Top & Flop di Renate-Caldiero Terme

26.10.2024 20:50 di  Francesco Moscatelli   vedi letture
Giacomel, TOP Caldiero Terme
TMW/TuttoC.com
Giacomel, TOP Caldiero Terme
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Uno 0-0 può contenere tante cose, non è detto che uno 0-0 sia sempre da vedere con gli occhi sbarrati. Ci sono 0-0 che contengono occasioni, paratone, cartellini, fango appiccicoso, portieri sugli scudi e facce delusi di chi, comunque, avrebbe voluto vincere. Tra Renate e Caldiero Terme 0-0 è stato, ma se i migliori sono stati Nobile e, soprattutto, Giacomel, vuol dire che almeno la voglia c'è stata. Ed è importante che ci sia stata la voglia, pur in un contesto tecnico tutt'altro che indimenticabile. E' importante che ci sia stata la voglia nel Renate, perché da un 4-0 può nascere una voragine che inghiotte una stagione se non si tappa subito il buco. E' importante che ci sia stata la voglia nel Caldiero perché le partite senza sconfitte ora sono due di fila e, soprattutto, ogni gara vissuta è l'acquisizione di un grande tesoro di esperienza per chi, esperienza a questi livelli, non ne può avere. 0-0 sì, ma è uno 0-0 che può far crescere tutti. 

Vediamo ora coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nella partita disputata questa sera allo Stadio "Città di Meda-Mino Favini" di Meda.

TOP:

Nobile-la difesa (Renate): chi va a casa un po' sollevato sono senz'altro coloro che sono addetti più che altro al "non prenderle". E visto che di sberle ne sono arrivate quattro nel corso dell'ultima prova, uscire con la porta inviolata rimette un po' le cose a posto permettendo di guardare all'"Euganeo" con più fiducia. Non era scontato non prendere reti nemmeno oggi, seppur con un avversario più coperto rispetto ai giovani orobici, per almeno due motivi: innanzitutto per le ripartenze ospiti che, con giovani interessanti come Marras, possono far male e, si sa, queste sono partite dove "il primo che segna vince"; in secundis per una palla difficile da gestire, basta un rimbalzo birichino e sei fritto. Dunque, almeno in questo aspetto, bene così. Anche perché a metà del primo tempo erano già due i difensori sanzionati e bastava un niente per andare sotto con gli uomini. Un 4-0 archiviato e si riparte, dunque. Perché perdere di nuovo dopo Caravaggio avrebbe significato aprire una crisi oggi piccola e domani chissà. Così non è stato e questo conta più di tutto. Bene, a livello di singoli, soprattutto Nobile: sbavatura (decisiva) contro il Novara, ma per portieri di sicuro affidamento come Tommaso questi sono appunto solamente incidenti di percorso all'interno di intere prove caratterizzate da grande sicurezza. NON QUATTRO A ZERO MA...DA QUATTRO A ZERO. E DICI POCO?

Giacomel (Caldiero Terme): sicuro e affidabile Nobile, ma se sul registro il notaio annota uno 0-0 è senza dubbio per merito di Giacomel. Due interventi semplicemente prodigiosi: prima su tiro dalla lunga distanza di De Leo (palla sfiorata e in corner), poi riflessi da gatto su inzuccata di De Leo. Due interventi che valgono quanto un gol. Il terzo intervento è firmato in coabitazione con la fortuna (e il fango): tiro di Delcarro e pallone smorzato con la schiena. Ma bisogna essere bravi e pronti a meritarsi pure un regalo dalla fortuna. Davvero non male per un portiere, classe '98, preso da svincolato, a dimostrazione di come si possano fare operazioni intelligenti, senza andare dietro a procuratori assetati. Più in generale è sempre bello vedere a Meda squadre che stanno ora vivendo il percorso di un Renate di quindici anni fa: stessa voglia, stesse titubanze, stesse ingenuità ma anche la medesima voglia di farcela e di dire "sì, questo posto tra i professionisti è nostro e sarà nostro". Buona prova di solidità e di lungimiranza: la Serie C è da consolidare un passo per volta. UNA SERIE C DI GRANDE CONCRETEZZA

FLOP:

Otto gol in undici partite (Renate): potrebbe già finire qui questo paragrafo, con un titolo a dire già tutto. La sequela di 1-0 di inizio stagione se, da una parte, ha dato modo di creare un buon tesoretto di punti che ora fa indubbiamente comodo, dall'altra aveva inconsciamente tolto l'attenzione su una naturale e cronica sterilità offensiva. E ora che l'episodio o il gesto singolo non c'è, questo aspetto emerge con contorni che devono essere analizzati. Non è solo questione di attacco, anche se in quel reparto alcuni uomini (Plescia, Bocalon, Egharebva...ma in che posizione deve giocare Egharebva?) non sembrano ora all'altezza delle proprie qualità, anche se oggi, ad onor del vero, sono stati più i meriti di Giacomel che i demeriti nerazzurri. C'è da dire che anche la sfortuna offre il proprio contributo, nel senso che un ragazzo molto volitivo come De Leo forse avrebbe bisogno di una rete, una sola rete, per avere coscenza dei propri mezzi e dei propri margini di miglioramento. Però è una sterilità che ha radici anche nell'intera fase offensiva nel suo complesso: lo scorso anno (o almeno nella prima parte dell'anno) segnavano mezzali come Baldassin e Tremolada, quest'anno tutti sembrano avere le polveri un po' bagnate. Anche, per esempio, su palle inattive, una situazione che diventa sempre più cruciale nelle partite bloccate. Ma da quanto non si vedono le torri segnare dopo un tiro dalla bandierina? RI-SISTEMATA LA DIFESA, PENSIAMO ALL'ATTACCO

Difficoltà naturali in un percorso appena intrapreso (Caldiero Terme): le criticità di una squadra come quella di Soave racconta tutta la differenza tra una serie D (lo scorso anno dominata) e la serie C. Sono criticità che ci stanno, il tecnico gialloverde lo sa e fa benone a predicare calma e pazienza. Perchè il gruppo c'è, lo si è visto anche a Meda con il "solito" mix di giovanissimi (tanti nativi della provincia o comunque della regione) e più esperti che sanno cosa vuol dire aver sudato questa categoria, strappandola con le unghie e con i denti. Dunque è normale non arrivare a Meda, teatro di una squadra naturalmente ben più "sgamata", e dettare legge. E' normale inanellare mini-serie negative, è normale anche le altalene di prove individuali che cercano costanza (oggi meno appariscente il chiaccherato Marras). Fa parte del percorso. Ma il gruppo c'è e uscire da Meda con un punto bagnato, lottato e sporco di fango è indice che sì, non si è sbagliato strada. 11 PUNTI, 11 GARE. POTEVA ANDARE MOLTO PEGGIO