Salvatore Caturano a TLP: "Voglio salvare il Foligno con i miei gol per tornare in B"

L'imprevedibilità del calcio è in grado di lanciarti alla ribalta del firmamento della Serie A all'età di appena sedici anni e di farti scivolare nel dimenticatoio a distanza di appena un lustro. Tutto questo poteva accadere al talentuoso attaccante napoletano Salvatore Caturano, che nelle giovanili dell'Empoli faceva sfracelli tanto da essere lanciato in Serie A nel derby contro il Siena da Gigi Cagni. L'attaccante classe '90 vanta infatti ben 23 presenze condite da 11 gol con le Nazionali giovanili italiane, dove ha svolto tutta la trafila dall'Under 15 all'Under 21. Un giocatore dalle potenzialità straordinarie che adesso sta finalmente trovando continuità per affermarsi. Merito del Foligno che a gennaio ha puntato su di lui per risollevarsi dalle acque torbide del fondale della classifica. TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva l'attaccante dei Falchetti per conoscere da vicino la sua storia e le sue ambizioni future.
Salvatore, due gol in tre partite con il Foligno. Un inizio migliore era difficile da immaginare...
"Hai ragione. Sono arrivato a Foligno con la consapevolezza che non c'era una classifica facile, però sono felice tuttora di aver accettato quest'offerta, perchè mi sta regalando soddisfazioni importanti. Ci tengo a portare la squadra alla salvezza".
Ecco: quali sono gli obiettivi che ti sei posto per quest'avventura?
"L'obiettivo disquadra è la salvezza, mentre a livello personale ci tengo a fare più presenze e gol possibili. Per l'anno prossimo invece punto a tornare alla base all'Empoli in Serie B. Voglio impormi anche in quella categoria".
Sei molto giovane, eppure vanti già parecchie esperienze. Cosa ti era mancato sinora?
"Dal punto di vista tecnico-tattico ho patito l'essere sballottato qua e là sull'esterno. Infatti qua a Foligno faccio l'attaccante e sto finalmente giocando nel mio ruolo al fianco di un'altra punta come Guidone. Giocando punta sto anche facendo gol...".
Sono già passati cinque anni dal tuo debutto in Serie A. Te lo ricordi?
"Certamente. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile ad Empoli, dove poi esordii a sedici anni in A contro il Siena con Cagni allenatore".
Dopodichè ci fu l'esperienza importante a Taranto...
"Quella fu un'esperienza importante. Infatti ero molto giovane, eppure fui in grado di segnare cinque reti tutte decisive. Peccato poi per l'infortunio".
L'anno dopo infatti giocasti pochino...
"Al rientro dal Taranto purtroppo ho trovato diverse difficoltà a causa della rottura del menisco esterno, che mi ha creato non pochi problemi a recuperare. A Viareggio infatti tornai a disposizione solo negli ultimi mesi della stagione, riuscendo però a segnare lo stesso tre reti".
Nell'ultimo anno e mezzo hai rischiato di finire nell'oblio...
"A Ravenna ho vissuto sei mesi caratterizzati da un po' di alti e bassi, mentre ad Andria è stato tutto da dimenticare a causa di problemi extracalcistici. Alla Nocerina invece ho vissuto sei mesi ai margini, in cui ho trovato poco spazio per giocare e mettermi in mostra".
Mesi non facili, ma adesso ti sei rilanciato a Foligno. C'è qualcuno che ti è stato vicino nei momenti difficili?
"Nei mesi più difficili ci sono state delle persone importanti che non mi hanno mai abbandonato. Un ringraziamento speciale va al mio procuratore Mario Giuffredi che mi ha risollevato continuamente a livello morale e ai miei genitori. Fondamentali però sono stati mia moglie e mio figlio che mi danno la forza di combattere ogni domenica per inseguire il mio sogno".
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