Cazzarò: "A Taranto la tristezza è diventata esasperazione"
Michele Cazzarò, ex allenatore del Taranto, è intervenuto nel corso di “A Tutta C” a TMW Radio per commentare vari temi.
Il Taranto vive una situazione davvero complicata.
“Più che tristezza adesso è diventata esasperazione. Non si sa quale fine farà il Taranto. Anche ieri, però, con una squadra di ragazzini di tifosi ce ne erano tanti. L’esasperazione è perché non si ha idea di cosa accadrà. Il calcio a Taranto è una delle poche vie d’uscita che ci sono”.
La cosa che fa rabbia è che tutto ciò è arrivato anche dopo buone stagioni.
“È proprio questo quello che fa più rabbia. Il tutto è cominciato questa estate e poi si è trascinato. C’è tanta confusione. Quando c’è confusione poi ognuno dice la sua e quindi l’esasperazione di cui parlavo esce molto di più”.
Lei che clima ha trovato nella squadra quando era lì?
“Quando sono arrivato io abbiamo fatto subito quelle due vittorie importanti ed ero riuscito, grazie ai ragazzi, a ricompattare l’ambiente. Dopo quattro giorni, però, ci hanno levato i punti e quindi il tutto si è complicato ancora di più. Ricordiamoci poi che non ci sono gli stipendi della Serie A ma ci sono famiglie che ci vivono con quelle cifre. È diventato sempre più difficile andare al campo e a fare l’allenamento. In quella situazione tutto è più faticoso. Quando la testa è pesante le gambe non corrono più”.
Il Taranto rischia di non finire la stagione?
“Di ragazzi con il contratto ce ne sono pochi. Ieri hanno giocato quelli della primavera e non hanno il contratto, sono solo tesserati. Dobbiamo aspettare questo 16 febbraio che sarà la scadenza per i pagamenti. Quello sarà un passaggio decisivo”.
Che cosa si augura da tifoso?
“Io spero che il 16 febbraio riescano a mettere queste cose in ordine perché almeno ci si tiene il titolo e poi si riparte dalla D. Se non viene messo in ordine il tutto entro il 16 si rischia di ripartire dall’Eccellenza. Sarebbe durissimo ripartire da lì”.
Come mai si ripete questa situazione al Taranto da un punto di vista societario ?
“Devi avere tantissimi soldi. La Serie C è diventata molto cara, anche solo per le trasferte e le tante gare. Sei sempre su un pullman, un aereo o un treno. Tra l’altro quando scendi non c’è nemmeno il paracadute che c’è nelle altre categorie. Tutti dicono che la Serie C è bella ma non viene aiutata da nessuno”.
Si parla lì in città dell’avvento di una nuova società?
“Per ora non è venuto fuori niente, nessuna proprietà”.
Allargando il discorso, che idea si è fatto sulla situazione di Capuano?
“Sono stagioni che capitano. Non c’è poi la pazienza di aspettare. Tanti presidenti sono spinti dalle piazze e dalle contestazioni a mandare via dall’allenatore. Queste decisioni vengono prese senza essere sereni. Per me non è normale cambiare allenatore dopo 5 partite”.
Parlando in genere del girone C.
“Io ti dico guardando la classifica sono tutte lì. Questo è dovuto anche a qualche battuta d’arresto del Benevento, che comunque è fisiologica e ci può stare. Le altre sono state brave ad accorciare. L’Avellino per esempio sembrava fuori e invece ora è tornato. Il Crotone si è rifatto sotto. Il Cerignola è stato bravo a vincere ieri e diventare primo”.
Il girone lo vincerà una big o una sorpresa?
“Alla fine tutti i valori verranno fuori. Anche Monopoli e Cerignola comunque sono squadre forti e sono anni che giocano insieme. Questo può fare la differenza. Ho anche avuto la fortuna di vederli da vicino e vi dico che il Cerignola è una bella squadra”
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