Intervista TC

Morrone e le sue idee per il bene del calcio: "Serve una riforma culturale"

17.07.2024 22:32 di  Raffaella Bon   vedi letture
Morrone e le sue idee per il bene del calcio: "Serve una riforma culturale"
TMW/TuttoC.com

Per commentare le ultime novità nel mondo della C e non solo, i microfoni di TuttoC.com hanno ospitato l'esperto dirigente e presidente dell'ADICOSP Alfonso Morrone.

Una sola esclusa ai nastri di partenza della C: l’Ancona.

“Naturalmente dispiace non vedere nei professionisti una piazza come Ancona che ha una importante tradizione calcistica. So che il Sindaco non ha perso tempo ed ha permesso ad una nuova società di ripartire. Auguri ai tifosi anconetani in pronto ritorno nei professionisti”.

Arriva una nuova Squadra B, il Milan Futuro. Il suo pensiero?

“Invio al Milan Futuro un grosso in bocca al lupo e la sua presenza sicuramente darà ancor più lustro al girone B. Però credo che se le seconde squadre devono essere da impulso per la valorizzazione del talento italiano, purtroppo ciò ad oggi non ha sortito effetti benefici in tal senso. In serie C nello scorso campionato hanno giocato il 90% degli italiani. Questa media alta non è stata raggiunta grazie alla Juventus Next Gen o all’Atalanta under 23 ma grazie a tutte le altre consorelle che hanno preferito i nostri calciatori allo straniero. Infine a me piace quel calcio romantico che pian piano sta sparendo dove esiste quel sano campanilismo tipico del nostro Paese. Preferisco le squadre che rappresentano una comunità anche perché sugli spalti del Moccagatta per la Juventus e sugli quelli di Caravaggio dove gioca la Dea c’erano di solito pochi spettatori. Dobbiamo sempre ricordare che il calcio è della gente, quindi dei tifosi e degli appassionati”.

Parlavamo di Squadre B, quella della Juventus è inserita nel Girone C.

“Il sorteggio ha messo la Juventus Next Gen nel girone meridionale è questa sarà una bella novità della terza serie perché sarà la possibilità ai numerosi tifosi bianconeri di poterla seguire in un contesto nuovo per loro”.

Cosa bisognerebbe fare per non far morire il calcio e vederlo rifiorire?

“Per far vivere il calcio e migliorarlo nel tempo credo ci sia bisogno di una profonda Riforma Culturale. Nelle prossime ore usciremo con un duro comunicato dove inviteremo in club di serie C di affidarsi ad un direttore sportivo regolarmente iscritto ed abilitato dopo che ha nominato ufficialmente una persona che non ha i requisiti richieste dalle Licenze Nazionali. Inoltre inviteremo tutti i club ad affidarsi a chi ha profili certificati dalla Figc e non delegando la direzione sportiva ad allenatori, agenti o ad altre figure che sempre più spesso rilasciano interviste da veri e propri direttori. Mi rivolgo soprattutto ai presidenti che a volte si avvalgono di persone presentate dagli amici degli amici senza una minima selezione. Noi come Adicosp non abbasseremo mai la guardia e mi addolora che nel 2024 siamo ancora a parlare di abusivismo. La formazione e quindi la meritocrazia devono essere i veri capisaldi della rinascita del calcio italiano”.