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Pirola: "All'Alcione c'è la voglia di crescere insieme. Gol? Non ero abituato"

16.12.2024 19:30 di  Redazione TC   vedi letture
Pirola: "All'Alcione c'è la voglia di crescere insieme. Gol? Non ero abituato"
TMW/TuttoC.com

Durante l'appuntamento odierno con 'A Tutta C' sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto il difensore dell’Alcione Milano, Filippo Pirola. Queste le sue parole.

Che bilancio potete fare del girone d’andata?

“Siamo molto soddisfatti a livello di squadra e lo sono anche personalmente. Il bilancio è molto positivo, numeri alla mano stiamo facendo qualcosa di importante ma l’obiettivo rimane chiaro. Vogliamo raggiungere il prima possibile la salvezza, poi da lì vediamo cosa si riesce a fare. Siamo sulla strada giusta”. 

Cosa è cambiato nella tua carriera in questi mesi all’Alcione?

“Sono molto soddisfatto del mio impiego, cerco di dare una mano alla squadra nel miglior modo possibile. Cerco di fare il meglio per me e per la squadra”. 

Che partita è stata l’ultima con la Giana?

“Non semplice, come tutte quelle del nostro girone. Giochi partite di alto livello come quella col Padova o con squadre leggermente sotto in classifica ma l’approccio è lo stesso, cerchiamo di fare il massimo e cerchiamo sempre i tre punti. La Giana è una squadra difficile contro cui giocare e trovare spazi, abbiamo dato il massimo e abbiamo chiuso al meglio il girone d’andata e siamo più sereni mentalmente per il girone di ritorno”. 

Avete fatto 19 punti in trasferta, questo dimostra quello che è il vostro carattere?

“Alla fine giocare in casa o in trasferta conta relativamente, noi cerchiamo di dare il massimo perché così possiamo essere più tranquilli mentalmente per affrontare ogni tipo di partita. Non credo che in trasferta o in casa ci cambia l’approccio mentale, noi continuiamo su questo trend, cerchiamo di andare avanti e di raggiungere i nostri obiettivi”. 

Come stai vivendo la realtà dell’Alcione da dentro?

“È un ambiente che ho affrontato in Serie D, da fuori l’ho percepito come un ambiente ambizioso e lo si notava anche prima di giocarci. Questa voglia di crescere insieme all’andare avanti delle partite, questa ambizione e la voglia di fare sempre meglio dell’anno precedente. Questo si coglie all’interno della società e anche all’esterno, quando affronti l’Alcione sai che ha questo tipo di qualità. Essendo una squadra di Milano si parla più dell’Alcione e questo fa piacere”. 

Tanti elementi nella società come te sono di Milano e dintorni, questo aiuta nella chimica della squadra?

“Creare un’armonia nel gruppo squadra è fondamentale, sapere che tutti sono della zona rende più semplice anche avere rapporti fuori dal campo. Questo può portare solo benefici, stando bene fuori si sta bene dentro al campo”.

Il mister ha parlato di un nucleo di veterani che già giocavano qui, te come ti sei inserito da nuovo?

“In tanti si conoscevano, questo ha aiutato l’inserimento dei nuovi come me. Essendo della zona viaggi in macchina insieme, sotto molti punti di vista ci si aiuta e si crea questa armonia che ci fa stare bene dentro e fuori dal campo. L’ingresso nel gruppo è stato rapidissimo e molto semplice, c’è solo da stare sereni e tranquilli”. 

Ti aspettavi di avere questo impatto e questa titolarità nell’Alcione? Quanto ti ha aiutato il rodaggio tra i dilettanti in D?

“Il percorso di Serie D l’ho fatto con un obiettivo chiaro, volevo giocare nel miglior modo possibile aiutando la squadra per poter raggiungere lo step successivo, ovvero tornare nei professionisti. Il percorso è stato in funzione di quello che sto vivendo quest’anno, mi è servito a imparare certe dinamiche e come comportarmi in certe squadre. Volevo tornare dove ero stato, l’obiettivo non era fermarmi qui, voglio consolidare il raggiungimento del professionismo e l’Alcione mi sta permettendo di farlo”.

Contro l’Atalanta da difensore affronterai il secondo attacco della C, che partita sarà?

“È stata una partita molto complicata all’andata, sarà ancor più complicata questa perché le squadre si conoscono, si preparano di più e ora non siamo più una neopromossa, siamo lì in classifica. Affrontare una squadra da 41 gol non è semplice, ma non è semplice anche aver affrontato le altre squadre. Cercheremo di fare il massimo per ottenere il miglior risultato possibile”. 

A livello personale cosa hai provato al momento del gol contro il Caldiero?

“Per uno come me che non è abituato a segnare non sapevo come segnare ed esultare. Sono sensazioni molto belle e strane, mi coglie impreparato perché non sono abituato. Sono emozioni che rimangono, quando poi ti abbracciano i compagni capisci sempre meno, poi realizzi che l’hai buttata dentro”.