Luciano Foschi: "Al Renate organizzazione da Serie A"

101 punti in due stagioni a distanza di otto stagioni quelli conquistati da Luciano Foschi sulla panchina del Renate dal 2016-17, anno in cui i nerazzurri chiusero al 10^ posto a 51 approdando ai playoff, uscendo al primo turno per mano del Livorno per 2-1. Adesso i nerazzurri occupano il sesto posto in graduatoria nel girone A aprendosi la possibilità di disputare la la post-season per la B. Per il tecnico di Albano Laziale dopo la clamorosa promozione in B alla guida del Lecco il ritorno in terra brianzola è stato molto positivo: "Ho ritrovato una organizzazione da serie A, soltanto così si riesce a mantenersi in terza serie senza mai rischiare di retrocedere. Capita di sbagliare qualche giocatore o annate, ma quando hai un sistema di questo genere alla lunga i risultati arrivano".
Andamento ondivago finora per la compagine nerazzurra, quella contro l'Union Clodiense è stata la terza vittoria consecutiva. Per la terza volta in stagione la squadra nerazzurra mette insieme una striscia positiva, in precedenza era avvenuto ad inizio campionato e alla fine del 2024. Ad inizio 2025 però sono arrivate sei sconfitte consecutive. Come spiegare questa alternanza?
"E' più semplice da spiegare di quello che si possa pensare, noi vinciamo e perdiamo sempre di misura. Quindi può capitare di vincere o perdere per episodi, certo mettere insieme strisce positive o negative lunghe può sorprendere ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo perso almeno quattro partite nel recupero. Quando accade questo devi capire la prestazione fatta, se è stata positiva vuol dire che prima o poi i risultati arrivano e la strada è quella giusta".
Ottenere 50 punti quando manca cinque giornate alla fine è un buon bottino, adesso quello dei playoff è una prospettiva concreta
"Siamo partiti cercando di ottenere la salvezza come obiettivo primario, la squadra - contraddistinta da molti giovani - è andata oltre alle aspettative della vigilia. Adesso dovremo essere bravi ad ottenere la miglior posizione possibile, lo dobbiamo fare senza metterci pressioni o pensare a quali implicazioni negative possa creare una sconfitta, ma considerare ogni partita come una opportunità a partire dalla gara di domani sera sul campo dell'Arzignano".
Dopo il successo contro l'Union Clodiense ha detto che questo campionato non passa dai moduli, la differenza la fa il gruppo, la fame e la voglia di emergere rispetto a tattica e bel gioco. Può sviluppare il concetto?
"Fra l'altro pochi giorni fa queste parole sono state dette da Carlo Ancelotti tecnico del Real Madrid. Chiaramente non mi voglio paragonare a lui, nel suo caso può dire poco ai giocatori sul piano tecnico e tattico, deve invece incidere su altri aspetti. Nel nostro girone ci sono tre squadre più forti tecnicamente, ovvero Padova, Vicenza e Feralpisalò per le altre la differenza viene fatta dal gruppo, componente che mi ha permesso di vincere il campionato a Lecco. Quindi il concetto è che questa componente e prioritaria rispetto alle altre".
Passiamo a tematiche più generali, lei non si è mai sottratto a dare giudizi generali sul calcio di terza serie. Si parla tanto ma quest'anno ci sono state due esclusioni, altri club sono in grave difficoltà. Da anni si parla di riforme; quale può essere la ricetta per superare questi problemi?
"A mio avviso tutto passa attraverso il rispetto delle regole, puoi anche ridurre a 40 squadre o anche 10 ma se poi i club non pagano il problema si ripropone. Nei giorni scorsi anche il presidente Marani si è espresso in questo senso. Non si deve penalizzare attraverso una riduzione le squadre di provincia, non sarebbe giusto anche perchè fanno molti sacrifici oltre al fatto che non sarebbe la soluzione del problema".
Altro tema caldo sono le seconde squadre, cosa ne pensa?
"Lei vuole che mi faccia molti nemici.... ride n.d.r diciamo che non fanno il bene del calcio italiano ma solo a se stesse. Quindi va bene la loro presenza basta essere consapevoli sulla loro poca incidenza sul nostro movimento. Capita di affrontare una squadra con determinati calciatori mentre la settimana dopo in base alle esigenze della prima squadra la situazione cambia. Giuste scelte da parte loro, fanno i loro interessi ma non quelli generali del movimento".
Infine parliamo del bellissimo duello in testa al girone A fra Padova e Vicenza, nel girone d'andata i biancoscudati sembravano lanciati verso la B mentre nel ritorno abbiamo assistito al ritorno dei biancorossi. Cosa possiamo attenderci?
"Non parlerei di calo del Padova, nel girone d'andata erano schiacciasassi tenendo un ritmo impressionante mentre il Vicenza incappava in qualche battuta a vuoto. Adesso sta accadendo il contrario, immagino la differenza di 1 o 2 punti alla fine del campionato, quindi a chi arriva secondo non si deve dire che ha perso il campionato quando la media dei punti è alta. In quel caso la differenza viene fatta dai particolari, un gol o un palo oppure pareggio invece di una sconfitta".
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