Ancona, Tiong si presenta: "Voglio rimanere il più a lungo possibile"

Il passaggio di consegne in casa Ancona Matelica si è finalmente consumato: nel pomeriggio infatti, presso la Mole Vanvitelliana del capoluogo dorico, il nuovo proprietario del club, il malese Tony Tiong, ha illustrato il suo progetto. Alla presenza di tutto lo staff dirigenziale, della stampa, della squadra e di un nutrito gruppo di tifosi, a prendere la parola per primo è stato Andrea Guidotti, assessore allo sport del Comune di Ancona: "Oggi è una giornata importante per Ancona: c'è stato un incontro a gennaio con Mauro Canil, che mi aveva presentato il suo progetto. A questo ne è seguito un altro con Tiong, dove mi hanno illustrato tutto: ho ascoltato con attenzione, invitando entrambi a presentare il progetto alla città il prima possibile. Ho detto a Tiong che questa città e questa tifoseria meritano rispetto: ringrazio la famiglia Canil per averci riportato nel professionismo mantenendo la categoria con dignità. Ringrazio la DG Roberta Nocelli, che con il lavoro ha riportato un entusiasmo incredibile, innamorandosi di Ancona: per questo ho detto a Tiong che la sua presenza in società è imprescindibile".
A prendere la parola è stato poi il patron dorico Mauro Canil: "Parto dal 14 giugno 2021, quando abbiamo illustrato all'assessore Guidotti il progetto dell'Ancona Matelica; il giorno dopo ci incontriamo e illustriamo il progetto, che è legato soprattutto alla valorizzazione del settore giovanile. Siamo riusciti a stringere affiliazioni con 11 società in 10 mesi, cosa molto importante: come prima squadra il nostro primo obiettivo era quello di mantenere la categoria, raggiunto con largo anticipo. La squadra ci ha fatto vivere momenti fantastici, quello che hanno fatto è sotto gli occhi di tutti, quindi faccio loro i miei complimenti. Alla squadra dico di scendere in campo con la stessa tranquillità dell'ano scorso, perché ci sono dei play-off da affrontare: approfitto per ringraziare Colavitto per il lavoro che sta svolgendo. Ringrazio anche Roberta Nocelli, il mio principale collaboratore, che ha fatto un lavoro enorme, così come Micciola: fosse per me, non mi priverei mai di queste persone. Siamo arrivati in questa città in punta di piedi, cercando il massimo rispetto di tutti, in primis dell'amministrazione comunale, poi dei tifosi. Appena arrivati abbiamo avuto tante persone che hanno provato ad entrare in società, ma con fermezza abbiamo respinto tutti scegliendo di mantenere questo quadro dirigenziale. Ad Ancona, senza i tifosi e senza l'amministrazione cittadina non si può fare calcio, questo è quello che penso io: il comune ha messo in campo molte risorse. Abbiamo promesso il mantenimento della categoria e l'abbiamo fatto, ma vi abbiamo anche detto che da soli avremmo fatto difficoltà ad andare avanti: la prima cosa che mi viene in mente al mattino è quella di pensare a come fare a mantenere quanto ottenuto. Già da ottobre si vedevano i primi problemi che stavano nascendo, con il rincaro delle materie prime e le aziende in difficoltà da tutte le parti: stiamo affrontando un momento della nostra storia che mi preoccupa molto. Così, da quel mese ho cominciato a pensare a cosa fare per il bene della società: i tifosi a giugno mi chiesero di mantenere il loro storico logo con il cavaliere armato, poi il nome della squadra, che abbiamo chiamato Ancona Matelica. Mi rendo conto che per un anconetano non è il massimo, ma per rispetto della città in cui risiedo lo ritenevo doveroso; per questo vi ringrazio per aver accettato questo nome, vi abbiamo promesso che da luglio si sarebbe chiamata soltanto Ancona, ci stiamo già lavorando. Non ci siamo mai tirati indietro di fronte a nessun problema: la Nocelli ci ha sempre messo la faccia, in ogni momento. Siamo stati avvicinati da diverse persone che volevano inserirsi nel nostro contesto: abbiamo parlato con tutti, ma abbiamo preferito non dar seguito ad altri incontri. A dicembre mi arriva una telefonata da Roberto Ripa, che voleva parlarmi: mi ha spiegato il progetto di Tiong, che allora non conoscevamo per nulla. Ci siamo fatti mandare un curriculum di Tiong, ognuno di noi ha verificato quali garanzie poteva dare e il risultato è stato positivo. Ho voluto incontrarlo e parlarci e ho capito che da parte sua c'è passione per il calcio: è una persona che a livello economico potrà far fare un grande salto ad Ancona, come squadra e come città. Quando la cosa si è concretizzata e abbiamo visto la genuinità del progetto, c'è stata molta attenzione nel ricercare chi fosse il signor Tiong: oggi posso dire che Tony Tiong ha le carte in regola per poter far fare il salto di qualità ad Ancona e alle Marche, non solo a livello calcistico. I treni passano una volta sola e ritengo che su questo sia il caso di salirci sopra: ritengo che questa persona possa darci delle garanzie tali da poter far bene. L'importante è mantenere le promesse, altrimenti fa male: sono convinto che si possa fare veramente bene. Ringrazio ancora tutti i tifosi, che sono diventati il primo sponsor di Ancona: vi aspettiamo sempre più numerosi. Qualcuno può pensare che io sia venuto ad Ancona per fare business e questo mi dispiacerebbe, perché oggi per l'ennesima volta ci sto mettendo la faccia assieme ad un collega appassionato di calcio. Vogliamo continuare a lavorare sul settore giovanile, costruendo anche una squadra competitiva. Vogliamo dare ulteriori garanzie a questo successo: la persona più delusa da questa operazione? Mia moglie: son due mesi che non mi parla e non è uno scherzo. Non avrebbe mai voluto che facessi questa operazione, ma spero di riuscire a riportarla allo stadio il prima possibile. Questo non è un mio disimpegno, anzi, mi impegnerò ancora di più per tutelare questa grande opportunità: il signor Tiong è per me una grande risorsa, da proteggere dalle cattive compagnie e far in modo che le risorse che si è impegnato a mettere diano i loro frutti. Lui si è impegnato con mezzi importanti, ma ciò non significa che qualcuno si debba permettere di sprecare e io farò di tutto perché questo non avvenga. Io amo Ancona e la soddisfazione più grande sarebbe vedere che le cose vadano meglio più di quanto non siano andate finora".
Tocca poi alla presidente Roberta Nocelli: "Io non sono nessuno nel mondo del calcio: ho tanta fiducia nelle persone che abbiamo intorno. Quando è arrivato Ripa la prima volta ho chiesto che tipo di persona fosse: mi hanno detto che è una brava persona, ma volevo guardarlo negli occhi. Se resto, è perché ci credo. Tony, domani sarò ancor nell'Ancona? (Tiong risponde "assolutamente"). Anche lui ha capito la mia passione e la mia serietà: io non so se sarò in grado di essere all'altezza dei vostri desideri, ma di sicuro ce la metterò tutta. Fino a quando non mi licenzieranno, conteremo soltanto noi e voi".
Ecco che a parlare è il magnate malese Tony Tiong, che illustra il suo progetto: "Buonasera e forza Ancona! Prima di tutto, voglio ringraziare Canil e la Nocelli per le loro bellissime parole e la fiducia che hanno riposto in me. Sono un imprenditore nato a Singapore, mi sono trasferito ad Hong Kong e ho il passaporto australiano, vivo tra Hong Kong e Tokyo: questo basta per definirmi un cittadino del mondo. Sono cresciuto guardando la Serie A e calciatori come Maradona e Matthaus, ma il mio preferito è Roberto Baggio: di lui mi piace molto la sua umiltà. Ha permesso a milioni di persone in tutto il mondo di sognare, me compreso: l'Italia è il mio Paese preferito in Europa, sono dieci anni che la visito ogni anno. Amo il cibo, i paesaggi, la cultura, l'arte. Non avevo mai avuto dubbi sul fatto che la mia squadra dovesse essere italiana: l'anno scorso ho quindi contattato un imprenditore italiano ad Hong Kong, che mi ha introdotto a Roberto Ripa. Il nostro viaggio è iniziato ad ottobre e abbiamo cercato quale squadra potesse essere adatta a noi e l'indicazione che ho dato era che dovesse essere in una città molto bella, con tifosi calorosi, così a novembre mi è stato presentato il progetto Ancona. A dicembre ho conosciuto Canil per la prima volta online, mentre a gennaio e febbraio sono venuto di persona ad Ancona: credo che Mauro sia un imprenditore serio ed intelligente e i risultati raggiunti quest'anno lo dimostrano. Condividiamo gli stessi valori, quelli di costruire un progetto a lungo termine. Ho conosciuto sindaco e assessore, e ho capito che la città vuole sposare questo progetto: sono molto felice di poter iniziare quest'avventura con tutti voi. Il mio obiettivo è quello di rimanere qui il più a lungo possibile, voglio continuare a lavorare sulle nostre fondamenta per renderle ancora più solide".
Tocca a Roberto Ripa, ex calciatore dorico e prossimo dirigente biancorosso, chiudere gli interventi: "Non sarà facile, ma credo che con il supporto di tifosi e amministrazione comunale potremo raggiungere quegli obiettivi che questo territorio e questa città meritano. Noi proseguiremo sulle orme che Canil e la Nocelli hanno tracciato fino ad oggi, potenziando le risorse necessarie: ci sono molte società che con con piazze che hanno la metà degli abitanti di Ancona disputano la Serie A e la B. Il sogno di Tiong era quello di diventare il presidente di una società di calcio e c'è stato un insieme di situazioni che si sono venute a creare e che hanno portato a tutto questo".
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