Intervista TC

Scappini: "Infortunio alle spalle, mi sento un ragazzino: 6 gol per quota 150"

08.07.2024 18:00 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
Scappini: "Infortunio alle spalle, mi sento un ragazzino: 6 gol per quota 150"
TMW/TuttoC.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lo contattiamo, casualmente, mentre è in palestra. A sudare più di quanto non stia già facendo vista l'afa estiva. Stefano Scappini, però, suda un po' di più, per farsi trovare pronto. Il bomber 36enne, attualmente svincolato dopo la salvezza col Novara, ha una grande voglia di ripartire, sempre dalla Lega Pro, come afferma a TuttoC.com: "Mi sto allenando tutti i giorni, sto bene, ho la mentalità di un ragazzino. Sento di poter dare tanto in questa categoria. Sono in attesa di una chiamata, il mio agente sta lavorando per me: il mio obiettivo è rimanere in Serie C. Anche perché mi mancano 6 gol per raggiungere quota 150 in carriera: so che posso farcela".

Il finale di stagione a Novara non è stato semplice, visto l'infortunio. Però la C è stata conservata sul campo. 
"Ormai la problematica è alle spalle, è tutto passato: da due mesi mi alleno costantemente tutti i giorni, da quando i medici mi hanno dato il via libera. Mi spiace non essere sceso in campo durante i playout ma abbiamo preferito, di comune accordo, non rischiare. Per quanto riguarda l'intera stagione, essendo partiti male, non è stato semplice rincorrere. Ma sono contento che ce l'abbiamo fatta, mi spiace solo non aver aiutato la squadra nelle ultime partite. Sono comunque soddisfatto: ho siglato sei gol, pur partendo spesso dalla panchina, dando una mano al club a mantenere la Serie C".

Il mancato rinnovo?
"La società ha fatto le sue scelte, come è giusto che sia. Mi spiace solo non essere stato contattato in anticipo in modo da essere avvisato che non avrei più fatto parte del progetto. Ma nel calcio ci stanno anche queste cose, non mi meraviglio più di tanto. Penso di aver lasciato un buon ricordo, questo è l'importante".

I neo-maggiorenni hanno la metà dei suoi anni. 
"Quando io ero giovane, in Serie C ogni squadra aveva 2-3 ragazzi e tanti over. Adesso che sono vecchio, ci sono 2-3 over e tutti ragazzi, tutto il contrario (ride NdR). Quando ho esordito, nel 2007, c'erano giocatori molto più forti che venivano dalle categorie superiori. Il livello della categoria non è lo stesso di 20 anni fa, onestamente, ma resta comunque buono".

In più ci sono ben tre squadre B.
"Per le società di Serie A è un ottimo investimento, dal momento che dai la possibilità ai giovani di misurarsi col calcio dei grandi senza però mandarli in giro per l'Italia. D'altro canto, queste società tolgono posti a giocatori che hanno disputato la Serie C per molti anni e che non trovano più spazio. Ci sono pro e contro, preferisco non giudicare".

Chiusura nostagica: il debutto tra i professionisti avvenne nella stagione 2006/07, pochi mesi dopo la vittoria del Mondiale. Da lì in avanti, poche gioie per la Nazionale.
"Le cose purtroppo non sono tante migliorate nel mondo del calcio, anzi alcune sono andate a peggiorare. L'Italia però vive di calcio, è il suo pane, in qualche modo si riprenderà tutto, riportandosi ai livelli che più le competono. È una ruota che gira, ne sono convinto".