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Arzignano, Rossoni: “Non mi aspettavo di giocare così tanto. Il mister dà stimoli a tutti”

04.11.2024 20:30 di  Dario Lo Cascio  Twitter:    vedi letture
Arzignano, Rossoni: “Non mi aspettavo di giocare così tanto. Il mister dà stimoli a tutti”
TMW/TuttoC.com
© foto di Uff. Stampa Fermana

Stefano Rossoni, difensore dell’Arzignano, è intervenuto sulle frequenze di Tmw Radio, durante la trasmissione A Tutta C.

Dopo cinque sconfitte di fila sono arrivate tre vittorie consecutive. Cosa è scattato?
“Io sono arrivato che eravamo praticamente alla fine della straccia negativa, quindi non ho vissuto appieno la situazione delle tante sconfitte; quello che posso dire però è che la squadra è forte e giovane. Aveva bisogno di un risultato positivo per dare una svolta alla stagione”.

Quando sei arrivato ti saresti aspettato subito il minutaggio che stai trovando?
“Io sono arrivato ad Arzignano che la situazione in classifica non era delle migliori. Non mi aspettavo sicuramente tutto questo, perché pensavano di fare qualche punto, ma non di fare tre vittorie consecutive. Anche il fatto di aver sempre giocato non me lo aspettavo. Fortunatamente a livello fisico ero allenato, ma non pensavo di reggere così i novanta minuti”.

Che rapporto hai con i compagni di reparto Milillo e Boffelli?
“Il rapporto che hai con i compagni, soprattutto quelli di reparto, è fondamentale perché sono le persone con cui lavori tutti i giorni. Se non c’è un bel rapporto non c’è neanche l’aiutarsi in campo. Con loro due ho un grandissimo rapporto, siamo tutti coetanei e sin dai primi giorni mi sono stati vicino e mi hanno aiutato. Sono dei bravissimi ragazzi e con loro c’è un rapporto maggiore perché magari si esce insieme la sera anche con le ragazze. Questo rapporto fuori dal campo crea un affiatamento maggiorato”.

Cosa è cambiato con Bianchini in panchina?
“Mister Bruno ho avuto il piacere di conoscerlo quasi una settimana e ho scoperto una grande persona, oltre che un allenatore che aveva delle grandi idee, che forse in questo momento non erano però le più adatte all’Arzignano. Di Bianchini me ne avevano già parlato i miei compagni. Quello che ha portato e che serviva era avere poche idee e che però dessero sicurezze. Era importante che i giocatori sapessero di dover fare due tre o cose, ma fatte bene e senza avere tanti pensieri in testa. Per il gioco di Mister Bruno c’era bisogno di tempo, la situazione di classifica non ha aiutato. Quella settimana con lui mi ha comunque lasciato un bel segno”.

Nell’ultima partita eri il più anziano tra i titolari, nonostante tu abbia ventisette anni. Ti responsabilizza questa cosa?
“Mi sembra ieri che ero nella sfilza degli Under nella Vis Pesaro. Ritrovarmi in una società seria che punta tanto sui ragazzi forti mi ha fatto veramente impressione. Loro chiedono tanti consigli e questo mi fa molto piacere, perché sono un giocatore con un po’ di partite, anche se non sono uno di quelli di trentaquattro o trentacinque anni. All’inizio questo aspetto mi ha fatto un po’ strano, ma mi ha responsabilizzato molto. Mi ha fa fatto capire che sto crescendo”.

Chi sono i leader di questa squadra?
“Non c’è un vero e proprio leader che fa da faro. Siamo quattro o cinque più esperti che diamo tutti un po’ di consigli. I giovani hanno più figure da seguire, il che può essere un vantaggio , perché vedere un solo leader in difficoltà potrebbe aumentare i loro dubbi, mentre averne tanti può essere di aiuto. Noi tre difensori siamo tra questi, ma chiaramente ci sono anche Lollo Bordo, Lacchi e Benedetti. Si impegnano tutti i giorni e danno l’esempio lavorando”.

La forza dell’Arzignano insomma è il collettivo.
“Chiunque sia stato chiamato in causa ha sempre fatto bene, perché tutti sanno quanto è importante farsi trovare pronti. Il mister riesce a dare tanti stimoli anche a chi non gioca, perché con lui hai sempre la possibilità di scendere in campo. Fa tenere alta l’attenzione di tutti perché non ci sono titolari o riserve”.