano vinto i playoff e fatto la serie B. Chi avrebbe pensato che sarebbero piombati nei bassifondi della classifica? E chi è arrivato ha un bagaglio d’esperienza e qualità. Deve solo dare l’anima sia per sé stesso che, ripeto, per il Lecco. Se metteranno davanti il Lecco a loro stessi, allora questi ragazzi ce la faranno"
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