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DS Renate: "La C è meritocratica. L'obiettivo? Vogliamo i playoff"

DS Renate: "La C è meritocratica. L'obiettivo? Vogliamo i playoff"TMW/TuttoC.com
Oggi alle 14:30Girone A
di Giacomo Principato

Oscar Magoni, direttore sportivo del Renate, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A tutta C' per parlare dell'ottima ripresa dei nerazzurri dopo qualche difficoltà.

Direttore, oggi è la festa del papà, quindi auguri anche a lei! Per certi versi si può dire che chi ricopre il suo ruolo sia un padre per la squadra... Mi viene da dire che può essere orgoglioso dei suoi "figli adottivi", visto il loro rendimento nell'ultimo periodo.
"Sì, di sicuro vedo più i miei calciatori che le mie figlie! Sono ragazzi ai quali stiamo dando l’opportunità di costruirsi una carriera e speriamo di portarli dove non sono mai stati. In passato abbiamo avuto giocatori che oggi militano in Serie A, il più rappresentativo è sicuramente il portiere Di Gregorio. Ogni volta che vediamo questi ragazzi arrivare in categorie superiori è una grande soddisfazione".

Cos'è cambiato nell'ultimo periodo in casa Renate? Tra gennaio e metà febbraio avete subito sei sconfitte consecutive che hanno fatto tremare un po’ tutti. C'era qualcosa che non funzionava in quel momento? E cosa è successo nelle ultime uscite?
"In quelle sei partite abbiamo perso tre volte nei minuti di recupero, tra il 92° e il 98°, e naturalmente questo ha inciso molto. Potevano essere tre pareggi, partite diverse, ma quando non fai punti le certezze vacillano. Siamo stati bravi, dal mister ai giocatori, a rivedere qualche dettaglio anche a livello tattico. La squadra è ripartita con prestazioni importanti, abbiamo invertito la rotta e siamo fiduciosi per il futuro. Vogliamo giocarci i playoff e per riuscirci dobbiamo continuare a fare risultati con umiltà, ma anche con l’ambizione di sentirci importanti e di mettere in difficoltà ogni avversario".

Guardando al calendario, nel prossimo weekend affronterete l'Union Clodiense, poi ci saranno gare contro Arzignano, Triestina, Trento, Pergolettese e Pro Vercelli. È dalla doppia sfida contro Triestina e Trento che si capirà il vostro vero obiettivo?
"Sì, certo. Il campionato dice che, a parte le prime tre squadre che hanno una rosa nettamente superiore, le altre sono tutte molto vicine. Siamo a tre punti dal quarto posto, ma anche solo a cinque dal dodicesimo, quindi serve continuità di risultati e prestazioni. Ogni partita diventa importante, a partire dalla prossima contro l’Union Clodiense, che è ultima in classifica ma merita rispetto. Dobbiamo affrontare ogni gara con umiltà e determinazione. Questo è il nostro 16° campionato consecutivo in Lega Pro e possiamo dire di essere salvi, quindi faremo anche il 17°. Per noi è già una vittoria. Ora vogliamo fare bene per dare visibilità ai nostri giocatori più giovani, che secondo me sono pronti per il salto di categoria. I playoff possono essere una vetrina importante per loro".

A proposito di giovani, Spedalieri ha segnato nell’ultimo turno, e poi c’è Corrado Riviera, un terzino sinistro del 2004 che avete preso dal Corticella . Ci sono altri giovanissimi che secondo lei meritano un’attenzione particolare?
"Sicuramente Spedalieri, che è un 2002, ma è già al terzo campionato in Lega Pro. Ha segnato 5-6 gol nelle stagioni passate e quest’anno è già a quota tre. È un difensore centrale, un braccetto, un giocatore forte fisicamente e tecnicamente, pronto per il salto di categoria. Riviera lo abbiamo prelevato dal Corticella in Serie D, dopo che aveva fatto il settore giovanile nel Brescia. Sta dimostrando di essere un elemento importante. Poi c’è l’attaccante De Leo, classe 2005, che sta facendo esperienza e ha un fisico imponente, è alto due metri. Sta affrontando il suo primo vero campionato tra i professionisti e si sta difendendo molto bene. Direi che questi tre sono i giovani più pronti per fare un salto di qualità".

In fondo questa è un po' la mission della Serie C, ovvero dare ai giovani la possibilità di emergere in un campionato competitivo.
"Esatto, il Renate ogni anno è riuscito a far salire due o tre giocatori in categorie superiori. Questa è la nostra mission: scoprire talenti, formarli e dargli un futuro. Quest’anno abbiamo attinto molto dalla Serie D, ad esempio Mazzaroppi, che giocava nel Cassino e ha segnato domenica scorsa. Il nostro lavoro è questo: trovare giovani, valorizzarli e garantire la permanenza del club in categoria, cosa che finora ci è riuscita bene.

In Serie C ci sono anche le squadre Under 23, quest’anno tre, una per girone. L’anno prossimo potrebbe aggiungersi l’Inter. Non teme che la loro crescita possa limitare le opportunità per realtà emergenti provenienti dai dilettanti?
"La Lega Pro è il campionato delle città e dei paesi. Basta guardare i nomi: dal Catania al Renate, un piccolo centro della Brianza. È un campionato meritocratico, che deve essere dedicato alle realtà che possono crescere. Le Under 23 sono squadre che danno lustro e alzano il livello tecnico, ma se dovessero aumentare troppo andrebbero a togliere spazio a club che meritano di esserci. Credo che tre siano sufficienti, altrimenti sarebbe meglio creare un torneo a parte per loro".

La Serie C ha 60 squadre, un numero considerato da alcuni eccessivo. Per lei è un problema o il punto cruciale è la sostenibilità economica?
"Il numero di squadre non è un problema, il calcio italiano ha un enorme seguito e ci sono tantissime realtà che vogliono emergere. Il vero nodo è garantire che le società abbiano basi economiche solide. Ci sono stati casi, come Taranto e Turris, dove le difficoltà erano prevedibili già in estate. Bisognerebbe rivedere le regole di iscrizione, ma il numero di squadre va bene così".

In chiusura, chi tra Padova e Vicenza vede favorito per la promozione diretta?
"A gennaio ho detto che l’acquisto di Buonaiuto sarebbe stato decisivo per il Padova e i fatti lo stanno confermando. Ha segnato anche contro di noi e poi ancora domenica. Dopo l’ultima giornata, il Padova ha un vantaggio importante, ma ha due trasferte impegnative contro Novara e Atalanta U23. Se le supera bene, avrà un margine solido. Il Vicenza, invece, è sempre stato in rincorsa e deve solo vincere per sperare. Al momento il Padova ha un leggero vantaggio".