Spal, Perugia, Ascoli: quando il blasone non basta. Taranto, che confusione: i tribunali cancellano l'impresa del Partenio

09.11.2024 00:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Spal, Perugia, Ascoli: quando il blasone non basta. Taranto, che confusione: i tribunali cancellano l'impresa del Partenio
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Tanti gli argomenti interessanti che tratteremo nel nostro editoriale. Partiamo dal caos Foggia, squadra costruita sulla carta per un campionato di medio-alta classifica ma che sta vivendo una crisi senza precedenti e del tutto inaspettata. Il presidente Canonico, che certo in estate non ha lesinato sforzi economici, ha deciso di ripartire dal tandem Leone-Zauri (anteprima data dalla nostra redazione) per provare a cambiare le sorti di una stagione che rischia di trasformarsi in un calvario. Stiamo parlando, comunque, di un dirigente che ha sempre fatto bene anche in categorie superiori e di un allenatore che, ai tempi del Pescara, sembrava un autentico predestinato. Ci sono i presupposti per risalire la china, per scalare posizioni in classifica, per restituire un minimo di serenità ad una piazza calorosa e ancora tremendamente scottata dal dramma di qualche settimana fa. A tal proposito sono arrivate oggi le dichiarazioni dell'ex tecnico Ezio Capuano che, alla Gazzetta dello Sport, ha svelato retroscena strazianti relativi a quei giorni che nessuno di noi potrà mai dimenticare: "Sono andato via soprattutto per quello che è accaduto a quei ragazzi. Ho accompagnato i genitori all'obitorio, ho visto famiglie distrutte dal dolore. Sono scene che ho ben impresse nella mente e che mi hanno cambiato, non sono riuscito a portare avanti il mio lavoro. E poi ho visto atteggiamenti che non mi sono piaciuti". Chiaro il riferimento ad una squadra che, ora, dovrà invertire la rotta aggrappandosi a gente come Tascone che può fare la differenza in questa categoria. A proposito di squadre pugliesi, acque ancora assai agitate a Taranto. Nemmeno il tempo di godersi il colpaccio del Partenio che la formazione rossoblù ingoia amaro per la penalizzazione in classifica causata dalle inadempienze di una società che ha passato la mano, ma che ha lasciato in eredità troppe incognite. Sicuramente i giocatori hanno lanciato un segnale di dignità, professionalità e attaccamento alla maglia ed è un vero peccato che i tribunali debbano invalidare quanto accaduto sul terreno di gioco. Da capire come finirà la vicenda Gautieri, cui certificato medico è stato redatto da professionisti qualificati e non lascia spazio ad interpretazioni fantasiose.

Possibile che interrompa anzitempo la sua esperienza all'ombra dello Iacovone, gli dovrà comunque essere sempre riconosciuto il merito di aver accettato in un momento di buio totale e con il futuro del club appeso ad un filo. Dicevamo della vittoria di Avellino, contro una squadra reduce da sei vittorie consecutive e che certo non si aspettava di cadere in casa in un match teoricamente abbordabile. Che sia una provvida sventura, utile a far capire che non esistono risultati scontati e che bisogna restare sempre con i piedi ben saldi a terra? Intanto il Benevento ringrazia e tenta la fuga, merito di un fattore campo finalmente ristabilitosi dopo anni non certo felicissimi al "Vigorito". Un gruppo giovane, ben costruito dal presidente Vigorito e dal ds Carli, con Auteri che ha messo a disposizione tutta la propria esperienza sognando di vincere ancora e di bissare le imprese del passato.
Negli altri gironi è testa a testa tra Padova e Vicenza, con i biancoscudati che non perdono un colpo e i biancorossi di Vecchi che provano a mettere quantomeno un pizzico di pressione pur avendo già perso lo scontro diretto all'andata in uno stadio ancora orfano degli ultras al netto degli appelli di una squadra che ha bisogno del proprio pubblico per andare in fuga. Nel girone B, invece, cade il Pescara e lo fa tra le polemiche di dirigenza e staff tecnico. "Non era scarso, ma scarsissimo" e "Non mi pestate i piedi, sono nato delinquente e posso essere kamikaze con chi mi fa del male" due delle dichiarazioni colorite nel post partita, quando Foggia ha invitato l'ambiente a non perdere entusiasmo dopo una partenza straordinaria. E' senza dubbio il raggruppamento più interessante, visto che Torres e Ternana non mollano e che l'Entella, pur con qualche pareggio di troppo, ha comunque una rosa competitiva. Non riescono a risollevarsi, invece, Perugia e Ascoli. Piazze blasonate che, al pari della Spal, certo non si aspettavano mesi così complessi e ricchi di sconfitte e ribaltoni. Infine una riflessione sul Trapani che, pur con una rosa di spessore assoluto, è già distante dalle zone che contano della classifica. Abbiamo sempre detto, però, che una neopromossa che milita in un girone difficilissimo non deve mai fare proclami e voli pindarici. Ben venga un presidente che investe e che sogna in grande, personaggi di cui lo sport ha assolutamente bisogno. Ma criticare pubblicamente un allenatore deresponsabilizza la squadra e crea pressioni che possono essere controproducenti.