Top & Flop di Feralpisalò-Pordenone
Il posticipo del lunedì sera tra Feralpisalò e Pordenone è stato il sicuramente la partita chiave del ventinovesimo turno di campionato. Essendo una gara di alta classifica, ci si sarebbe aspettato anche di vedere un gran bel gioco da entrambe le parti, con occasioni da gol a grappoli, sia da una parte che dall'altra.
Questo, invece, è mancato per quasi tutta la totalità del tempo, con le opportunità da gol che, forse, si possono contare su di una mano. A parte la manciata di minuti su un finale concitato di primo tempo, infatti, i restanti sono risultati abbastanza abulici, col pareggio che ne è scaturito che sembra essere il risultato più adatto a quanto visto.
Il pari, però, rischiava di essere rotto dal possibile gol allo scadere di Edera, il quale ha visto l'esultanza stopparsi in gola dopo l'autentico miracolo effettuato da Pizzignacco, risultato sicuramente tra uno tra i migliori, se non il migliore, dei suoi ed in assoluto.
TOP:
PIZZIGNACCO (Feralpisalò): Con l'autentico miracolo effettuato all'ultimo secondo di gioco disponibile su Edera si prende di prepotenza la palma di migliore in campo con la quale può andare sotto la doccia soddisfatto dell'operato svolto. Oltre a questa, poi, ha mostrato sicurezza in tutti i 90' ed in particolare nel primo tempo, quando con un'altra deviazione super ha negato la gioia a Torrasi. PROVVIDENZIALE.
PINATO (Pordenone): E' abilissimo a girarsi in un nano secondo ed a trovare il gol dell'immediato pareggio che ha ristabilito in men che non si dica la gara dopo il gol di Pittarello subito dai suoi su rigore. Questo si è rivelato fondamentale per il prosieguo del match, andato sull'1-1 all'intervallo e non con un passivo per i ramarri, il che può essere determinante nelle menti dei calciatori. Oltre a questo non va dimenticato il grande lavoro sporco da lui effettuato, con movimenti continui, con relativi grattacapi creati nella difesa ospite. REPENTINO.
FLOP:
SILIGARDI (Feralpisalò): Sicuramente uno dei peggiori visti al Turina. Il suo nome non viene mai pronunciato da nessuno degli addetti ai lavori, e questo è un chiaro segnale di quanto un attaccante sia in ombra. Infatti, il numero 26 gardesano non crea alcun movimento in avanti, faticando a trovare il pallone ed a crearsi azioni da gol, cose fondamentali per il suo ruolo. TRASPARENTE.
BURRAI (Pordenone): Dal capitano neroverde, specie per la sua esperienza pluridecennale, ci si aspetta molto di più. Le sue giocate fondamentali al centro del campo mancano ed anche i suoi traversoni, i suoi marchi di fabbrica assieme alle punizioni, latitano a splendere. Anzi, tutt'altro. Fatica anche dal punto di vista fisico, facendosi superare in più di un'occasione dal diretto avversario, come in occasione del giallo procuratogli da Piscopo. SPENTO.
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